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giovedì 23 luglio 2020

Focus - Niente è come sembra



Recensione di Andrea Carlo Cappi

Se fosse stato girato da Alfred Hitchcock negli anni Cinquanta, i ruoli principali sarebbero stati affidati a Cary Grant (l'astuto ladro gentiluomo che potrebbe essere buono o cattivo, chissà...) e Grace Kelly (la giovane donna ambigua. seducente, ma non del tutto innocente). Invece è stato distribuito nel 2015, realizzato dagli sceneggiatori-registi Glen Ficarra e John Requa in una chiave più moderna: la suspense comedy si mescola con notazioni psicologiche e pennellate noir. Non sarà di una precisione hitchcockiana, ma il risultato è ugualmente da non sottovalutare, anche se il film era passato del tutto sotto il mio radar. Richiama alla mente 'Il professionista' di Bruce Geller (1973) con James Coburn e, sotto certi aspetti, i più recenti 'Now You See Me'.
Nicky (Will Smith) è un 'cannon', un genio dell'inganno, del borseggio acrobatico e della truffa, in grado di sfruttare a proprio vantaggio la psicologia di qualsiasi bersaglio, anche se ama troppo il rischio e le scommesse; Jess (Margot Robbie) è una ragazza con un talento criminale finora sprecato, che aspira a diventare abile quanto lui. I due si incontrano a New York quando lei, con un complice modesto, tenta invano di imbrogliare lui. Dopo aver capito di trovarsi di fronte a un maestro, Jess riesce a farsi reclutare da Nicky per una serie di colpi a New Orleans alla vigilia del SuperBowl... Passa gli esami a pieni voti, ma alla fine viene sganciata, perché nel loro ambiente i sentimenti sono di troppo.
Passano tre anni e i due si ritrovano a Buenos Aires, lui impegnato in una truffa su commissione nel mondo delle corse automobilistiche, lei in compagnia proprio del commitente. La passione si riaccende nel momento meno opportuno, ma scatta nel contempo anche l'ambiguità: uno dei due ha forse un'agenda segreta che tiene nascosto all'altro/altra? Nicky non racconta mai tutto dei propri piani fino a quando non sono realizzati, ma forse ora l'allieva sta superando il maestro.
Il finale, ricco di sorprese, non delude. Ma soprattutto è interessante vedere l'impiego della psicologia dell'inganno, lo studio della manipolazione e del diversivo, a cui si riferisce il focus del titolo: il punto focale dell'attenzione del bersaglio. A partire dal poster, in cui l'apparente abbraccio di Margot Robbie è una manovra per sfilare il portafogli di Will Smith. Coreografie delle scene di borseggio e consulenza scientifica sono di Apollo Robbins, esperto dell'arte del pickpocket teatrale e personaggio noto alla tv americana. Curioso anche l'uso – quantomeno nell'edizione originale – del gergo della mala specializzata in queste tecniche. In scena un bell'assortimento di caratteristi e in prima linea Will Smith in ottima forma e Margot Robbie agile ed elegante (anche se Hitchcock l'avrebbe trovata troppo esplicitamente sexy).
Nella colonna sonora, 'Sympathy for the Devil' dei Rolling Stones ha addirittura uno spazio nella trama, mentre nei titoli di coda si riconosce 'Windmill of Your Mind', il tema di entrambe le versioni di 'The Thomas Crown Affair' (ovvero 'Il caso Thomas Crown' e 'Gioco a due'), strizzando l'occhio a un caposaldo del cinema di amore e inganno.

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