venerdì 26 novembre 2021

Iperwriters - L'amica di Londra

Photo by Anthony Ingham on Unsplash

Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori

Venerdì, ore 13.
La nave Iperwriters ha anche un'altra amica espatriata. Chiamiamola Emily, come Emily Bronte; una scrittrice italiana fuggita in Britannia. Sentiamo che cosa dice:

“Ho scritto tante cose nel corso degli anni; non ho creato un vero romanzo. Raccontando la mia giovinezza in Italia/Europa, incluse le feste techno e la nascita della società digitale, vedo piuttosto nella mia testa un film. Ma diciamo che per me scrivere è soprattutto una via per riflettere, raccontare a qualcuno che non mi interrompe o giudica. Pasolini mi ha tenuto compagnia dall'inizio della pandemia. Il passato mi entusiasma. Spero che mi aiuti a capire l'oggi, il presente incomprensibile. Devo ammettere (con grande tristezza) che capisco cosa intendi, quando parli del cambiamento di stato di uno scrittore odierno rispetto a decenni fa. E ci sono interviste su Youtube di Moravia, Pasolini & company, che rendono evidente questa involuzione. E' una vera contraddizione questa accessibilità costante a tutto, ma che pochi in realtà utilizzano bene. I social-media canalizzano le masse, che usano solo due o tre piattaforme. Invece la biblioteca online è attivissima, per chi cerca. Da quando ho smesso di usare Facebook sono tornata me stessa.”

Emily ha re-incontrato la cultura. Confortante che qualcuno abbia davvero a che fare con la cultura, invece di dire che bisogna sostenerla Lei naviga per le biblioteche online, che effettivamente in questo momento ci mettono a disposizione tutta la bellezza che è stata creata dalle origini della civiltà umana. Emily è a un passo dal domandarsi perché tutta la bellezza a disposizione online viene utilizzata bene da pochi, solo da chi cerca.
L'ho conosciuta quando aveva una ventina d'anni (ho la stessa età di sua madre). Quando io avevo vent'anni l'acculturazione di massa era in pieno corso, e i libri cartacei già a disposizione di tutti. Ma pochi li cercavano.
Uno dei miei editori mi ha confermato che dall'Unità d'Italia il numero dei lettori è rimasto inalterato. Sembra che da una generazione all'altra, a leggere, siamo sempre gli stessi.
Un popolo in un container.
Perché? Questo ci rimanda ai contenuti dei vari container, cioè alle biodiversità.






lunedì 15 novembre 2021

Tra BookCity e Borderfiction: Milano 18 e 19 novembre 2021

 

Andrea G. Pinketts

Ricordi, tributi e riscoperte a Milano tra giovedì 18 e venerdì 19 novembre 2021. 
Giovedì 18 alle ore 18.00 nell'ambito di BookCity presso Soul Food (via Gola 4) a grande richiesta viene riproposta al pubblico con la partecipazione degli autori l'antologia realizzata per Excalibur/RaccontaMi da Gian Luca Margheriti Delitti alla milanese: con copertina e illustrazioni di Carlo Jacono - il maestro de Il Giallo Mondadori - venti racconti del mistero con uso di cucina, accompagnati da ricette classiche della cultura gastronomica di Milano, riesaminate in chiave storica dal curatore e da Giovanna Mazzoni.


Sempre giovedì 18 alle ore 21.00 all'Admiral Hotel (via Domodossola 16) da Borderfiction Eventi in collaborazione con l'Associazione Culturale Andrea G. Pinketts, la serata Pinketts è ovunque 2021, con la presentazione dei romanzi Lazzaro, vieni fuori e Il vizio dell'agnello nella nuova edizione con editing filologico e contenuti addizionali dell'autore, curata e pubblicata dall'Associazione stessa. Partecipano Elisabetta Friggi e Andrea Carlo Cappi.


Venerdì 19 novembre alle 18.30 presso Wow-Spazio Fumetto (viale Campania 12) nell'ambito di BookCity Comics Giacomo Airoldi conduce L'avventura è l'avventura, in cui Luigi Lo Forti e Andrea Carlo Cappi ricordano il maestro della narrativa popolare Stefano Di Marino.



venerdì 12 novembre 2021

Iperwriters - Consolazione e turbamento

Foto: Nikko Osaka (Unsplash)

Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori


Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters passa, portando un titolo che sembra appartenere a Jane Austen, e sviluppa l'altro interrogativo sollevato dall'intervento di Serenissima: la consolazione dell'arte.
C'è chi la cerca attraverso l'usuale e il sempre uguale, e chi la cerca attraverso una scarica di adrenalina sparata dall'imprevisto e dal perturbante. Ma anche il perturbante potrebbe essere consolatorio, nella fase catartica che segue alla paura.
Se siete scrittori vi divertirete con tutto, e cercherete novità nella lingua, nella tecnica, nello stile, nell'uso delle strutture narrative. Anche questa è consolazione.
Il vero nemico è la noia... che non è mai arte.
Ora, la presentificazione della storia, l'omologazione umana, e l'oppressione (o piuttosto il dilagare, che occupa ogni spazio disponibile) del Pensiero Unico, hanno prodotto nella fiction una specie di tirannia del prevedibile e dell'uguale.
Ogni “prodotto” deve essere “collocato” in un preciso container, fin da quando viene messo in vendita, in modo che i lettori non abbiano sorprese. Soprattutto bisogna evitare che possano sorprendersi!
Bei tempi, quando Lovecraft spiegava la sua ricetta di creatore di storie: prendete l'usuale e introducetevi un elemento straordinario e inquietante che ne sovverta l'ordine.
Bei tempi anche quando leggevo scrittori come Bret Ellis, capaci di fondere il thriller con la più nobile tradizione letteraria americana, o come Clive Barker, talmente abile a miscelare i generi da rendere vano ogni tentativo di collocazione in un genere: mai noioso, sempre nuovo, perché non sapevo cosa aspettarmi ogni volta che giravo pagina.
L'operazione di collocazione di fiction/container/fruitori è riuscita che meglio non si potrebbe. Nelle recensioni online, a volte, i lettori si lamentano di non aver trovato quello che si aspettavano. I lettori di un certo target di destinazione si interessano quasi sempre esclusivamente a quel genere, a quel “prodotto”, come se avessero un paraocchi che esclude tutto il resto.
Non trovate desolante che le donne di sessant'anni consumino esclusivamente spaghetti western e action movie mentre i ragazzini di sedici solo romance e commedie (l'inversione dei target è provocatoria)?
Non siete mai stanchi di annoiarvi, e di appartenere a un target? Salite a bordo.


domenica 7 novembre 2021

Borderfiction presenta Borderfiction


Giovedì 11 novembre 2021 alle 21.00, a Milano, nella storica sede dell'Admiral Hotel (via Domodossola 16, ingresso libero), un nuovo appuntamento nel decennale di Borderfiction Eventi: la presentazione ufficiale dei libri di Borderfiction - Storie di Frontiera, con la partecipazione degli autori:






Conduce la serata Andrea Carlo Cappi.
E prossimamente... darete la caccia alla "Menegang"...

venerdì 29 ottobre 2021

Iperwriters - L'amica di Berlino

Foto: Justus Menke (Unsplash)


Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori


Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters passa, e qualcuno sta già saltando a bordo per partecipare alle nostre discussioni.
Vi ho già parlato della mia amica Serenissima di Berlino, scrittrice italiana emigrata in Germania. Risponde a quanto ho scritto a proposito del romanzo storico, e apre un grande interrogativo che voglio rilanciarvi, pertanto lascio la parola a lei:

“Sono stata a lungo, e sono in buona parte tuttora, abbastanza contro l'arte usata come forma di escapismo. Forse proprio perché vedo nell'arte (qualsiasi cosa sia) un modo di scoprire cose nuove, e trovo uno spreco che tali 'mondi' vengano invece usati come 'comfort zone' per fare esattamente il contrario: non correre il rischio di incontrare cose nuove e sconosciute (e quindi perturbanti). E non è questione di genere: per quanto i generi siano più facili da usare. Sono, per la loro stessa struttura, come tags: permettono con poca ricerca e fatica di trovare più facilmente esattamente quello che ci si aspetta. Ho quest'impressione che ci sia, ormai consolidato, un 'abuso' dei 'mondi' (o 'sogni' o 'paradigmi' o etc…)
Quando so che cosa aspettarmi nella prossima frase di un romanzo o scena di una serie TV, probabilmente mi sto trovando davanti a un prodotto consolatorio (credo si parli ufficialmente di 'intrattenimento', parola che però non mi convince del tutto). E mi chiedo come funzioni, tale 'consolazione'; e me lo chiedo mentre, malata e costretta a letto, guardo ore e ore di videogames giocati da altri il cui sottofondo è un mix di urla e fiamme, guardandole perché, in qualche modo, mi rilassa. Come altre persone si rilassano con l'ennesimo prodotto fantasy che gioca ma non troppo con i canoni stabiliti. O con un giallo dall´integerrima struttura. O con il solito film d´azione che è esattamente come quelli di dieci anni fa.
Sono anche arrivata a ipotizzare che il forte disturbo causato ad alcune persone da errori di battitura (e ovviamente errori grammaticali) forse non venga da altro che questo: il trovarsi davanti a qualcosa che esce dalla norma, dall´atteso, dal previsto.”

La sola via che Serenissima trova per 'escapare' (consentitemi il termine) all'escapismo è una “sacra devianza” per chi scrive e legge, e una “sacra terapia” al dramma personale di chi scrive e legge.
E questo è un ragionare da scrittrice.
Au revoir.





giovedì 14 ottobre 2021

Torre Crawford a Borderfiction, Milano, 22-23 ottobre


 
Milano, Admiral Hotel, v. Domodossola 16, ingresso libero.

Venerdì 22 ottobre ore 21.00
"Torre Crawford Milano 2021"
Dopo il successo della II edizione del Premio Torre Crawford e del Festival di settembre a San Nicola Arcella (Cosenza), si estendono le attività della manifestazione ispirata allo scrittore americano d'Italia, Francis Marion Crawford. All'Admiral di Milano, in collaborazione con Borderfiction Eventi, si celebra un evento che comprende:
-l'annuncio in anteprima assoluta del nuovo bando di concorso per la III edizione del Premio Torre Crawford, con il tema per il 2022
-la presentazione delle antologie Torre Crawford del 2020 e 2021: "Perché il sangue è la vita" (con il racconto omonimo di F. M. Crawford, il romanzo breve "Ti piace il sangue?" di Cristiana Astori e i vincitori dell'edizione 2020) e "Innamorarsi di un fantasma" (con il racconto "La Donna dell'Acqua" di F. M. Crawford, l'inedito di Alda Teodorani "Il fantasma della Rocca di Cagnano" e i vincitori dell'edizione 2021), entrambe edite da Oakmond Publishing; con la partecipazione di Claudio Bovino, terzo classificato alla I edizione e nella II primo classificato e vincitore del Premio Speciale "E io lo dico a Pinketts!"
-la presentazione di due libri già proposti al pubblico del Festival Torre Crawford: il romanzo storico "Gli Ezzelino-Signori della guerra" di Giada Trebeschi (Oakmond Publishing), finalista al Premio Campiello, presente l'autrice; e il thriller di Stefano Di Marino "Il bacio della Mantide" (Oakmond Publishing), con un ricordo dell'autore scomparso lo scorso agosto.
Conduce la serata il direttore artistico del Festival, Andrea Carlo Cappi

Sabato 23 ottobre, ore 17.30
"L'Aperitivo delle Desuete"
Sempre all'Admiral, nel pomeriggio successivo, Borderfiction presenta in collaborazione con il Premio Torre Crawford la scrittrice Giada Trebeschi in un incontro ispirato a La Rubrica delle Parole Desuete, il suo appuntamento quotidiano su Facebook e Instagram seguito da mezzo milione di persone: è l'occasione per scambiare due chiacchiere con l'autrice-attrice che ha portato in modo divertente la cultura nella rete, rivoluzionando la figura dell'influencer. L'accompagna nella conversazione Andrea Carlo Cappi.


Iperwriters - Il Narratore Nonsciente

Foto: Frank McKenna (Unsplash)

Editoriale di Claudia Salvatori

Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters mantiene la promessa e vi spiega perché occorre diventare (se non lo siete già, nel qual caso vi benedico) narratori onniscienti.
Nella nostra epoca esserlo è peccato: infatti quello del suo contrario, che chiameremo "narratore nonsciente", è un vero e proprio culto, con regole e precetti come neppure Mosè ha dato al suo popolo.
I personaggi devono essere tutti uguali, ovvero tutti umani al grado basico, forse qualcosina di meno. E gli autori, scomparendo fra le loro azioni, devono essere tutti uguali, con mentalità, emotività, desideri, paure e convinzioni tutti uguali. Non possono rivelarsi, ma del resto non hanno un sé da rivelare.
Si sono già perdute molte tecniche artigianali e molte arti, ma quella specifica dello scrittore (curiosità, analisi, studio, esperienza, intuizione, scoperte da comunicare al mondo e costruzione della forma per dirle) viene uccisa dalla folla di narratori nonscienti.
E' necessario ritrovare il coraggio di essere un io narrante. Cosa che non significa ego smisurato e arroganza becera: di individualismi è piena la letteratura, ma perlopiù si tratta di individualismi che non dicono, pur pretendendo i guadagni da un milione di copie e il premio Nobel.
In umiltà, e perdonateci, noi abbiamo ancora qualcosa da dire.
A chi dice che il narratore onnisciente è fuori dalla storia e non si torna indietro, rispondiamo che si torna sempre indietro; e i romanzi si fanno con le parole, non con le immagini e con le azioni. Snaturare la funzione della parola distrugge il romanzo.
August Strindberg, che di scrittura ne sapeva qualcosina, in una lettera alla fidanzata aspirante scrittrice, la consigliava più o meno così (non con queste precise parole): “Se davvero vuoi scrivere, pensa a qualcuno a cui avresti voluto dire qualcosa ma non hai potuto dirla al tempo e al momento giusto, e non potrai farlo più. La cosa che ti è rimasta in gola deve essere importante, urgente, dolorosa, sia pure scandalosa. Concentrati. Poi prendi la penna e scrivi quello che dovevi dire a quella persona.”
Ora, proviamo a immaginare come potrebbe cavarsela la povera fidanzata di Strindberg se dopo questi insegnamenti le imponessero il metodo show, don't tell.
Au revoir nei container.


Iperwriters - Tiro al piccione su Superman

Photo: Johan Taljaard on Unsplash I perwriters - Editoriale di Claudia  Salvatori Letteratura italiacana - 59 - Tiro al piccione su Superman...