venerdì 10 marzo 2023

Iperwriters - Correzioni della realtà

Photo: Renan Savidan on Unsplash

Iperwriters, editoriale di Claudia Salvatori

Letteratura italiacana - 16 - Correzioni della realtà

Venerdì, ore 13. Il 13 è un numero fortunato o sfortunato a seconda delle culture e dei paesi. E' una fortuna o una sfortuna stare stretti nella realtà?
C'è chi nasce per l'azione e nella realtà sta come un delfino fra le onde. Non ha bisogno di immaginare, perché il suo paradiso è già intorno a lui/lei (o forse questo tipo di persone, come i delfini, sono minacciate da inquinamenti e disagi ambientali?)
C'è chi nasce per l'immaginario, e la scienza moderna non sa o non vuole spiegare perché (l'assunto è che di base siamo tutti uguali... come le formiche operaie).
Ricordo la prima volta in cui ho immaginato qualcosa di irreale. Sono piccola, in seconda o terza elementare. Ho una compagna di scuola preferita, che mi tradisce preferendomi un'altra, prendendomi perfidamente in giro. Conosco l'amarezza del tradimento, e l'umiliazione mi appare intollerabile.
Dopo non so quanto tempo, tempo per assimilare e riprendermi, sto seduta davanti a una finestra. Guardo fuori e lascio andare la mente. Comincio a immaginare che la compagna di scuola mi ami, mi preferisca a ogni altro essere umano. Camminiamo insieme tenendoci per mano, in perfetta armonia. Su un sentiero fiorito, nel sole.
Queste correzioni della realtà diventeranno presto abituali, quasi automatiche. Una sedia davanti alla finestra, lo sguardo perduto in lontananza, tutta la noia e disgusto trasmutati in luce.
Qualcuno potrà giudicarlo deviante, patologico. Ma, a meno che non si considerino normali bullismo, perfidia e piacere nell'infliggere sofferenza, diciamo che è normale correggere la realtà. Non resta che far torto o patirlo, essere bulli o correggerli almeno con l'immaginazione.
Due o tre anni dopo, in quinta elementare, ho capito di saper scrivere vincendo un concorso per il miglior tema sulla visita alla centrale del latto locale. Inventando un teaser, il mio gatto che leccava la ciotola del latte. Questo gatto, che avrei voluto, non esisteva. Avevo corretto la realtà.
Correggendo la realtà con l'immaginazione si può arrivare ovunque, dal passato più leggendario al futuro più inimmaginabile.
Si può riuscire a correggerla di fatto: per tutta la vita mi sarei procurata la compagnia di gatti.
Per andare a vivere in Atlantide ci vorrà più impegno.

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