domenica 11 dicembre 2022

Buio in scena o la nuova carne della letteratura


Recensione e retroscena di Andrea Carlo Cappi
Illustrazioni di Roberta Guardascione

Era un po' che nell'ambiente della letteratura fantastica italiana sentivo parlare del romanzo "Buio in scena" di Mario Gazzola, già finalista all'illustre Premio Laymon di Independent Legions, benché non ancora pubblicato. Per leggerlo ho dovuto aspettare che nascesse il marchio Posthuman. Perché in apparenza il libro piaceva parecchio ad alcuni editori, ne spaventava molti altri e nessuno sapeva come etichettarlo - come capita a tutto ciò che è davvero innovativo - quindi il romanzo è rimasto inedito fino all'estate 2022.
Meglio così: forse perché cresciuta in un ambiente inospitale, la creatura si è evoluta ed è diventata sempre più forte, trasformandosi in un fenomeno che ormai dallo scorso settembre è colpevole ignorare. Se qualcuno ha bisogno di etichette, ne propongo io una di stampo cronenberghiano: "la nuova carne della letteratura", ossia qualcosa che parte dalla narrativa per occupare nuovi spazi.
L'autore ammette di essere partito da una notizia di cronaca: uno spettacolo teatrale allestito con i detenuti di un carcere ebbe un tale successo da essere portato in tour in teatri veri... ma alcuni degli interpreti approfittarono dei giorni di libera uscita per riprendere certe vecchie attività criminali. Già questo spunto basterebbe per immaginare una storia alla Quentin Tarantino, giusto per usare un'etichetta. Tuttavia Mario Gazzola va ben oltre.


Nel romanzo, il regista dello spettacolo è il folle e geniale Alvaro Cortez, il quale segue i dettami di un saggio ormai introvabile (vero e proprio "libro maledetto") che propone un teatro assoluto e totalizzante. Il regista lavora quindi sui suoi attori-detenuti, innestando nel testo le loro storie personali, a costo di portare alla luce le ombre più oscure del loro inconscio. E qui all'ambientazione carceraria e alla componente noir si aggiunge una dimensione di horror psicologico con risonanze rock-blues. Non siamo di fronte a un'ibridazione letteraria elaborata a tavolino, bensì a un'opera originale, coinvolgente, affascinante e destabilizzante.
Non pago di ciò, Gazzola ha anche scritto una versione alternativa della storia, in chiave di teatro nel teatro. Insieme a Roberta Guardascione, artista il cui immaginario visivo coincide con quello letterario dello scrittore, ha dato vita a un secondo libro, interamente illustrato, per cui bisogna inventare una definizione tutta nuova: potremmo dire "graphic drama", giusto perché il termine più corretto "graphic play" potrebbe essere scambiato da chi non sa l'inglese per un videogame. Il testo teatrale "Buio in scena - Il teatro della dannazione" si inserisce tra immagini di scena e scenografie concepite dall'artista, proiettando chi legge nell'universo condiviso da entrambi gli autori.
Che Gazzola ami le contaminazioni tra varie arti si sapeva già, da quando non solo ha scritto il saggio "Fantarock" con Ernesto Assante (vincitore del Premio Vegetti), ma ne ha messo in pratica i concetti con il sorprendente esperimento di "S.O.S. - Soniche Oblique Strategie", in cui sotto la sua direzione vari autori e illustratori sono stati coinvolti in un gioco letterario tra fantascienza, rock e metaletteratura; entrambi i titoli sono editi da Arcana. 


Ma nei due volumi di "Buio in scena" narrativa, teatro, pittura, musica e realtà si fondono in forme del tutto nuove. Dico "realtà" a seguito di quanto avvenuto nel settembre 2022 al Festival Torre Crawford di San Nicola Arcella (Cosenza), legato all'omonimo concorso letterario ispirato allo scrittore Francis Marion Crawford che proprio qui scrisse molte sue opere. Erano previste la presentazione dei due ancora inediti e misteriosi libri di Gazzola, e la mostra con le relative illustrazioni di Roberta Guardascione, autrice anche dell'immagine di copertina per l'antologia annuale del Premio Torre Crawford.
Tra i racconti anonimi pervenuti al concorso ne era nascosto uno di Mario Gazzola, che si salda sia al tema dell'anno (dal racconto "La bambola fantasma" di F. M. Crawford), sia all'universo di "Buio in scena". Nessuno sapeva ancora nulla del contenuto dei due libri, ma tutti i giurati sono rimasti travolti dalla potenza del racconto, che è risultato vincitore dell'edizione 2022 ed è ora incluso nell'antologia "Un'inquietante sensazione indefinibile", disponibile da Oakmond Publishing in volume e ebook su Amazon, e nell'edizione cartacea ordinabile anche presso segreteria@premiotorrecrawford.it.
So che Mario Gazzola e Roberta Guardascione non hanno ancora finito di esplorare il mondo oscuro di "Buio in scena", ma intanto non potete rinunciare a scoprirlo in tutta la sua forza immaginifica nel romanzo e nella versione teatrale illustrata, che saranno presentati al Wow-Museo del Fumetto di Milano (viale Campania 12, ingresso libero) il 17 dicembre 2022 alle 17.00 durante l'evento "Una slitta piena di libri", che si concluderà alle 18.00 con un brindisi natalizio.










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