Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori
Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters vi parla.
La globalizzazione e gli attuali stili di vita stanno progressivamente cancellando il passato. Si crede (o si finge) di amare la cultura ma la si distrugge per mezzo di un'ideologia museale e del turismo di massa, come nel caso delle tombe egizie della Valle dei Re, dissolte da fiati e sudori umani in concentrazione troppo elevata.
Inoltre si demonizzano le tecnologie moderne, additate come colpevoli di tale disumanizzazione... come se i computer e i social non fossero stati creati da umani.
Ma proviamo a immaginare che sia possibile una riaffermazione della forza immaginativa di persone e popoli per mezzo della rete, una riappropriazione della cultura usando le tecnologie in modalità ancora da inventare, magari azzardate, perfino un po' spregiudicate. Da corte dei miracoli, da contrabbandieri, da pirati, da Robin Hood che ruba libri ai ricchi per darli ai poveri.
Sono sempre stata convinta che le attuali società, da diversi decenni, producano più intellettuali e artisti di quanti il mercato (se deve esserci un mercato) sia disposto ad assorbire. D'altra parte, mai come nel pensiero del secolo scorso la letteratura e le altre arti sono diventate snob, ineffabili torri d'avorio difese da strutture e linguaggi ignoti ai più. Quasi a compensare la minaccia venuta dall'un'istruzione e dalle “pari opportunità” elargite a tutti.
Questa contraddizione unica e mai sperimentata nella storia della civiltà porta a una condizione di grande infelicità o grande rabbia: ho potuto constatare personalmente i drammi umani che ne conseguono.
Ma proprio il pensiero dell'ultimo secolo, nel suo inarrestabile lavoro per renderci tutti uguali, tutti alla pari, e tutti in qualche container, finirà per abolire gli antichi meccanismi di selezione dei libri: editori cartacei, agenti letterari, librai.
Di conseguenza oggi gli scrittori sono container, nel mare del Web, senza intermediari fra loro e i lettori. E chi vuole vedere se ci saranno veramente pari opportunità, e non solo per finta, salga a bordo.
La nave va verso un futuro che vi è ignoto, che ci è ignoto. Ma di certo non torna indietro.
La leva obbligatoria non esiste più, la guerra è ancora qui. Non c'è storia documentata dell'umanità senza guerra. Un futuro di pace si sposta sempre più avanti sulla linea dell'orizzonte, fino a raggiungere i reami dell'utopia. In questo libro uscito in seconda edizione nel 1869, lo stesso anno della morte del suo autore, fiammeggiano i sentimenti e le idee che negli ultimi decenni del secolo scorso hanno animato i movimenti pacifisti di tutto il mondo. Si faccia un confronto fra la rappresentazione attuale della guerra-videogame e la descrizione che ne fa lo scrittore scapigliato Igino Tarchetti. Anche se abbiamo visto milioni di film e serie televisive di epica militare, le scene di battaglia e massacro appaiono pur sempre agghiaccianti. Perché vengono evocate con le parole.
Valeria Messalina, discendente dalla stirpe degli antichi re di Roma. La sua storia è stata raccontata da chi ha vinto. Pertanto, nell'immaginario collettivo, una satira di Giovenale scritta ottanta anni dopo, la sua morte è diventata realtà. Ma chi era veramente Messalina? Venerata durante la sua breve vita come una vestale, i rari indizi storici che restano raccontano la storia di un colpo di stato fallito a cui avevano partecipato eminenti personaggi del tempo. Dalla prefazione di Francesca Galleano: "Claudia Salvatori si immerge nell'epoca appropriandosi del linguaggio degli autori latini, trasportandoci con la sua macchina del tempo."
Tre racconti. Omaggi ad altrettante icone dell'immaginario collettivo occidentale: la corte dei miracoli, il fantasma dell'opera, Rocambole. E ai loro creatori: Victor Hugo, Pierre Alexis Ponson du Terrail e Gaston Leroux. Tre creature che, come Frankenstein, hanno continuato a vivere in numerosi romanzi apocrifi, film, serie televisive, adattamenti teatrali, opere, balletti e fumetti. Nel caso di Notre Dame de Paris di Hugo, anche un film di animazione Disney e un videogioco. Mentre Il fantasma dell'opera, portato sugli schermi fra gli altri da Terence Fisher, Brian De Palma e Dario Argento, è stato un musical di successo di Andrew Lloyd Webber. In quanto a Rocambole, antenato di tutti i ladri gentiluomini, ci ha lasciato una parola che usiamo ancora oggi per definire avventure meravigliose e impossibili: rocambolesco. Tre scrittrici italiane rivisitano oggi questi personaggi entrati nell'immortalità, riportandoli vicini a noi.
Ann Radcliffe, madre del romanzo gotico, è la protagonista di questo romanzo "postmoderno" scritto quasi un secolo e mezzo fa da Paul Féval, scrittore francese inventore di personaggi e strutture della fiction moderna. Ann sogna due tombe, due braccia che sorgono dalla terra per cercarsi, due mani che si stringono. La sua migliore amica, alla vigilia delle nozze, è in pericolo. Per soccorrerla Ann intraprende un viaggio che la condurrà a combattere il vampiro Goetzi nel cuore della mitica città vampira... Un libro che è una festa per l'intelligenza.