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Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori
Letteratura italiacana - 61 - Idee nell'aria
Venerdì, ore 13. Mi ero indignata moltissimo quando un critico, recensendo il romanzo di una donna (peraltro quotata) aveva definito l'autrice “il barman del Grand Hotel che ci ha riservato una grande sorpresa”. Intendendo: Chi se lo sarebbe mai aspettato?
Ma che diritto aveva quel critico di dare della cameriera a una scrittrice probabilmente laureata come lui, con una formazione identica alla sua? Evidentemente, dando del barman alla collega, tradiva il suo disprezzo per una concorrente. I radical chic hanno modi squisiti con le cameriere che li servono restando al loro posto, ma diventano feroci con quelle che aspirano alle loro posizioni. Di una ferocia sempre mielata e condita di graziosi cazzeggi.
I miei primi haters non erano stati per nulla raffinati, ma rozzi e violenti, come se oltre a sfidarli li avessi anche spaventati.
Negli anni '90 si usava dire che le idee erano nell'aria. Come se i cervelli, già tutti collegati, girassero come eliche spandendo neuroni intorno. Erano in molti, sparsi per il mondo, a poter concepire un'idea per una storia. Il merito non andava alla persona che la scriveva e pubblicava per prima, ma alla persona che veniva dalla famiglia e dalla casta giusta.
Negli anni '90 avevo moltissime idee, si può dire, condivise con ignari colleghi che non sapevano che le condividessi. Un killer dalla personalità multipla e perfino un criminale camaleontico, che assume corpo e identità delle sue vittime (ne ho fatto una storia Disney). Oltre al thriller Schiavo cerca padrona, ambientato nel mondo BDSM, che avrebbe dovuto essere il primo del genere.
Anche Superman non muore mai è stato uno dei primi libri italiani a trattare temi come la dislessia e la pedofilia, e conteneva un abbozzo di progetto per una serie che avrei voluto sviluppare a fumetti: Bloody Eye, vampiro detective difensore dei mostri.
Tutte queste idee sono state realizzate da altri, e gli americani ci avevano già preceduto di parecchi anni.
Comunque, Superman non muore mai è stato forse il primo e unico grosso colpo che ho messo a segno. Il primo giallo italiano ambientato nel mondo del fumetto. Difficile realizzare un altro “primo giallo italiano ambientato nel mondo del fumetto”.
E forse questo mi ha meritato lo tsunami di odio che mi ha investita.
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