mercoledì 5 ottobre 2022

Operazione Kazan: le radici del presente


Recensione di Andrea Carlo Cappi

È uscito da Salani un interessante romanzo del giornalista televisivo spagnolo Vicente Vallés – noto in particolare come commentatore delle elezioni negli USA – già autore di non-fiction su argomenti che qui sono trattati con pari competenza in chiave di narrativa spionistica e fantapolitica.
La vicenda si apre con l'acclamazione alle primarie del Partito Democratico statunitense della candidata Nathalie Brooks, dopo che l'anziano presidente in carica ha deciso di non ripresentarsi alle elezioni del 2024. Con il suo curriculum politico e il suo prestigio personale, la Brooks ha ottime probabilità di diventare la prima donna alla Casa Bianca.
Ma la sua probabilissima vittoria porterà a compimento un piano dei servizi segreti sovietici cominciato oltre un secolo prima e che ai tempi di Stalin fu denominato Operazione Kazan. Ora ne sono a conoscenza solo due ex-agenti del KGB, uno dei quali, però, è l'attuale presidente della Federazione Russa, che entro pochi mesi avrà modo di influenzare a suo piacimento la politica americana.
L'altro ex-agente è il veterano Kovalev, ormai in pensione. Ma durante la Guerra Fredda questi, insieme a due colleghi dello spionaggio americano e svizzero, aveva creato un gruppo segreto per lo scambio di informazioni, in modo da evitare equivoci tra le grandi potenze. Temendo le disastrose conseguenze dell'operazione, Kovalev rispolvera parole d'ordine vecchie di quarant'anni e riprende i contatti.
Tra incontri clandestini e doppi giochi, intanto, qualche indizio arriva anche a Madrid, dove operano due giovani agenti: Pablo Perkins, che funge da collegamento tra servizi segreti americani e spagnoli, e la sua referente nel CNI, Teresa Fuentes. Tocca a loro ricostruire un secolo di vicende segrete e, soprattutto, fermare l'Operazione Kazan. Sempre che sia possibile riuscirci.
L'autore si muove con agilità tra un luogo e l'altro, e tra passato e presente, raccontando tutto in modo accessibile anche a chi non abbia familiarità con la narrativa di spionaggio. Se per i personaggi storici utilizza i nomi veri, a quelli contemporanei ne attribuisce di fittizi, anche se dalla Casa Bianca al Cremlino sono ben riconoscibili le figure reali a cui alcuni si ispirano. Ho letto il romanzo per la casa editrice poco dopo la sua pubblicazione in Spagna e mi sono immediatamente proposto per tradurlo, data la sua vicinanza per temi e struttura narrativa a buona parte della mia produzione.


Vallés e il traduttore, Noir in Festival, 2022




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