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lunedì 2 dicembre 2024

Il corpo (2024)

 



Recensione di Andrea Carlo Cappi


In Italia, negli anni '70, si chiamava "thrilling" ed è un piacere ritrovarlo dopo tanto tempo. Il genere, noto nel mondo come Italian giallo, era una particolare formula di thriller psicologico carico di suspense, che spesso flirtava con il soprannaturale: poteva contenere elementi di ghost story (come lo sceneggiato di Daniele D'Anza Il segno del comando del 1971) o semplicemente giocare con suggestioni spettrali (come un altro sceneggiato del 1976, La mia vita con Daniela di Domenico Campana).
Il corpo (2024), sceneggiato dal regista Vincenzo Alfieri e da Giuseppe Stasi, è il remake italiano di El cuerpo: un thriller spagnolo del 2012 scritto e diretto da Oriol Paulo, chiaramente ispirato dalle opere dei francesi Boileau & Narcejac (dai cui romanzi negli anni '50 furono tratti I diabolici di H. G. Clouzot e La donna che visse due volte di A. Hitchcock) con un forte sapore di Italian giallo. Alfieri ricrea la trama con qualche dettaglio in più e dà all'attore Giuseppe Battiston la possibilità di sviluppare appieno e magnificamente la figura del detective, con un'interpretazione ricca di sfumature.

Cappi con Battiston e Alfieri (Fotogiaco)

Rebecca Zuin (Claudia Gerini) è la potente e affascinante ereditiera di una casa farmaceutica italiana. Bruno Furlan (Andrea Di Luigi), già docente precario di chimica all'università, è il suo assai più giovane marito; il matrimonio gli ha garantito una posizione da top manager, un'esistenza nel lusso e una collezione di auto sportive, ma vivere con Rebecca, egoista e manipolatrice, è molto più difficile del previsto. Dopo una breve, rischiosa relazione con la sorella della moglie, avvocato della compagnia (Rebecca Sisti), Bruno si innamora della studentessa Diana Bettini (Amanda Campana); lascerebbe Rebecca, ma perderebbe tutto e dovrebbe affrontare la vendetta della donna.
D'un tratto Rebecca muore di infarto.
Ore dopo il guardiano notturno dell'obitorio viene investito da un'auto mentre fugge in preda al terrore. L'ispettore Cosser (Giuseppe Battiston), chiamato a investigare, viene informato che è sparito un cadavere: quello di Rebecca Zuin, in attesa dell'autopsia il mattino seguente. Sotto la pioggia scrosciante, Bruno - che sta passando la sua prima notte da vedovo con l'amante Diana - è convocato all'obitorio... e per lui comincia un incubo. Il poliziotto, che non si è ancora ripreso dalla perdita della propria moglie e maschera il dolore con un senso dell'umorismo pungente, comincia a fare domande. Perché Bruno non sembra turbato dalla morte di Rebecca? Dov'era quando la polizia ha cercato più volte di chiamarlo? Ha forse ucciso la moglie e fatto sparire il corpo per evitarne l'autopsia, in modo da coprire un delitto?
Intanto lo stesso Bruno si chiede se Rebecca sia davvero morta. O forse è una non-morta? Durante un blackout all'obitorio qualcuno ha aperto l'armadietto con i suoi effetti personali e si è appropriato del cellulare. E' ottobre, ma un calendario mostra la data del 20 marzo, che per Rebecca ha un particolare significato. Bruno trova un ambiguo messaggio e un cellulare che suona la canzone preferita della moglie (Piccolo uomo, di Mia Martini) che per qualche ragione lui odia. Qualcuno o qualcosa sta facendo un gioco rischioso e persino Diana, a casa propria, potrebbe essere in pericolo. Solo alla fine della storia ogni mistero sarà risolto, nel corso di uno straordinario monologo di Battiston nel ruolo dell'ispettore Cosser.


Dodici anni fa in Spagna vidi, appassionandomici, la versione originale: El cuerpo, con Belén Rueda (per me indimenticabile dall'horror The Orphanage, di J. A. Bayona del 2007) nel ruolo dell'ereditiera ricca ed egoista, e José Coronado nella parte dello sbirro. La storia, che si svolge perlopiù in una notte all'obitorio e si espande con i flashback che rivelano il passato dei personaggi, dava la netta sensazione che lo sceneggiatore-regista Oriol Paulo avesse riscoperto l'Italian giallo.
Il remake italiano è stato girato un anno fa in sette settimane e tre giorni a Roma (anche se la città non è precisata nella vicenda). Quando ho letto del nuovo cast, mi è parso perfetto. Ma la grande sorpresa de Il corpo è l'approccio più approfondito all'ispettore. All'incontro con il pubblico ieri sera a Milano, al fianco di Giuseppe Battiston, il regista ha confessato che lo stesso attore ha suggerito qualche battuta e il modo in cui recitarla, rendendo il personaggio più intenso rispetto all'interpretazione di Coronado. Ma è questo che dovrebbe fare un remake: aggiungere qualcosa alla versione precedente. Ci sono stati altri rifacimenti di El cuerpo e ne sono previsti altri, ma qualcuno dei prossimi - sottolinea Battiston - saranno basati sulla sceneggiatura di Alfieri.
Curiosità: Belén Rueda è apparsa anche in Perfectos desconocidos di Alex De la Iglesia (2017), remake spagnolo di Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (2016) di cui Giuseppe Battiston era uno degli interpreti originali. Claudia Gerini, già interprete Eva Kant nel videoclip di Amore impossibile dei Tiromancino (2004), nella trilogia di Diabolik dei Manetti bros (2021-23) è, al pari di Amanda Campana, uno degli alias mascherati di Eva Kant.
Tornando a Il corpo: molto tempo fa nei cinema italiani si poteva accedere alla sala in qualsiasi momento della proiezione, ma per certi thriller era "proibito entrare durante l'ultimo quarto d'ora", una regola che varrebbe anche in questo caso. Ma io aggiungerei lo stesso suggerimento che compariva nei titoli di coda de I diabolici di Clouzot: se vi è piaciuto questo film, ditelo ai vostri amici... ma non siate diabolici, non rivelate a nessuno come va a finire.

Il corpo (2024)

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