Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori
Letteratura italiacana - 72 - Il libro si fa carne
Venerdì, ore 13. Eccolo qua, il mio primo libro in libreria, materializzato e fatto carne di parole. Piccolo e bianco come un giglio, come l'innocenza di un thriller hard scritto come se non lo fosse. Sistemato in due copie nell'ultima fila dell'ultimo scaffale in fondo a sinistra. In verticale, schiacciato da altri, e non sul bancone delle novità con la copertina in bella vista.
Bene, mi avevano avvertita che in libreria i lettori occorre conquistarli. Non si può contare sulla platea di affezionati e abbonati delle collane da edicola. Ma dopotutto c'è una buona promozione. Mi intervistano. Vorrebbero farmi dire che:
-Occorre distinguere fra bassa, volgare, disgustosa pornografia e raffinato, artistico erotismo.
-I libri porno sono scritti male e quelli erotici bene.
E io a spiegare che non ho mai fatto (e non faccio) distinzione fra erotismo e pornografia. Tutto è porno, certo meglio se scritto bene, quando si tratta di descrivere atti sessuali nei dettagli. A meno che per erotismo non si intenda evitare di inquadrare i dettagli.
La questione è: si può raccontare il mondo al mondo passando per la descrizione anche dettagliata di atti sessuali? Chi ha letto il marchese de Sade (in Italia pochissimi) e chi lo ha capito (forse cinque o sei persone) non può che rispondere affermativamente: sì, si può.
Pochi capiscono Schiavo e padrona. Ricordo una bella recensione di Maria Rosa Cutrufelli, di cui avevo letto negli anni '70 L'invenzione della donna, che metteva in luce gli aspetti innovativi del romanzo:
… si discosta dai cliché tipici dei romanzi erotici. Situandosi, per cominciare, all'incrocio fra diversi generi letterari. … Questa strategia narrativa permette all'autrice di ribaltare lo schema tradizionale che bandisce dalla scrittura erotica ogni ambientazione reale, ogni parvenza di quotidiano. (Tuttolibri de La Stampa, 1 agosto 1996).
E su Il Piccolo di Trieste, 25 luglio 1996, Alessandro Mezzena Lona, che vorrei poter ringraziare di persona:
Dedicato ai lettori che non si scandalizzano, che non si turbano davanti a una scrittrice che chiama le cose con il loro vero nome … e cerca di gettare un ponte fra chi si considera “normale” e chi vive invece all'ombra del “vizio”. Per dimostrare quanto sperduta sia l'intera umanità in un mondo che naviga a vista ormai da tempo.
(Immagine realizzata mediante AI)
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