Retrospettiva di Alby Bottecchia
Los Angeles non è un posto da angeli. A dispetto del nome e della patina glamour è una città dominata da vizi e corruzione.
Nessuno lo sa meglio di Philip Marlowe, interpretato da Humprey Bogart (Una pallottola per Roy, Il mistero del falco, Casablanca), un detective privato scaltro, sagace e all'occorrenza veloce coi pugni. Quando viene chiamato per risolvere un caso di ricatto ai danni della giovane e bellissima figlia del generale Sternwood, Carmen (l'attrice Martha Vickers) l'abilissimo investigatore entra in un autentico labirinto di intrighi, in cui rischia di perdersi anche la figlia maggiore del generale: l'affascinante e spregiudicata Vivian (Lauren Bacall), di cui Marlowe si innamorerà, ricambiato. Philip dovrà vedersela con un avversario spietato, facendo ricorso a tutta la sua astuzia e abilità per uscirne vivo.
Howard Hawks (Susanna, Un dollaro d'onore) dirige l'adattamento del primo romanzo del ciclo hardboiled di Raymond Chandler, realizzando uno dei capolavori del cinema noir anni Quaranta in cui ironia, azione e mistero si mescolano in un cocktail dosato alla perfezione, ancora godibilissimo a quasi settantacinque anni dall'uscita. Grazie anche all'adattamento di Leigh Brackett e William Faulkner, già collaboratori di Hawks in Acque del sud, da cui il regista riprende i protagonisti Bogart & Bacall (nel frattempo divenuti una coppia nella vita reale).
L'interpretazione di Bogart, in particolare, rimarrà per sempre associata all'incarnazione cinematografica di Philip Marlowe: grinta, ironia e classe che lo rendono un'icona immortale.
My, my, my! Such a lot of guns around town and so few brains.
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