Recensione di Andrea Carlo Cappi
Sulle tracce di Agnese di Alex Miozzi è un libro, fondamentalmente noir ma non solo, scritto proprio per i miei gusti. Chi mi legge conosce la mia passione per i romanzi che procedono su diversi piani narrativi e qui se ne trovano ben tre, perfettamente correlati fra loro in un attento montaggio alternato. Due, paralleli, si svolgono tra il 1944 e il 1945; il terzo - l'elemento portante dell'intera struttura - nella Milano ancora in fase di ricostruzione del 1949.
Un percorso segue il "Lince", capo di un gruppo di partigiani attivo a Milano, bersagliato però da agguati e arresti che lasciano sospettare un tradimento. Un altro, nello stesso periodo, svela gradualmente la verità su Agnese Carta, insegnante di Lettere presso la scuola G. B. Tiepolo in piazza Ascoli a Milano (luogo che ben conosco, non solo perché storico esempio di architettura razionalista, ma anche perché ci ho fatto le medie negli anni '70); la donna, arrestata e deportata nel lager femminile di Ravensbrück in Germania, viene in seguito liberata perché possa svolgere un incarico inaspettato.
Il percorso narrativo principale, tra i cui capitoli sono sapientemente incastonati i flashback (tutti ben corredati da luogo e data degli eventi), vede invece una donna di nome Anna Bomard arrivare a Milano anni dopo e dare inizio a un'indagine sulle tracce, appunto, di Agnese. Si rivolge quindi a Pietro Missaglia, un ex partigiano che campa come investigatore privato (attività che in Italia cominciò a essere codificata negli anni '30, la stessa epoca che vedeva il successo della collana Il Giallo Mondadori).
Nell'arco di cinque anni molte cose sono cambiate e diverse persone coinvolte in queste storie sono scomparse durante la guerra, da un lato o dall'altro della barricata. C'è ancora qualcuno che potrebbe fare luce sul mistero di Agnese, ma forse non è un caso se muore prima che possa parlare con i protagonisti. E ben presto gli stessi Anna e Pietro diventano i bersagli di chi non vuole che si scoprano certi vecchi segreti. Alla fine però tutto viene svelato e le tre storie tra Italia e Germania si riuniscono in una sola, che riguarda da vicino il passato dei personaggi principali.
L'ambientazione dominante è la Milano a cavallo della guerra, ricostruita non solo con luoghi e atmosfere, ma anche con qualche inserto dialettale nei dialoghi (tutti resi peraltro comprensibili dall'autore), dal momento che in quegli anni si parlava ancora moltissimo il milanese. A emergere è anche un aspetto triste ma reale: la metamorfosi dei lacché di regime in personaggi falsamente immacolati nell'immediato dopoguerra, pronti prima a giocare senza pietà con le vite altrui per dimostrare il proprio zelo e dopo ad attribuire ad altri - innocenti - le proprie colpe.
Del resto, Milano con i suoi angoli oscuri rimane una città fondamentale nella storia del mystery e del noir italiani, scelta come scenario già negli anni '30 da Augusto De Angelis, per poi passare tra le mani di Giorgio Scerbanenco, Renato Olivieri e Andrea G. Pinketts.
Un altro aspetto fondamentale di questo romanzo è che, nel raccontare una storia di circa ottant'anni fa, sottolinea un aspetto che sta tornando nuovamente attuale in tutto l'Occidente. Per amor di quieto vivere, gli esseri umani non esitano ad assecondare qualsiasi regime, anche il più aberrante; anzi, talvolta lo esaltano come vera "libertà", a dispetto dei deliri e delle menzogne dei loro leader. Finché sono altri a essere deportati o uccisi, a noi va tutto bene.
Ma ogni tanto c'è qualcuno che osa disobbedire alle leggi più assurde, rischiando per questo la propria vita: in Sulle tracce di Agnese ci sono personaggi che non esitano a esporsi per salvare dal lager una ragazzina ebrea e si trovano cenni all'Operazione Valchiria, il fallito attentato a Hitler messo in atto nel 1944 dai vertici militari tedeschi per porre fine alla guerra.
A volte c'è chi scorge la verità dietro la propaganda e agisce di conseguenza. Anche se, ieri come probabilmente oggi, di solito arriva troppo tardi.
Alex Miozzi, Sulle tracce di Agnese, Neos Edizioni, 240 pagine, 20 euro

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