venerdì 26 gennaio 2024

Iperwriters - Finale di coppa

Photo: William William on Unsplash

Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori

Letteratura italiacana - 39 - Finale di coppa

Venerdì, ore 13. Flash back. Lasciatemi ancora un po' in quegli anni, dall'85 in poi, quando ogni estate andavo al Mystfest di Cattolica.
Devo dire che di me, dei miei coevi scrittori, dei libri, dei film, non fregava niente a nessuno. il Mystfest era ben organizzato, piacevole, molto stimolante, ma non aveva pubblico. Andavo in spiaggia, e dalle chiacchiere occasionali con altri bagnanti emergeva che il popolo turistico-vacanziero ne ignorava perfino l'esistenza. Eravamo una bolla di “addetti ai lavori” che si scambiavano informazioni, si intervistavano e si davano rituali celebrativi. Nessun interesse da parte di persone che non fossero giornalisti, scrittori o aspiranti scrittori o lavoratori del settore, neppure se era possibile contattare personalità come Ed Mc Bain o James Ellroy o Claude Chabrol o Lucio Fulci.
Ho visto gente esterna alla nostra bolla affluire e riempire una piazza solo quando è arrivato un attore, e non per la sua attività di attore, ma per una pubblicità diventata un celebre tormentone.
Due popoli diversi, che non avevano nulla da spartire e coesistevano come l'acqua e l'olio, senza fondersi.
Gli scrittori si riunivano ai tavolini all'aperto di un bar accanto al cinema dove avvenivano le proiezioni dei film. Andrea G. Pinketts, lo sceriffo di Cattolica, diceva: "C'è solo questo, vale la pena solo per questo, per la nostra conversazione.”
Se la comunità non partecipa a un evento culturale è inutile organizzare, spostarsi, proporre. I libri e i film possiamo vederli anche restando a casa. E si può converrsare più comodamente senza fare ore di treno.
Ricordo una sera. La nostra postazione al bar era stava invasa da indigeni e turisti, perché uno schermo trasmetteva la finale di coppa di un evento calcistico. Forse la coppa del mondo, ma non ne sono del tutto sicura.
Eravamo accaldati e assordati, e non potevano neppure più parlare.
A un certo punto dico: "Come sarebbe il mondo se facessero quel tifo per le opere letterarie?"
E Patrizia Pesaresi commenta: "Albertine contro Karamazov".
Intendeva dire, ovviamente, finale di coppa fra Proust e Dostoevskij.
Ma questo vorrebbe dire che i due popoli diversi sarebbero un solo popolo. E già, come sarebbe il mondo se una partita Proust-Dostoeskij fosse la passione e religione di un intero popolo?

venerdì 12 gennaio 2024

Iperwriters - I miei coevi scrittori

Photo: Bobby Kalman on Unsplash

Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori

Letteratura italiacana - 38 - I miei coevi scrittori

Venerdì, ore 13. I miei coevi scrittori sulla scia dell'evoluzione dei generi, come me. Compagni di strada. Ecco una sintesi dell'introduzione a Sotto mentite spoglie di Patrizia Pesaresi, che ho avuto il piacere e l'onore di pubblicare per Iperwriters.
Ho conosciuto Patrizia Pesaresi nel 1985, al Mystfest di Cattolica. Io avevo vinto il premio Tedeschi per il romanzo inedito e lei il Premio Gran Giallo Città di Cattolica per il racconto. Un esordio stupefacente: Uno per tutti, pubblicato nella collana Giallo Mondadori e, in seguito, giustamente, in altre antologie e riviste, e tradotto in Francia. Hieronymus Bosch nel suo trittico Il carro del fieno denuncia con il suo pennello, seminando indizi cifrati, un crimine commesso nel suo tempo e rimasto impunito. Siamo già molto più avanti, e a un livello internazionale. Il thriller storico con rivisitazioni di filosofi e artisti nel ruolo di indagatori arriverà solo nel decennio successivo. Da quel primo incontro, infatti, le nostre carriere di scrittrici si
inabissano, per tornare in superficie solo verso la metà degli anni Novanta. Ricordo di aver assistito a una presentazione alla Libreria del Giallo di Milano del suo romanzo Dopo la prima morte, edito nel 2005 da Dario Flaccovio. Un libro affascinante e ancora una volta sorprendente, per svariati motivi: perché dimostra di aver assimilato la lezione della grande Patricia Highsmith e fa apparire in controluce uno dei miei personaggi storici preferiti, Lawrence d'Arabia. Qualche tempo dopo, leggendo libri per un'agenzia letteraria, mi capita fra le mani Sotto mentite spoglie. Ecco la mia valutazione di allora: "La storia parte come un giallo storico, poi vi si intrecciano fili di fantapolitica, esoterismo, feuilleton, erotismo e spy-story. Un lavoro sapientemente costruito nella struttura, interessante nella miscelazione di generi, originale nel far entrare in gioco un personaggione come Aleister Crowley."
Patrizia Pesaresi attingeva alla grande tradizione britannica. Forse in un paese di lingua inglese avrebbe avuto più successo e “visibilità”. Il nostro comune amico Gianfranco Orsi, direttore del Giallo Mondadori ai nostri tempi, ha scritto di lei su Thrillermagazine: “una scrittrice tra le più innovative e originali del noir di oggi”. Troppo originale e innovativa, direi, in un paese in cui è proibito essere originali e innovativi.

Iperwriters - Tiro al piccione su Superman

Photo: Johan Taljaard on Unsplash I perwriters - Editoriale di Claudia  Salvatori Letteratura italiacana - 59 - Tiro al piccione su Superman...