domenica 8 maggio 2022

Dracula: l'immortale

Immagine da wallpapercave.com

La Boutique del Mistero, di Andrea Carlo Cappi

Tra i vari compleanni illustri del 2022 ricorre il centoventicinquesimo di un personaggio leggendario: il conte Dracula, apparso per la prima volta nel romanzo omonimo dello scrittore irlandese Bram Stoker pubblicato il 26 maggio 1897. Il primo film che ne fu tratto, Nosferatu, risale a venticinque anni dopo, il 1922, quindi esattamente un secolo fa (anche se Dracula era già apparso un anno prima in un altro film... ne parleremo prossimamente).
Il conte vampiro è uno dei personaggi più riutilizzati tra libri, cinema, fumetti e tv. Ma è anche un punto di partenza e di riferimento - a volte persino un cliché - per chiunque abbia voluto scrivere storie di vampiri nel secolo e un quarto successivi.
In realtà il Dracula del romanzo riassume in sé da una parte il mito ancestrale del non-morto che esce dalla bara per succhiare il sangue dei vivi, dall’altra il ricordo della dinastia dei principi di Valacchia nel XV secolo. Il principe Vlad II divenne cavaliere dell’Ordine del Drago con il soprannome Dracul, che vuol dire al tempo stesso "Il Drago" e "Il Diavolo"; il suo figlio e successore Vlad III fu chiamato "Draculea", ovvero "Vlad figlio di Dracul". Come si è arrivati a Dracula il vampiro?


Il Dracula inteso come personaggio storico - che vedete ritratto qui sopra - non ha niente a che vedere con le leggende sui vampiri. Tuttavia, nella guerra contro i turchi in Romania, il principe di Valacchia Vlad Draculea si guadagnò un nuovo soprannome: Vlad l’Impalatore, per il supplizio cui condannava i suoi avversari.
È considerato un condottiero eroico ma al tempo stesso sanguinario. Quando venne dato per morto, nel 1476, qualcuno sospettò che in realtà fosse ancora vivo, da qualche parte. Qualcuno temeva addirittura che potesse tornare dal regno dei morti...
Tali suggestioni riemergono alla fine dell’Ottocento, quando il vampiro diventa una moda letteraria nella narrativa in lingua inglese. Bram Stoker studia la storia e i miti dell'Europa orientale e si imbatte nel personaggio di Vlad Draculea, trasformandolo in Dracula, il vampiro.


Nella versione di Stoker, il nobluomo è un non-morto – che in rumeno si dice nosferatu – il quale dopo quattro secoli decide di lasciare il suo castello in Transilvania e trasferirsi a Londra, in cerca di nuovo sangue. Ma si trova di fronte un manipolo di coraggiosi guidato dal professor Van Helsing, che applica in modo scientifico i metodi anti-vampiro tradizionali. Nel romanzo e nella versione teatrale dello stesso Stoker, alla fine Dracula viene ucciso.
Tuttavia, come molti personaggi di successo, conoscerà nuove vite per mani di altri autori e numerosi registi. Io stesso non ho resistito: ho fatto rivivere Vlad in Danse Macabre, in cui immagino che Bram Stoker si sia ispirato a fatti realmente avvenuti e che Dracula e alcune sue vittime-vampire siano ancora oggi in circolazione. Ma la storia mediatica del vampiro più famoso di tutti i tempi riserva ancora molte sorprese e torneremo a parlare di lui prossimamente.
Scopri inoltre con Andrea Carlo Cappi i vampiri in letteratura, fumetti e cinema in queste settimane nella videorubrica Sui Generis del Premio Torre Crawford:
-puntata 2.4: Vampiri tra noi
-puntata 2.5: Mi gioco il vampiro
-puntata 2.6... Oh, quanti bei vampiri!

(Questa puntata de La Boutique del Mistero è stata trasmessa su Radio Number One l'8 maggio 2022.)




venerdì 6 maggio 2022

Iperwriters - Biodiversità invisibili: talento - 2

Photo: Vidar Nordli Mathisen on Unsplash


Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori

Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters vi aveva promesso di svelare i modi impiegati per uccidere il talento.
In realtà non c'è nulla da svelare e il modo è uno solo: l'indifferenza maturata in decenni di sapiente e raffinata ignorantizzazione dei popoli.
In un'epoca come la nostra, in cui si parla ma non si vive, basta non parlare di qualcuno o qualcosa perché quel qualcuno o qualcosa non esista. Beati i tempi in cui vi mettevano al rogo. Protestate, dite che preferite vivere e fare l'opinionista non pagato sui social? Ma un eretico che bruciava contava, per pochi istanti nel fuoco. C'era la possibilità che il suo pensiero sopravvivesse. Fino alla fine dell'era Gutenberg, un talento bruciato ha potuto accedere ai reami del mito.
Oggi uno scrittore viene cancellato mentre è in corso di pubblicazione: un meccanismo a orologeria lo dissolve in polveri sottili fin dall'uscita del libro. Basta che non se ne parli!
Arrivate al secondo o terzo libro? Diranno: non è bello come il primo. Continuate a pubblicare? Passerà il vostro tempo e dovrete uscire di scena. Siete i primi a inventare qualcosa di nuovo? Non se ne accorgerà nessuno; la vostra invenzione sarà attribuita a un altro più utile e desiderato.
Nonostante tutto, insistete? Conosco scrittori che hanno pubblicato una dozzina di libri, e nessuno li ha mai sentiti nominare. Sepolti dal silenzio? No. Il meccanismo a orologeria può essere anche più subdolo e perfido: se n'è parlato inserendoli in un gruppo e proponendoli al pubblico come componenti di un collettivo. Cioè trasformandoli in categoria riconoscibile e fruibile, e inviando il messaggio subliminale che ciascuno di loro non ha fatto poi nulla che non possano fare altri, cioè tutti.
L'autorialità (nessuno sa più quali elementi la compongono: vedi grandezza) è stata abolita, come la personalità umana.
Avrete notato che anche il cinema d'autore si è estinto. Se qualche ex autore continua a lavorare, all'uscita dalla sala si sente dire: Non ha più quella cosa che aveva una volta.
Si assiste perfino a un fenomeno impensabile nel secolo scorso: la rottamazione degli attori. Anche le grandi star, fino a ieri semidei moderni, diventano spazzatura!
Ma, obietterete, di tanto in tanto qualche talento ha un successo planetario. Vero. Vale solo per cuochi e cantanti. Vedremo come e perché.




martedì 3 maggio 2022

The Batman (2022)



Recensione di Alby Bottecchia

Giovedì 31 ottobre: in una Gotham City mai così cupa e piovosa, un brutale omicidio sconvolge l'opinione pubblica; in piena campagna elettorale, il sindaco uscente Don Mitchell Jr. viene assassinato in casa sua dallo spietato serial killer che la città conoscerà con il nome di Enigmista.
A occuparsi del caso, al fianco del tenente di polizia James Gordon interpretato da Jeffrey Wright (Alì, Syriana, Casino Royale), è l'alter-ego del miliardario Bruce Wayne: Batman interpretato da Robert Pattinson (Harry Potter e il calice di fuoco, Twilight saga, Tenet), un brillante detective mascherato divenuto il protettore della città dopo l'assassinio dei propri genitori.
Bruce e Gordon seguono gli indizi che l'Enigmista si lascia dietro dopo ogni omicidio. Per il giovane detective mascherato sarà il primo vero caso in cui la sua grinta, il suo coraggio e le sue risorse verranno messe a dura prova da un avversario duro e spietato, che non solo lo sfiderà sul piano intellettivo ma anche su quello morale. E ciò porterà il giovane a voler diventare, più che un simbolo di vendetta, un simbolo di speranza per una Gotham che mai come ora ha bisogno di lui.
Ad aiutare Batman a destreggiarsi tra indizi, agguati e ambiguità c'è la giovane e fascinosa Selina Kyle, interpretata da Zoe Kravitz (X-men-l'inizio, Animali Fantastici: i crimini di Grindelwald) destinata a colpire il cuore del nostro eroe e forse a fargli riscoprire un sentimento da anni sepolto dalla rabbia e dal senso di colpa.
La caccia all'Enigmista diventa perciò anche un viaggio di redenzione nei confronti dell'eredità della famiglia Wayne (a cui il criminale è legato da un oscuro segreto sepolto nel passato del padre di Bruce) e proprio il riscatto del passato e l'accettazione del suo destino trasformerà Batman nell'eroe che non ci meritiamo, ma di cui abbiamo disperatamente bisogno.
Il regista Matt Reeves e il co-sceneggiatore Peter Craig riportano Batman alle origini del mito, facendogli riscoprire le radici da detective troppo a lungo ignorate dal cinema e rendendolo protagonista di un noir cupo, teso e ricco di azione che riporta il mio supereroe preferito finalmente al centro dell'attenzione dopo la "gestione" di Ben Affleck. Infilatevi il costume e allacciate la bat-cintura: il detective è tornato per restare! "I'm vengeance."

Premio Torre Crawford 2022: avventuratevi nella scrittura!


Occasione da non perdere! Il 31 maggio 2022 scadono i termini della terza edizione del Premio Torre Crawford. Leggete il bando di concorso, scoprite come partecipare e raccogliete la sfida: potreste entrare a far parte della nuova antologia "Un'inquietante sensazione indefinibile" edita in settembre da Oakmond Publishing.

lunedì 2 maggio 2022

Evita Peron: la tomba segreta


La Boutique del Mistero, di Andrea Carlo Cappi

Settant'anni fa, il 7 maggio 1952: nel giorno del suo trentatreesimo compleanno la first-lady/vicepresidente argentina Evita Peron viene nominata "guida spirituale della nazione", a conferma della sua immensa popolarità.
La sua storia sarà celebrata (e criticata) da libri, serie televisive e nel celebre musical "Evita", interpretato sullo schermo da Madonna: la ragazzina Eva Duarte che dalla campagna argentina è giunta a Buenos Aires, dove è diventata una nota attrice; il matrimonio con il colonnello Juan Domingo Peron, che solo grazie all'aiuto di Evita è diventato presidente della Repubblica nel 1946. Aldilà delle considerazioni politiche, con il suo grande carisma personale Evita ha di sicuro un posto nella storia. Più che la "moglie del presidente" è il presidente a essere il marito di Evita Peron.
Ma la attende un destino infelice: un male incurabile la stronca prematuramente il 26 luglio 1952, lasciando l'Argentina in lutto. Il marito decide di preservarne il corpo, facendola imbalsamare alla perfezione da un esperto, il dottor Pedro Ara di Madrid, perché Evita rimanga sempre uguale a se stessa. Ma da questo momento intorno alla bara si tesse una ragnatela di intrighi che passa anche per l'Italia, in cui compaiono veri agenti segreti e un sedicente stregone.


Dopo la morte di Evita, Peron spera di poter restare presidente, ma senza la moglie non ha più il favore degli argentini e nel 1955 viene scacciato da un colpo di stato. La bara con il corpo imbalsamato di Evita rimane invece oggetto di un culto imbarazzante per il nuovo regime del presidente Aramburu, che decide di nasconderla.
Ma accadono vari incidenti. Il più clamoroso: un maggiore dell'esercito che nasconde la bara nella soffitta di casa, una notte spara alla propria moglie, credendo che si tratti di qualcuno che vuole portare via Evita. Poi il capo dei servizi segreti, che la tiene nel suo ufficio, impazzisce e viene destituito. Insomma, l'unico modo per salvaguardare la salma - che alcuni adorano, altri vorrebbero distruggere - è portarla di contrabbando in un luogo sicuro e segreto.
Così nel 1957 il servizio segreto argentino fabbrica per la defunta la falsa identità di un'emigrata italiana che sarebbe morta a Buenos Aires e dev'essere seppelllta nella terra d'origine. La bara viene caricata su una nave per Genova. Da qui viene portata a Milano e sepolta al Cimitero Maggiore di Musocco, campo 41, tomba 86, sotto il nome fittizio "Maria De Magistris". Evita rimane a Milano per quattordici anni, un segreto che a quel tempo quasi nessuno conosce.


Nel 1970 il governo di Buenos Aires decide di riportare Evita alla luce. Ma le tracce sono state coperte così bene che occorre un'indagine per ricostruire il percorso della salma, ormai introvabile e arrivare al suo nascondiglio. Finalmente, nel settembre 1971, un agente segreto argentino di nome Cabalillas arriva a Milano fingendosi il fratello della "signora De Magistris", per riesumare la cassa e portarla, sempre di contrabbando, a Madrid. Qui la restituisce al marito Juan Peron in esilio, che vive nella capitale spagnola in una villa insieme alla seconda moglie, Isabelita - una ballerina di Panama - e al loro astuto consigliere, Lopez Rega.
Siamo all'ultimo atto di una storia incredibile: Lopez Rega si considera uno stregone, grande esperto - a suo dire - di magia umbanda. Assicura a Peron di poter far trasmigrare lo spirito e il carisma di Evita dal corpo imbalsamato a quello vivo e vegeto della seconda moglie Isabelita. Così nella villa di Madrid viene effettuato un presunto rito magico... che sembra persino funzionare: nel 1973 Peron infatti torna a Buenos Aires, acclamato come nuovo presidente. Tuttavia l'anno dopo muore e al governo rimangono, guarda caso, la vedova Isabelita e il suo consigliere Lopez Rega, finché non vengono scacciati dall'ennesimo copo di stato nel 1975.
In ogni caso, il corpo imbalsamato di Evita Peron riposa da allora al cimitero de La Recoleta di Buenos Aires, dopo un'odissea durata quasi vent'anni.


Ho condotto un'inchiesta su questa vicenda circa venticinque anni fa: il risultato fu una lunga ricostruzione che ora potete trovare riproposta sul webmagazine Fronte del Blog. Ho inoltre raccontato la vicenda in chiave di fiction in una delle mie storie di Martin Mystère, il romanzo La Pietra di Wolfram.
Il prossimo appuntamento con La Boutique del Mistero è domenica 8 maggio, sempre alle 16.20 su Radio Number One nel programma pomeridiano di Lukino, con il relativo dossier l'indomani in Borderfiction Zone.

martedì 26 aprile 2022

Caccia all'oligarca

Yacht al largo di Maiorca (foto A. C. Cappi)

La Boutique del Mistero, di Andrea Carlo Cappi

Nell'ultimo decennio, soprattutto d'estate, gli spettacolari "superyacht" sono diventati parte integrante del panorama dell'isola di Maiorca. Di solito sono intestati a società che fanno parte di compagnie collegate ad altre società... ed è difficile risalire ai veri proprietari, anche se è noto che alcuni appartengono a oligarchi russi, cioè coloro che in Russia gestiscono grandi compagnie in uno stretto legame tra finanza e politica.
Uno di questi yacht, ormeggiato a Port Adriano, si chiama Lady Anastasia, e pare che appartenga a un magnate russo nel settore degli armamenti, che avrebbe anche un paio di ville sull'isola. La proprietà dello yacht viene alla luce in circostanze molto singolari.
Il 26 febbraio 2022 l'addetto alla sala macchine, ucraino, si trova in albergo a Palma di Maiorca. Vede in televisione le case bombardate a Kiev, la sua città, e decide di fare la resistenza a suo modo: va al porto, sale a bordo dello yacht e apre le valvole, facendo entrare acqua per affondarlo. Non riesce nel suo intento e lo yacht viene salvato, solo per essere confiscato nell'ambito delle sanzioni per la guerra in corso. Il marinaio ucraino intanto parte per il suo paese, con l'intenzione di andare a combattere.
Lo yacht di un altro oligarca, il Tango, è stato sequestrato nel porto di Palma di Maiorca all'inizio di aprile. Ma per questa categoria il rischio maggiore non è il sequestro delle proprietà all'estero. Il legame con la politica comporta anche che a volte un oligarca possa cadere in disgrazia. E forse è quello che sta capitando ad alcuni di loro negli ultimi tre mesi.

Il 29 gennaio 2022 un dirigente della Gazprom, viene trovato morto nel bagno della casa di campagna fuori San Pietroburgo colpito da varie coltellate, con accanto un suo biglietto di addio. Il 25 febbraio un altro dirigente della Gazprom viene trovato impiccato nel garage della sua casa di campagna fuori San Pietroburgo; anche lui ha lasciato un biglietto di addio Tre giorni dopo, il 28 febbraio un magnate russo delle raffinerie che vive in Inghilterra viene trovato impiccato nel garage della sua casa a Virginia Waters, nel Surrey; stavolta non c'è nessun biglietto.
Tre suicidi di seguito possono sembrare sospetti, ma a questo punto il copione cambia e diventa ancora più tragico. Il 24 marzo a Nizhni Novgorod, Russia, viene trovata morta l'intera famiglia di un oligarca, che avrebbe in apparenza assassinato moglie e figli prima di suicidarsi. La stessa situazione si ripete a Mosca il 18 aprile con la famiglia di un altro dirigente della Gazprom, presunto suicida dopo la strage. Il giorno dopo, il 19 aprile, lo scenario si replica in una villa a Lloret de Mar, in Spagna: con la famiglia di un altro oligarca, che viene trovato impiccato. Trovate ulteriori dettagli sulla vicenda in un articolo sul mio blog Kverse.
Possono essere sei casi indipendenti l'uno dall'altro... ma sarebbe una strana coincidenza. Una cosa è certa: se non è stata una coincidenza, difficilmente lo verremo a sapere.
Il prossimo appuntamento con La Boutique del Mistero è domenica primo maggio, sempre alle 16.20 su Radio Number One nel programma pomeridiano di Lukino, con il relativo dossier l'indomani in Borderfiction Zone.

lunedì 25 aprile 2022

Al mare dopo il delitto

Alberto Olivo

La Boutique del Mistero, di Andrea Carlo Cappi

Oggi vi racconto un caso di uxoricidio che sconvolse l'Italia nel primo Novecento. A essere sconcertante non fu solo il delitto in sé, ma quanto avvenne dopo, così orrido e grottesco da essere scelto nel 1966 dal grande romanziere e pittore Dino Buzzati come soggetto per un racconto a fumetti - oggi si direbbe graphic novel - pubblicato in tre puntate sul "Corriere d'Informazione". (È anche un modo per ricordare i cinquant'anni dalla morte dello scrittore a cui ho rubato il titolo di questa rubrica, "La Boutique del Mistero", scomparso nel gennaio 1972.) 
La storia comincia a Milano nel 1895, quando uscendo di fretta da una trattoria il trentanovenne Alberto Olivo si scontra sulla porta con la ventiduenne Ernesta Beccaro, che lo apostrofa dicendogli "Brutto villano!" Per lui è un colpo di fulmine, e decide di sposarla. Buzzati definì la loro vicenda "una storia strana e terribile, finita in modo inverosimile".

Il racconto di Dino Buzzati

Alberto Olivo, nato a Udine, cresciuto con una madre severa, abita a Milano da sei anni e lavora alla ditta Richard con un discreto stipendio. Non è sposato e nel tempo libero legge libri, studia matematica, frequenta case di tolleranza e scrive poesie.
Ernesta, nata in provincia di Biella in una famiglia numerosa, analfabeta, è venuta a Milano all'età di quattordici anni per fare la donna di servizio ed è passata attraverso una lunga serie di abusi e di traumi prima di incontrare lo stagionato signor Antonio Colombo che "per pura filantropia" (dirà questi in seguito) le dà qualche soldo e le trova alloggio e lavoro presso una sarta.
Olivo di fatto compra la ragazza dal sciur Colombo per la somma di 500 lire, poco meno di due mesi del proprio stipendio. Ma, dopo questo investimento iniziale, si rivela particolarmente avaro e controlla in modo ossessivo le spese per alimentari e abbigliamento della giovane moglie, trasformata in casalinga. Il loro matrimonio diventa un inferno domestico basato sull'odio e sul disprezzo reciproco, e su litigi continui. Il culmine si raggiunge nella primavera del 1903: Ernesta, stanca di essere analfabeta, chiede a Olivo di pagarle una maestra che le insegni a leggere e scrivere. Lui accetta, ma venerdì 15 maggio, dopo neanche una settimana, ordina di sopendere le lezioni.

Dal racconto di Dino Buzzati

La sera di sabato 16 nel loro appartamento in piazza Macello 25, scoppia un litigio furioso che finisce nel modo più atroce: dopo averle spaccato il cranio, Olivo infierisce sul corpo di Ernesta a coltellate, quindi si addormenta nel letto accanto al cadavere. Domenica trascina il corpo della moglie in cucina e va a mangiare in trattoria. Lunedì riprende la sua vita normale e, a chi gli chiede dove sia la signora, risponde che è andata a Biella a trovare i parenti. Finalmente giovedì si accorge che in casa c'è un cattivo odore e comincia a prendere provvedimenti.
Dopo essere andato a Monza a rivendere i vestiti della moglie, venerdì sera Olivo prende il treno per Genova con una valigia pesantissima. In città si fa subito notare perché si rifiuta di dare mance a chi gli trasporta il bagaglio. Sabato noleggia una barca per fare un giro del porto e - sotto gli occhi di un perplesso barcaiolo - getta un grosso pacco in mare, pensando di essersi liberato di Ernesta una volta per tutte. Ma il pacco galleggia fino a riva e viene ripescato: la prima cosa che ne esce è una testa rasata dal volto sfigurato; segue il resto di un corpo fatto a pezzi.
Tra la scarsa prudenza a Genova di Alberto Olivo e i sospetti destati a Milano dalla sparizione di Ernesta, che i vicini hanno denunciato alla Polizia, è inevitabile che l'assassino sia scoperto. Dopo tre giorni la polizia lo arresta.
Tuttavia la parte inverosimile della vicenda non è ancora finita.
Del caso si occupa anche il padre della criminologia Cesare Lombroso, che in base alle sue teorie vedrebbe Olivo più adatto al manicomio che alla galera. Ma per una serie di errori di procedura l'assassino viene scarcerato definitivamente dopo la sentenza in cassazione. In tutto ha scontato solo dodici giorni di prigione e ha subito una multa di lire 125 per vilipendio di cadavere. Morirà tranquillio a ottantasei anni, dopo essersi risposato e avere pubblicato la sua autobiografia, un saggio di matematica e alcune delle sue orrende poesie. Ecco per esempio un brano del suo sonetto "Furor savio", riportato da Buzzati:

"Tal l'ira nel mio cor rugge vendetta
E il bel sereno della mente ottenebra
D'una nube sanguigna e maledetta."

(Questa puntata de La Boutique del Mistero è andata in onda il 24 aprile 2022 su Radio Number One)

I resti di Ernesta Beccaro


Iperwriters - Confessioni erotiche d'autrice

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