venerdì 30 aprile 2021

Iperwriters - Almost Exist I

 

Photo by Kinsey on Unsplash

Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori

Venerdì, ore 13. La nave iperwriters vi ripropone alcune idee tratte dalla mia nota critica a Una vita di Italo Svevo, che abbiamo intenzione di pubblicare.
All'inizio del Novecento (anno più anno meno) cade sulla civiltà occidentale una specie di bomba atomica che apparentemente lascia tutto intatto, ma svuotato. L'essere umano si risveglia come una piccola cosa, senza Dio e senza valori, che vive alla cieca e senza scopo per un brevissimo spazio-tempo, appena un sospiro, e poi muore precipitando nel nulla.
Alcuni intellettuali e artisti percepiscono l'aria dell'epoca e tentano di affrontare la nuova condizione, mediando la loro vocazione con la necessità di raccontare il vuoto.
Parlando di Samuel Beckett, autore di Aspettando Godot, un altro grande scrittore nato all'inizio del secolo, Jean Genet, dice che la sua opera è “un granello di sabbia monumentale”. L'essere umano è un granello di sabbia, appunto, ma l'artista che lo rappresenta è ancora in possesso di tutti i poteri e i riti magici per renderlo gigantesco, una sorta di monumento al vuoto.
I personaggi di Aspettando Godot, che ripetono sempre “Andiamo” ma non si muovono mai, giganteggiano a teatro. Hanno molto in comune con quelli di Italo Svevo, che già li raccontava verso la fine dell'Ottocento, e la cui caratteristica principale è il non-movimento, la non-vita.
Per non parlare dello scarafaggio di Kafka de La metamorfosi che si dilata fino all'ossessione nell'immaginario collettivo.
Allo stesso modo, anche in pittura, Munch arriva a rappresentare la figura umana con piccoli punti (granelli di sabbia, appunto) ma le sue immagini occupano gloriosamente la scena del simbolico.
E' come se questi artisti volessero gridare (vedi appunto L'urlo di Munch): “E' possibile che siamo così? E come abbiamo potuto diventarlo?”
Questo durante la prima metà del secolo. In seguito, dalla disperazione si passa alla soddisfazione, e ignavia e inettitudine (condite da una buona dove di autoindulgenza), ignoranza, edonismo e voglia di “non pensare” per “non avere problemi” diventano lo stato naturale della coscienza.
Il granello di sabbia occupa tutto l'orizzonte, e non viene più percepito come tale.
Il seguito nei nostri container, fra due settimane.

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