Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori
Letteratura italiacana - 80 - Accogliamo gli schiavi?
Venerdì, ore 13. Torniamo al mio librino candido come la neve, quasi invisibile nelle librerie italiacane. Mille copie vendute, poco più o poco meno. Abbastanza normale, per un esordio in libreria. Una delusione se si sognava il botto, e quale scrittore non lo ha mai sognato? Ma dopotutto c'era la concorrenza dei molti libri erotici “al femminile” italiani e stranieri. Tutti più potabili e meno sgradevoli del mio.
L'ufficio stampa aveva lavorato bene, ma non ho ricevuto inviti per incontrare il (un mio?) pubblico. A parte un evento a Roma in cui sono stata invitata con altre due “scrittrici erotiche”. In quell'occasione ho fatto leggere una scena di fist-fucking praticata da un uomo su un altro uomo: paralisi, shock e finta indifferenza da gente di mondo.
(Un anno prima un altro giallista, per il suo killer mafioso sodomizzatore, era stato salutato come un genio del patrio noir).
I miei due personaggi maschili masochisti, un assassinato e un detective in cerca dell'assassino, erano del tutto inediti nel panorama culturale italiacano, e pertanto meritavano la reazione tipica del suddetto panorama: un grande silenzio. La donna dominatrice, altrettanto inedita e poco o nulla raccontata in una cultura che va a nozze soltanto con belle sottomesse (da Cinquanta sfumature risalendo all'indietro al più antico Histoire d'O).
Si cominciava a parlare di S&M e bondage nei talk show. In sala con c'era mai una scrittrice, ma un personaggio che narrava false vicende vissute in una modalità fiabesca e non credibile. Per esempio: "Ho un castello in Provenza dove rinchiudo uomini nelle segrete".
Un contatto con la redazione di Maurizio Costanzo non è andato a buon fine: la redattrice (una donna) che ha parlato con me al telefono deve aver capito, a fiuto, che non potevo soddisfare i requisiti richiesti. Ero me stessa, non un “personaggio”.
La “scrittrice erotica”, in pubblico, doveva recitare una strana parte, qualcosa fra l'intellettuale spaccatabù, la femminista, la ragazza cattiva e l'esperta in seduzione, termine che allora grondava da tutte le bocche e le penne, insieme a trasgressione.
Alcune stavano al gioco. Altre ne approfittavano per trasmettere alcune verità, del tipo: ci vorranno forse cinque secoli perché fra donne e uomini si sia effettivamente uguali.
Per me, ci vorrà molto di più.
(Immagine generata mediante AI)
