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domenica 8 maggio 2022

Dracula: l'immortale

Immagine da wallpapercave.com

La Boutique del Mistero, di Andrea Carlo Cappi

Tra i vari compleanni illustri del 2022 ricorre il centoventicinquesimo di un personaggio leggendario: il conte Dracula, apparso per la prima volta nel romanzo omonimo dello scrittore irlandese Bram Stoker pubblicato il 26 maggio 1897. Il primo film che ne fu tratto, Nosferatu, risale a venticinque anni dopo, il 1922, quindi esattamente un secolo fa (anche se Dracula era già apparso un anno prima in un altro film... ne parleremo prossimamente).
Il conte vampiro è uno dei personaggi più riutilizzati tra libri, cinema, fumetti e tv. Ma è anche un punto di partenza e di riferimento - a volte persino un cliché - per chiunque abbia voluto scrivere storie di vampiri nel secolo e un quarto successivi.
In realtà il Dracula del romanzo riassume in sé da una parte il mito ancestrale del non-morto che esce dalla bara per succhiare il sangue dei vivi, dall’altra il ricordo della dinastia dei principi di Valacchia nel XV secolo. Il principe Vlad II divenne cavaliere dell’Ordine del Drago con il soprannome Dracul, che vuol dire al tempo stesso "Il Drago" e "Il Diavolo"; il suo figlio e successore Vlad III fu chiamato "Draculea", ovvero "Vlad figlio di Dracul". Come si è arrivati a Dracula il vampiro?


Il Dracula inteso come personaggio storico - che vedete ritratto qui sopra - non ha niente a che vedere con le leggende sui vampiri. Tuttavia, nella guerra contro i turchi in Romania, il principe di Valacchia Vlad Draculea si guadagnò un nuovo soprannome: Vlad l’Impalatore, per il supplizio cui condannava i suoi avversari.
È considerato un condottiero eroico ma al tempo stesso sanguinario. Quando venne dato per morto, nel 1476, qualcuno sospettò che in realtà fosse ancora vivo, da qualche parte. Qualcuno temeva addirittura che potesse tornare dal regno dei morti...
Tali suggestioni riemergono alla fine dell’Ottocento, quando il vampiro diventa una moda letteraria nella narrativa in lingua inglese. Bram Stoker studia la storia e i miti dell'Europa orientale e si imbatte nel personaggio di Vlad Draculea, trasformandolo in Dracula, il vampiro.


Nella versione di Stoker, il nobluomo è un non-morto – che in rumeno si dice nosferatu – il quale dopo quattro secoli decide di lasciare il suo castello in Transilvania e trasferirsi a Londra, in cerca di nuovo sangue. Ma si trova di fronte un manipolo di coraggiosi guidato dal professor Van Helsing, che applica in modo scientifico i metodi anti-vampiro tradizionali. Nel romanzo e nella versione teatrale dello stesso Stoker, alla fine Dracula viene ucciso.
Tuttavia, come molti personaggi di successo, conoscerà nuove vite per mani di altri autori e numerosi registi. Io stesso non ho resistito: ho fatto rivivere Vlad in Danse Macabre, in cui immagino che Bram Stoker si sia ispirato a fatti realmente avvenuti e che Dracula e alcune sue vittime-vampire siano ancora oggi in circolazione. Ma la storia mediatica del vampiro più famoso di tutti i tempi riserva ancora molte sorprese e torneremo a parlare di lui prossimamente.
Scopri inoltre con Andrea Carlo Cappi i vampiri in letteratura, fumetti e cinema in queste settimane nella videorubrica Sui Generis del Premio Torre Crawford:
-puntata 2.4: Vampiri tra noi
-puntata 2.5: Mi gioco il vampiro
-puntata 2.6... Oh, quanti bei vampiri!

(Questa puntata de La Boutique del Mistero è stata trasmessa su Radio Number One l'8 maggio 2022.)




mercoledì 16 settembre 2020

Premio Torre Crawford - Giada Trebeschi


Sabato 19 settembre 2020 dalle 19.00 al Belvedere (via Villa) di San Nicola Arcella (Cosenza) si celebra la serata del Premio Torre Crawford, in onore dello scrittore americano Francis Marion Crawford, che proprio nella località del cosentino e ai piedi della torre che ora porta il suo nome (nella foto) ambientò il suo racconto più celebre, Perché il sangue è la vita del 1905, pietra miliare nella letteratura sui vampiri. Al titolo di questo racconto si ispira l'antologia ufficiale del Premio - intitolata appunto Perché il sangue è la vita - che non tratta solo di vampiri, ma declina il tema del sangue in varie forme di horror e thriller. Alla premiazione dei vincitori farà seguito lo spettacolo Sulla pelle del diavolo, di cui è protagonista Giada Trebeschi, una delle ospiti d'onore dell'evento.

Scrittrice e saggista, traduttrice, autrice e attrice teatrale, Giada Trebeschi è ora anche una videomaker, seguitissima online con la sua Rubrica delle parole desuete. Già al suo esordio, con Gli Ezzelino, è stata finalista al Premio Campiello. Ha pubblicato poi in Spagna e in Italia (da Mondadori) il romanzo La Dama Rossa. Presso Oakmond Publishing sono usciti i saggi In principio era Kaos ed Essere o non essere Shakespeare, e i romanzi storici, vincitori di numerosi premi, Il vampiro di Venezia, L’autista di Dio, L’amante del diavolo, Undici passi e La bestia a due schiene. Dal 2019 porta in tour con il musicista (e artista molteplice) Giorgio Rizzo lo spettacolo teatrale-musicale Sulla pelle del diavolo, di cui alla serata del Premio Torre Crawford, sabato 19 settembre, verrà proposta un'edizione speciale. Le abbiamo rivolto qualche domanda.


Nei suoi romanzi storici evoca spesso figure spaventose. a volte reali, a volte frutto di superstizioni, dal vampiro alla strega fino a Jack lo Squartatore. Come definisce la paura?

La paura è quel sentire che non solo ci accomuna agli altri animali, ma che ci ha permesso di sopravvivere fino ad ora. La più profonda e atavica è, com'è noto, quella della morte o di un evento che possa provocarla. Della morte conosciamo l'esistenza, ma non sappiamo niente se non che il corpo marcisce fino a scomparire. Dunque, per evitarla il più a lungo possibile, la parte più preistorica e istintiva del nostro cervello ci spinge ad aver paura. Accade esattamente lo stesso per gli animali: immaginate se la gazzella non avesse paura del leone o se la lepre non cercasse rifugio dall'aquila. È la paura che li spinge a scappare per cercare di restare in vita e a continuare la specie; ed è la nostra medesima reazione quando assumiamo ci sia un pericolo, immaginario o reale, che possa mettere a rischio la nostra esistenza.

Quindi la paura è utile?

La paura crea un'allerta maggiore, stimola i nostri sensi o li impietrisce e solo chi saprà utilizzare a proprio vantaggio l'adrenalina che ne deriva potrà riuscire a sopravvivere. Per questo motivo da secoli la letteratura e l'arte in generale raccontano proprio la paura, cercano di insinuarla in chi legge o ascolta per stimolare quelle corde che creano uno stato alterato, adrenalinico che piace soprattutto se non siamo noi a dover affrontare in prima persona i pericoli raccontati e pur abbiamo la possibilità di viverli in una sorta di transfert che ci vede però partecipi dal divano di casa.

Allora l'horror, anziché essere 'diseducativo' come è stato spesso definito, ha una sua funzione importante.

La letteratura thriller e horror non smetterà mai di esistere e di essere ricercata, poiché vi è congiunta la speranza di poter vivere emozioni che, nella realtà dei fatti, non vorremmo mai dover provare sulla nostra pelle ma che pur aneliamo, forse per sfida o forse per mettere alla prova noi stessi, seppur solo in potenza.

Da "Sulla pelle del diavolo"

Leggi anche:

sabato 12 settembre 2020

Premio Torre Crawford - Vampiri tra noi!

Vampiri tra noi! di Andrea Carlo Cappi

Sabato 19 settembre 2020 dalle 19.00 al Belvedere (via Villa) di San Nicola Arcella (Cosenza) si celebra la serata del Premio Torre Crawford, in onore dello scrittore americano Francis Marion Crawford, che proprio nella località del cosentino ambientò il suo racconto più celebre, Perché il sangue è la vita del 1905 (qui sopra un'illustrazione d'epoca), pietra miliare nella letteratura sui vampiri. Di seguito Andrea Carlo Cappi, curatore dell'antologia ufficiale del Premio - intitolata appunto Perché il sangue è la vita - vi racconta il mito del vampiro e della sua storia nella cultura di massa.

I vampiri sono tra noi. Da sempre. Se ne trovano tracce in civiltà antichissime. Dopotutto incarnano alcune delle paure ataviche dell’uomo. Sono nosferatu, nachzehrer, esseri umani morti eppure non-morti, portatori malsani di un’immortalità a rovescio che, come gli zombie dei miti voodoo, fuoriescono nottetempo dalla tomba per cibarsi dei vivi. Probabilmente la nascita del mito è legata al fraintendimento dei fenomeni di decomposizione, che provocano alterazioni del cadavere e persino suoni misteriosi dall'interno della bara, da cui l'ipotesi ascientifica dei masticatori di sudari. Possono essere generati da morti violente - come racconta F. M. Crawford - e in particolare dal suicidio. Sono associati alle pestilenze, che non a caso producono una grande quantità di corpi da smaltire, e anzi, ne sono ritenuti responsabili. Si legga in proposito il romanzo storico Il vampiro di Venezia di Giada Trebeschi, anche lei ospite del Premio Torre Crawford.

Si attribuisce loro la capacità di trasformarsi in animali: originariamente in lupi, poi – forse per evitare il conflitto giurisdizionale con i licantropi – in pipistrelli; è probabile che la scoperta da parte dei conquistadores dei pipistrelli succhiasangue del Nuovo Mondo abbia qualcosa a che fare con l’introduzione del mammifero volante nel mito. Ma, se l’immortalità e le metamorfosi possono in qualche modo accomunare i vampiri agli dèi della mitologia, la loro abitudine di nutrirsi di sangue, anche e preferibilmente umano, e la loro possibilità di contaminare le proprie vittime trasformandole in altri non-morti, fanno di loro l’incarnazione del terrore che ci attende quando ignari e indifesi cadiamo preda del sonno. I vampiri non si possono esporre alla luce del sole, quindi è di notte che vivono la loro non-vita e vanno a caccia di prede.

Con la letteratura gotica del XIX secolo – da Il vampiro di John Polidori al Dracula di Bram Stoker – il non-morto assume le caratteristiche che lo rendono uno dei principali cattivi della narrativa. Il primo adattamento cinematografico di Dracula è del 1922, venticinque anni dopo la pubblicazione del romanzo di Stoker, quando senza pagare i diritti d’autore il regista tedesco Murnau cambia il nome del personaggio in Orlok e gira Nosferatu. Altri nove anni e il conte approda a Hollywood, dove, prima del suo celebre Freaks, Tod Browning dirige Bela Lugosi in un Dracula ufficiale che apre la stagione dei mostri della Universal Pictures. E voilà, il vampiro è servito: da quel momento e per decenni (soprattutto nei film della casa di produzione britannica Hammer, che recluta l'impeccabile Christopher Lee nel ruolo del conte) eleganti succhiasangue di nobili natali addentano il collo di giovani fanciulle.

In realtà, sottolinea il saggista Paul Barber nel suo Vampiri, sepoltura e morte, secondo la tradizione slava un vampiro autentico dovrebbe avere l'aspetto di un contadino grassottello e rubizzo, con gli umili vestiti ancora sporchi di terriccio. Niente pallidi nobiluomini seduttori in mantello nero. E poi, perché dovrebbero essere per forza di sesso maschile? Può essere una donna-vampiro a sedurre amanti malcapitati, come nel racconto di Crawford. E non è neppure detto che le prede debbano per forza essere di sesso opposto, come sottolinea Joseph Sheridan Le Fanu nel suo celebre Carmilla del 1872 (sotto un'illustrazione d'epoca) che avrebbe generato il ricco filone delle vampire lesbiche.


Ormai nel mito è incastonata anche una componente erotica più o meno riconoscibile, che si proietterà nei romanzi di Anne Rice come in quelli di Laurell K. Hamilton. C’è anche chi, per emulare Dracula o Lestat, cerca di imitare i vampiri nella vita reale: si legga in proposito l’interessantissimo
Bloodlust - Conversations with Real Vampires di Carol Page. Senza contare i serial killer più o meno cannibali che dalla cronaca nera passano a infestare letteratura e cinema, usurpando i tradizionali territori del vampiro. Questa, tra l'altro, è la tematica della novelette di Cristiana Astori all'interno dell'antologia ufficiale del festival.

Nel frattempo i fumetti anni Settanta della Marvel Comics (che oltre ad adattare Dracula danno vita anche al cacciatore di vampiri Blade e allo scienziato vampiro mutato Morbius) hanno generato i vampiri-supereroi: una nuova tipologia che, oltre che nella corrente stagione dei cinecomics, sullo schermo è stata rivisitata anche nella saga di Underworld, dove li abbiamo visti in guerra contro i licantropi, confratelli proletari e molto meno trendy nell’abbigliamento. Ogni tanto qualcuno si ricorda delle origini di predatore del vampiro, ed ecco le feroci creature della trilogia Dal tramonto all’alba di Rodriguez & Tarantino.

Mentre al cinema il non-morto nella sua accezione originale ha popolato le pellicole di zombie contaminati - da George Romero a Resident Evil - alle nuove generazioni del XXI secolo il vampiro è stato invece presentato come un teenager tenebroso che non si può esporre al sole perché luccica di lustrini (mi rendo conto: chiunque si vergognerebbe a uscire di giorno con la pelle glitter). Così, mentre le adolescenti di mezzo secolo fa ancora temevano le visite notturne del Conte transilvano, le twilighters del 2010 spalancavano gioiose le finestre sognando timidi giovanotti palliducci, senza sapere quali orrori le attendessero. Molto meglio l'affermazione del vampiro nero negli anni Settanta - un'epoca in cui non c'era bisogno di imporre l'inclusione per legge, bastava già il cinema blaxploitation - con i film di BlaculaE, a proposito di inclusione, ora porto l'acqua - anzi, il sangue, notoriamente più denso - al mio mulino e riprendo il discorso sulle vampire lesbiche.

Qualcuno ricorderà come il filone sia stato ripreso al cinema alla fine degli anni Sessanta e almeno fino agli anni Ottanta da registi come lo spagnolo Jess Franco (autore tra l'altro del classico Vampyros Lesbos/Las vampiras) o il francese Jean Rollin (a partire da La vampire nue). Inutile nascondere che l'elemento sessuale del mito vampiresco fosse un ottimo pretesto per esibire nudità femminili, ancora insolite per il grande schermo... in una parola, sexploitation. Ma va rammentato assolutamente il contesto storico di ribellione post-Sessantotto in cui venivano distribuiti questi film. In particolare, per Franco - che casualmente aveva lo stesso cognome del dittatore al potere nel suo paese - raccontare una storia di lesbiche nude e sessualmente libere era una sfida aperta alla repressiva mentalità vetero-cattolica, in un'epoca in cui un cinema come quello di Pedro Almodovar non poteva essere neanche minimamente immaginato.

Nello stesso periodo però anche nel nostro fumetto nazionale si avvertivano esigenze analoghe: libertà espressiva, ribellione alle convenzioni e alle censure di un'Italia democristiana e, s'intende, sfruttamento commerciale delle pulsioni erotiche adolescenziali. Dopo la stagione criminale dei fumetti 'con la K' sul filone inagurato da Diabolik & Eva Kant, arrivò quella del fumetto esplicitamente sexy, di cui le vampire (preferibilmente lesbiche) erano le protagoniste principali: Zora, Jacula, Sukia, per citare le testate più famose. Nel tempo sull'abbinamento eros & thanatos avrebbe prevalso l'elemento più esplicitamente porno, prima del tramonto del fumetto sexy, sopraffatto dalle più immediate videocassette hardcore.

Nondimeno, a mio avviso, il filone meritava una rilettura più consona ai nostri tempi, non necessariamente finalizzata a un fugace consumo onanistico. Non a caso il pubblico che più ha gradito i miei romanzi di Danse Macabre - pur dichiaratamente ispirata a quel cinema e a quei fumetti - non è costituito da maschietti arrapati ma da lettrici che, a giudicare dalle lusinghiere recensioni, vi hanno trovato una carica erotica e - forse - una visione del mondo a loro più prossima; inaspettatamente considerando che l'autore è di sesso maschile.

Ora i primi due romanzi del ciclo Danse Macabre, ovvero Le vampire di Praga e Sangue freddo, sono disponibili in un volume doppio edito da Excalibur, con doppia copertina, su entrambi lati con un'immagine della protagonista, interpretata dalla modella Délice la Rouge. Lo trovare in vendita nelle librerie Mondadori (dove lo potete ordinare, anche se alcuni vi racconteranno il contrario) e online su IBS, Mondadori Store, e Amazon. Chi passasse da San Nicola Arcella la sera di sabato 19 potrà acquistarlo sul posto: sarò lieto di fare una dedica.

Ma intanto non abbassate la guardia. Non lasciatevi ingannare o sedurre da vampiri o vampire al di fuori della letteratura o del cinema: in qualsiasi epoca, sono sempre belve pericolose dall’aspetto falsamente umano, che si nutrono del nostro sangue. Fenomeni di un baraccone che ancora ci spaventa e ci affascina, dopo tanti secoli. O dovrei dire millenni?

Leggi anche gli altri post del Premio Torre Crawford:

-l'intervista a Giada Trebeschi

-l'intervista a Cristiana Astori

-l'intervista ad Andrea Carlo Cappi

-F.M. Crawford raccontato da Andrea Carlo Cappi

-il mito del vampiro raccontato da Andrea Carlo Cappi

-i vincitori dell'edizione 2020



Premio Torre Crawford - Cristiana Astori

Sabato 19 settembre dalle 19.00 al Belvedere (via Villa) di San Nicola Arcella (Cosenza) si celebra la serata del Premio Torre Crawford, in onore dello scrittore americano Francis Marion Crawford. Nato a Bagni di Lucca nel 1854, visse in India e negli Stati Uniti per poi tornare in Italia, dove abitò nella sua villa a Sant'Agnello (Napoli) e a San Nicola Arcella nella torre spagnola del XVI secolo che oggi porta il suo nome (nella foto). Proprio nella località del cosentino ambientò il suo racconto più celebre, Perché il sangue è la vita, pietra miliare nella letteratura sui vampiri. Morì a Sant'Agnello nel 1909.

La scrittrice e traduttrice Cristiana Astori è tra gli ospiti tanto della serata di sabato 19, 
quanto dell'antologia Perché il sangue è la vita edita da Oakmond Publishing: il libro ufficiale del Premio Torre Crawford, oltre alla storia originale dello scrittore americano e ai vincitori del concorso letterario, contiene la sua novelette  dal titolo Ti piace il sangue? L'autrice, già vincitrice di numerosi premi, dopo avere pubblicato racconti in molte riviste, esordi con un proprio libro a metà degli anni Duemila: il suo Il Re dei Topi entusiasmò cultori illustri della narrativa thriller e horror, quali Alan D. Altieri, Claudia Salvatori e Joe R. Lansdale, che la definì una scrittrice di storie lucide e taglienti, una stella brillante nei cieli della letteratura. Nella collana Il Giallo Mondadori, Cristiana Astori ha pubblicato la trilogia Tutto quel... proseguita dall'editore Eliott con il quarto romanzo, Tutto quel buio. Le abbiamo rivolto un paio di domande.


Che cosa significa l'horror, oggi?

L'horror di qualità è quello che rivela il lato oscuro dell'individuo o della società, e spesso attraverso l'uso di potenti metafore ci permette di guardarci allo specchio, e non solo di scoprire ma di vivere sulla nostra pelle gli aspetti più oscuri e spaventosi che ci appartengono e non sempre abbiamo il coraggio di affrontare.

Se l'horror ci mette di fronte a qualcosa di noi che forse non vorremmo vedere... perché è tanto amato da scrittori, sceneggiatori e lettori?

Proprio perché si tratta di un genere viscerale e coinvolgente. L'horror ha una valenza catartica e ci permette di abreagire le nostre paure, di dare loro sfogo e liberarcene. In sostanza, è una forma di narrativa che ci conduce in profondità: è quanto avviene in speleologia, quando ci si cala in una grotta oscura e fangosa per poi uscire a riveder le stelle. Conoscere il buio ci permette di comprendere l'importanza della luce.



martedì 18 agosto 2020

Premio Torre Crawford 2020: i vincitori!

 



Dopo il rinvio e gli imprevisti dovuti all'emergenza sanitaria, la giuria del Premio Torre Crawford è lieta di annunciare finalmente le date degli eventi - 18 e 19 settembre 2020 - e la classifica finale dei racconti selezionati per la sua prima edizione, ovvero le storie che appaiono nell'antologia ufficiale del concorso: Perché il sangue è la vita edita in volume e ebook da Oakmond Publishing.

1-La notte di Samionos, di Giovanni Parentignoti

2-Bevimi (Andrà tutto bene), di Marco Marinoni 

3-L'occasione, di Claudio Bovino

4-Come il mare, di Andrea Sola

5-La trasfusione, di Francesco Papa

6-A-positivo, di Luca Notarianni

7-La scelta, di Svevo Codella

8-Nachzehrer, di Patrizia Birtolo

9-Rio Negro e Rio Solimoes, di Giusi Sabatini


L’antologia ufficiale del concorso contiene anche il racconto di F. M. Crawford che ha ispirato il concorso letterario, Perché il sangue è la vita (nella nuova traduzione di Andrea Carlo Cappi), e la novelette Ti piace il sangue? di Cristiana Astori, In appendice il racconto fuori concorso La tanica. L’antologia è già prenotabile su Amazon in edizione Kindle; l'edizione cartacea sarà disponibile dal momento della presentazione, in vendita nelle serate del Premio e sui principali bookshop online 

La cerimonia di premiazione avrà luogo la sera del 19 settembre 2020 al Belvedere, corso Umberto I, San Nicola Arcella (Cosenza), alla presenza delle autorità, degli organizzatori del concorso e degli ospiti d’onore. 
Le serate del premio Torre Crawford, con la partecipazione degli ospiti d’onore di questa edizione si terrà a San Nicola Arcella il 18 e 19 settembre e includeranno lo spettacolo L’amante del diavolo di e con Giada Trebeschi e Giorgio Rizzo, e la conversazione sul tema Paura: ieri, oggi e domani con gli scrittori Cristiana Astori, Andrea Carlo Cappi, Rosario De Sio, Giada Trebeschi. 


martedì 26 novembre 2019

Premio Torre Crawford 2020: bando di concorso




Bando del Premio “Torre Crawford – 1^ EDIZIONE

Il comune di San Nicola Arcella (CS) in collaborazione con la Pro Loco istituisce la prima edizione del Premio Letterario “Torre Crawford” per il racconto gotico/horror, dedicato alla memoria dello scrittore Francis Marion Crawford. La premiazione avrà luogo a San Nicola Arcella nel mese di giugno (o in altro periodo, compatibilmente con l'attuale emergenza sanitaria), nel corso del festival Torre Crawford 2020.
Il Premio è aperto a tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto i diciotto anni di età. Fra tutti i partecipanti la giuria sceglierà 10 racconti. Il Premio consisterà nella pubblicazione dei 10 racconti selezionati in un'antologia (in cartaceo ed ebook) a cura della casa editrice Oakmond Publishing e in una copia omaggio del volume. Gli autori pubblicati avranno inoltre la possibilità di ordinarne altre copie presso l'editore usufruendo di uno sconto del 50% sul prezzo di copertina.
Inoltre:
  • Per il 1° classificato, permanenza e aperitivo la domenica successiva alla premiazione in una delle strutture balneari in loco, con vista su Torre Crawford, come preludio al soggiorno di un intero fine settimana che si svolgerà nel mese di settembre;
  • Per il 2° e il 3° permanenza e aperitivo la domenica successiva alla premiazione in una delle strutture balneari in loco, con vista su Torre Crawford, con la possibilità a scelta di pranzo o cena, in uno dei ristoranti più suggestivi del luogo;
  • Per i classificati 4°, 5° e 6° permanenza e aperitivo la domenica successiva alla premiazione in una delle strutture balneari in loco, con vista su Torre Crawford.

Tema obbligatorio per i racconti partecipanti al concorso: Poiché il sangue è la vita, titolo del racconto di vampiri di F. M. Crawford ambientato a S. Nicola Arcella.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

ART.1 Il contributo richiesto per spese organizzative è di 5 euro da inviare tramite bonifico a Pro loco San Nicola Arcella IBAN: IT88E0311180870000000001914, con causale: Nome Cognome Premio. I racconti dovranno pervenire entro la data del 15/03/20 prorogata eccezionalmente fino al 30 aprile 2020 al seguente indirizzo e-mail: torrecrawford@gmail.com

ART.2 Il racconto dovrà essere scritto in lingua italiana e non superare la lunghezza massima di n. 20.000 battute (intese come lettere, punteggiatura, spazi, etc.)

ART.3 Il racconto dovrà essere inedito e mai pubblicato neppure in forma elettronica.

ART.4 Ogni concorrente potrà partecipare con un solo racconto.

ART.5 Ogni concorrente sarà responsabile della propria opera e dovrà avere i pieni diritti del testo/racconto che presenterà per la partecipazione al concorso.

ART.6 Ogni concorrente, con la sua partecipazione, autorizza la pubblicazione del proprio testo sia in versione digitale che in versione cartacea, accettando l’eventuale intervento di editing condotto dall’editore ai fini della pubblicazione; cederà inoltre i diritti all’editore limitatamente alla pubblicazione dell'antologia, conservandone la proprietà generale.

ART.7 Ogni Autore, per il fatto stesso di partecipare al concorso, dichiara la paternità e l'originalità delle opere inviate e del loro contenuto e autorizza il trattamento dei suoi dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003 e succ. modifiche, sollevando organizzatori ed editore da qualsiasi responsabilità.

ART.8 Ogni concorrente dovrà spedire due copie dell'elaborato (una formato word e una PDF) in due distinti allegati: la copia in pdf dovrà essere anonima e contrassegnata dal solo titolo, la copia in formato word dovrà contenere il titolo, i dati dell'Autore (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, indirizzo e-mail, recapito telefonico) ed essere corredata da cinque righe di biografia ed eventuale bibliografia. L’invio dell’elaborato all'e-mail sopraindicata comporterà l’accettazione tacita di tutte le regole del presente bando.

ART.9 Gli elaborati pervenuti saranno valutati in base a originalità della trama, appartenenza al genere gotico/horror, qualità stilistica e linguistica, rispetto dei limiti di lunghezza stabiliti dal concorso. Saranno esclusi i racconti che non rispettino le condizioni indicate, così come quelli in cui il pdf risulti firmato dall'Autore.

ART.10 Gli elaborati saranno valutati in forma anonima dalla Giuria, presieduta dallo scrittore Andrea Carlo Cappi, il giudizio della quale è insindacabile e inappellabile.

ART.11 La cerimonia di premiazione avrà luogo nel corso del mese di giugno 2020. I finalisti riceveranno un'e-mail con tutti i dettagli per la serata.

ART.12 Gli autori dei racconti vincitori si impegnano a cedere gratuitamente qualunque diritto relativo alla pubblicazione e alla commercializzazione del proprio elaborato alla succitata casa editrice nell’ambito della sola opera antologica relativa a questa edizione del concorso.

ART.13 In base alla vigente normativa sulla privacy, gli indirizzi e i dati personali dei partecipanti verranno utilizzati esclusivamente ai fini del festival, del concorso e per l'eventuale pubblicazione nell'antologia.

PER INFORMAZIONI:
torrecrawford@gmail.com


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