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Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori
Venerdì, ore 13. Noi della nave Iperwriters cerchiamo disperatamente, e tutti i giorni della settimana (non solo il venerdì) persone belle da salvare dall'annegamento.
La bellezza è sotto attacco, nel mondo contemporaneo, anche se pare che non si voglia e non si chieda altro. Tutto quello che era bello è stato bandito attraverso una spietata svalutazione del suo valore di mercato e sostituito da nuove bellezze.
Siete belli dentro? Non vi vedono: non siete socialmente pericolosi: la bellezza dell'anima non offende, in una civiltà che non crede alle anime.
Siete belli fuori? Non vi vedono neppure in questo caso: non siete riconoscibili.
Una legge non scritta vi obbligherà a essere rimodellati secondo i canoni dell'attuale nuova bellezza, che non ha grazia né stile, sempre uguale a se stessa. Sarà di rigore che diventiate belli come lo sono tutti, o come tutti aspirano a diventare.
I divi e le dive del cinema, fino agli anni Sessanta del secolo scorso, possedevano una bellezza naturale. Unica, non confondibile con altre, che conferiva un incanto irripetibile, una specie di magia. Le persone erano belle come lo sono i fiori. Questo finché si andava al cinema come si va in un santuario, e si veneravano semidei di celluloide. Anche la televisione, al principio, era rigidamente selettiva riguardo alla bellezza fisica.
Oggi la bellezza è scuola, ingegneria e costruzione. E' un modello a cui possono aspirare i non belli a forza di volontà, chirurgia e ambizione di diventare vip. Siete stati ben serviti dalla natura? Dovrete abbassarvi a questa bellezza sintetica e omologata. Vi tagliano i capelli a forma di ananas, ve li rialzano in aculei o casco gonfiato dal vento. Siete biondi? Vi tingono di un falso biondo. Siete bruni? Vi decolorano e tingono di biondo paglia, o di color cioccolata, melanzana e rosso sangue. Vi gonfiano seni, labbra, zigomi e glutei. Vi bucano la pelle e ve la marchiano.
Dovrete rinunciare alla possibilità di essere belli come un angelo, una fata, un elfo, una statua di Apollo o di Dioniso.
Ora, basta guardare un corpo umano contemporaneo, sotto la plastica, il metallo, gli inchiostri e gli innesti per capire che cosa è stato fatto in tutti i settori delle arti e dell'immaginario: la pittura, i libri, i film.
Aggrappatevi, ché vi lanciamo una fune di salvataggio.
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