Recensione di Andrea Carlo Cappi
Tra le curiosità irresistibili che si trovano da Bloodbuster, ecco un B-movie action-fantascientifico prodotto mezzo secolo fa da compagnie minori statunitensi e girato dal regista Robert O' Neil nelle Filippine. Da poco riaffiorato in dvd sotto il marchio High Show, il film riserva qualche sorpresa. Il titolo originale, Wonder Women, non ha nulla a che fare con la Wonder Woman della DC Comics che sarebbe giunta in tv di lì a poco con Lynda Carter, ma vedremo più avanti un curioso collegamento con quella serie. Il titolo italiano, Le sensitive, anche con un enorme sforzo di fantasia, non ha proprio nulla a che fare con la trama.
Ma il primo nome in cartellone è quello di Nancy Kwan, attrice sino-scozzese nata a Hong Kong e poi naturalizzata americana, che nel 1960 vinse un Golden Globe per il ruolo eponimo ne Il mondo di Suzie Wong, già interpretato a teatro. Benché la sua carriera cinematografica non sia proseguita in modo proporzionale all'esordio, ne Le sentitive l'attrice è la presenza senza dubbio più elegante di un cast in netta prevalenza femminile: la geniale e spietata dottoressa Tsu, espulsa da qualsiasi ordine della medicina mondiale per i suoi azzardati esperimenti, ma al tempo stesso molto più avanti rispetto alla sua epoca. Tanto da anticipare un tema narrativamente di moda solo vent'anni dopo: il rapimento finalizzato al traffico di organi.
Un aspetto non meno curioso, almeno per i fan del James Bond cinematografico, è quanto de Le sensitive sia stato saccheggiato esattamente dieci anni dopo e in modo quasi imbarazzante, per un film della serie. Ma occupiamoci di una cosa alla volta.
Le sensitive si apre con una serie di sequestri da parte di un commando multietnico costituito da belissime donne in graziosi mini-abiti, armate di pistole tranquillanti. Dopo l'attacco a una piscina in cui sguazzano voluttuosamente ragazze in topless (unica sequenza nudie del film) vediamo il commando catturare anche vari esemplari maschili, prevalentemente atleti. L'obiettivo è portare le vittime sull'isola privata in cui la dottoressa Tsu conserva corpi perfetti come involontari donatori per costosi trapianti per VIP, grazie al siero anti-rigetto da lei ideato. Si noti il caratterista Sid Haig, amato da Rob Zombie e Tarantino, nel ruolo dell'intermediario della dottoressa.
L'ultimo rapito, famoso giocatore di pelota basca in trasferta nelle Filippine, era assicurato presso i Lloyds di Londra per mezzo milione di dollari. La compagnia preferirebbe ritrovarlo vivo, quindi convoca a Manila il superdetective americano Mike Harber (Ross Hagen), ex CIA ed ex LAPD, di fatto un buzzurro che sotto la sahariana porta un'ingombrante arma da fuoco a canna doppia. Un falso mendicante cieco che ha assistito al rapimento (un ragazzo americano in fuga dalla leva obbligatoria per il Vietnam) indirizza Mike al boss locale Won Ton Charlie. Il quale fornisce a pagamento informazioni preziose, ma poi scatena (invano) i suoi scagnozzi su bizzari veicoli, all'inseguimento del detective in fuga su un pittoresco taxi. A un combattimento di galli Mike raccoglie una dritta: resti umani sono stati trovati dai pescatori al largo di una certa isola. In albergo il detective si lascia irretire dai capelli rossi e dalle lunghe gambe della killer Linda (l'attrice canadese Maria De Aragon) ma riesce a farla prigioniera per costringerla a portarlo sull'isola. Dove viene subito catturato dalle avvenenti guardie private della dottoressa.
Si passa alla parte più psichedelica del film: Mike viene sfiancato dal brain sex con la Tsu (mediante un apparecchio a metà tra Barbarella di Roger Vadim e Il dormiglione di Woody Allen) laddove le sicarie sono solite sollazzarsi fisicamente con gli atleti sequestrati, benché poco partecipi in quanto sotto l'effetto dei sedativi. Poiché Linda non è stata abbastanza efficiente, la dottoressa ordina che per punizione sia avviata all'espianto di organi. Mossa sbagliata in un momento delicato: la Tsu si appresta infatti a trapiantare in un nuovo giovane corpo il cervello del ricchissimo e ormai decrepito miliardario Paulson. Linda si ribella e trova un'alleata nella collega Vera (Claire Hagen, moglie del prim'attore). Per creare un diversivo viene aperta la gabbia degli esperimenti falliti della dottoressa: praticamente quattro orridi zombie che uccidono un po' di belle e cattive ragazze. Nel caos Paulson muore in sala operatoria, la Tsu fugge e Mike porta in salvo il prezioso pelotari, ancora vivo e tutto intero. Anche se nel post-finale il detective cade prigioniero di un nuovo commando di Wonder Women... Non sembra spiacergli troppo ma, dato che non esistono sequel, viene il sospetto che i suoi organi siano stati riciclati (non il cervello, naturalmente).
Si notano subito alcune ispirazioni dai film di 007 (l'isola maledetta di Licenza di uccidere; la banda di sicarie sexy di Missione Goldfinger) ma anche l'influenza dei film di Jess Franco liberamente basati sui personaggi di Sax Rohmer (da Fu Manchu a Sumuru). Sorprende però che un film di 007 del 1983, Octopussy, benché in parte basato su due racconti di Fleming (Octopussy, appunto, e Di proprietà di una signora) e su una buona trama da Guerra Fredda, sia stato rimpolpato rubando a man bassa idee da Le sensitive, riambientandole in India: dallo stravagante taxi inseguito da strani veicoli (in chiave ancora più ridicola rispetto all'originale) all'isola popolata solo da giovani e belle criminali.
Produzione da drive-in americano che richiama gli eurospy anni Sessanta, con un paio di scene che vorrebbero essere di arti marziali, Le sensitive può contare però sui deliziosi costumi di scena delle attrici. La vera co-protagonista è Maria De Aragon (Linda), non la più bella ma interessante (pare tuttavia che il suo ruolo più importante al cinema sia stato quello non accreditato del bounty-killer alieno Greedo in Guerre stellari del 1977). Spicca inoltre Shirley Washington (Maggie), con il suo perfetto look da blaxploitation completo di pettinatura afro; peraltro nella sua filmografia su Wikipedia le viene attribuita per errore un'apparizione nella serie tv Wonder Woman, in un episodio intitolato Women of Transplant Island, in realtà un titolo di lavoro de Le sensitive; ci fu però nel telefilm con Lynda Carter un episodio del 1978 in cui un milardario (John Carradine) cerca di far trapiantare il proprio cervello nel corpo di un giovane atleta... anche la vera Wonder Woman ha preso qualcosa da questo film.
La confezione del dvd contiene inoltre un suggestivo poster italiano dell'epoca (qui sotto), che ha ancora meno a che fare con i personaggi e suggerisce una pellicola sexy con scene di kung-fu e inseguimenti alla 007. Ce ne fu del resto uno fotografico ancora più subdolo (in basso) che sottintende un film erotico, e forse a questo voleva alludere il titolo italiano. Ma è noto che in quegli anni qualsiasi trucco era lecito per attirare pubblico in una sala cinematografica.
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