mercoledì 5 luglio 2023

La solitudine del Minotauro - Francesco G. Lugli


Recensione di Andrea Carlo Cappi

A Milano, nella prima metà degli anni Dieci del XXI secolo, all'incirca due volte l'anno - e sempre in corrispondenza dei principali eventi legati alla moda - vengono commessi misteriosi delitti che lasciano vittime spaventosamente mutilate. "Serial killer", diranno a questo punto lettrici e lettori (e uno dei personaggi) che ormai credono di averle già viste tutte. No, qualcosa di ben più complesso e, se vogliamo, non insolito nella narrativa thriller, ma forse mai trattato con pari efficacia. In ogni caso, quando si offre a qualcuno la possibilità di uccidere impunito, finisce che costui (o costei) ci prova gusto e si lascia prendere appena un po' la mano.
Sicché la Questura deve organizzare una squadra per dare la caccia ai cosiddetti "Cannibali", che non sono realmente tali, né membri di un noto movimento letterario di un paio di decenni fa. Ma scordatevi anche i commissari paciosi che spesso appesantiscono di colesterolo e trigliceridi la narrativa italiana di genere. Pensate a una versione molto più realistica e contemporanea degli sbirri del poliziottesco. E immaginate che, di fronte a una struttura criminale pericolosamente organizzata, nemmeno gli agenti - uomini e donne - possano sentirsi al sicuro. Anzi, rischino di diventare loro stessi i primi della lista, i bersagli più appetibili.


Ci sono due validi motivi perché io recensisca questo libro: primo, perché è un thriller assolutamente notevole e, secondo, perché l'autore non è solo un amico, ma uno scrittore che seguo da una dozzina d'anni con estremo interesse, tanto da averlo coinvolto in tre mie antologie dedicate al noir milanese: Un giorno a Milano e Una notte a Milano (edite nella stessa collana, "Calibro 9", sotto un altro marchio dello stesso editore) e Menegang (Borderfiction Edizioni). Questo romanzo riprende proprio i fili delle storie pubblicate nelle prime due, che infatti all'epoca Francesco G. Lugli mi aveva assicurato essere solo i prodromi di una vicenda più estesa.
Ebbene, di solito di un thriller italiano particolarmente riuscito si dice che "non ha nulla da invidiare a quelli americani". In questo caso potremmo dire che parecchi thriller d'oltreoceano hanno molto da invidiare a La solitudine del Minotauro. Se questa storia - peraltro sotto molti aspetti tipicamente milanese - non fosse stata ambientata in Italia bensì in una metropoli degli USA, l'editor avrebbe costretto l'autore ad aggiungervi duecento pagine di lungaggini inutili e violenza gratuita (mentre qui si trova solo quella necessaria) temperata da buonismi superflui e sterotipi consunti.


Ne La solitudine del Minotauro invece non c'è né tempo né spazio per i déjà vu. Quando se ne avvicina uno, è lo stesso protagonista e capo della squadra - Remo Giorgi detto "il Minotauro" - ad allontanarlo a calci. Proprio per questo Lugli si può permettere anche di sfruttare, in modo originale, espedienti cinematografici come qualche situazione classica dello psychothriller (completamente ribaltata) o il freeze frame con la "scheda" di un personaggio (di scuola tarantiniana). Il tutto con quel gusto tipicamente europeo, ma poco diffuso in Italia, di imparare i trucchi dei maestri americani, farli propri e riutilizzarli in una trama scevra da certe ingenuità hollywoodiane. Per chi poi ha frequentato gli stessi bar, c'è anche la nostalgia di ritrovare sotto forma di personaggi un paio di amici che non sono più tra noi.
Quindi un thriller che ci riporta al vero noir milanese della mediaticamente dimenticata ma mai davvero sopita Scuola dei Duri di Andrea G. Pinketts, con un autore che riconferma le sue capacità dopo il pregevolissimo noir Il risveglio della notte di qualche anno fa (sempre nella collana "Calibro 9"), senza dimenticare il surreale Il Codice Beatles scritto con Ferruccio Gattuso e riapparso recentemente da Excalibur o la graphic novel Sindrome 75 concepita con Gian Luca Margheriti (anch'essa edita da Excalibur).


Prima presentazione a Milano: Admiral Hotel, v. Domodossola 16, mercoledì 5 luglio ore 19.15 (Borderfiction Eventi, ingresso libero).





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