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lunedì 2 maggio 2022

Evita Peron: la tomba segreta


La Boutique del Mistero, di Andrea Carlo Cappi

Settant'anni fa, il 7 maggio 1952: nel giorno del suo trentatreesimo compleanno la first-lady/vicepresidente argentina Evita Peron viene nominata "guida spirituale della nazione", a conferma della sua immensa popolarità.
La sua storia sarà celebrata (e criticata) da libri, serie televisive e nel celebre musical "Evita", interpretato sullo schermo da Madonna: la ragazzina Eva Duarte che dalla campagna argentina è giunta a Buenos Aires, dove è diventata una nota attrice; il matrimonio con il colonnello Juan Domingo Peron, che solo grazie all'aiuto di Evita è diventato presidente della Repubblica nel 1946. Aldilà delle considerazioni politiche, con il suo grande carisma personale Evita ha di sicuro un posto nella storia. Più che la "moglie del presidente" è il presidente a essere il marito di Evita Peron.
Ma la attende un destino infelice: un male incurabile la stronca prematuramente il 26 luglio 1952, lasciando l'Argentina in lutto. Il marito decide di preservarne il corpo, facendola imbalsamare alla perfezione da un esperto, il dottor Pedro Ara di Madrid, perché Evita rimanga sempre uguale a se stessa. Ma da questo momento intorno alla bara si tesse una ragnatela di intrighi che passa anche per l'Italia, in cui compaiono veri agenti segreti e un sedicente stregone.


Dopo la morte di Evita, Peron spera di poter restare presidente, ma senza la moglie non ha più il favore degli argentini e nel 1955 viene scacciato da un colpo di stato. La bara con il corpo imbalsamato di Evita rimane invece oggetto di un culto imbarazzante per il nuovo regime del presidente Aramburu, che decide di nasconderla.
Ma accadono vari incidenti. Il più clamoroso: un maggiore dell'esercito che nasconde la bara nella soffitta di casa, una notte spara alla propria moglie, credendo che si tratti di qualcuno che vuole portare via Evita. Poi il capo dei servizi segreti, che la tiene nel suo ufficio, impazzisce e viene destituito. Insomma, l'unico modo per salvaguardare la salma - che alcuni adorano, altri vorrebbero distruggere - è portarla di contrabbando in un luogo sicuro e segreto.
Così nel 1957 il servizio segreto argentino fabbrica per la defunta la falsa identità di un'emigrata italiana che sarebbe morta a Buenos Aires e dev'essere seppelllta nella terra d'origine. La bara viene caricata su una nave per Genova. Da qui viene portata a Milano e sepolta al Cimitero Maggiore di Musocco, campo 41, tomba 86, sotto il nome fittizio "Maria De Magistris". Evita rimane a Milano per quattordici anni, un segreto che a quel tempo quasi nessuno conosce.


Nel 1970 il governo di Buenos Aires decide di riportare Evita alla luce. Ma le tracce sono state coperte così bene che occorre un'indagine per ricostruire il percorso della salma, ormai introvabile e arrivare al suo nascondiglio. Finalmente, nel settembre 1971, un agente segreto argentino di nome Cabalillas arriva a Milano fingendosi il fratello della "signora De Magistris", per riesumare la cassa e portarla, sempre di contrabbando, a Madrid. Qui la restituisce al marito Juan Peron in esilio, che vive nella capitale spagnola in una villa insieme alla seconda moglie, Isabelita - una ballerina di Panama - e al loro astuto consigliere, Lopez Rega.
Siamo all'ultimo atto di una storia incredibile: Lopez Rega si considera uno stregone, grande esperto - a suo dire - di magia umbanda. Assicura a Peron di poter far trasmigrare lo spirito e il carisma di Evita dal corpo imbalsamato a quello vivo e vegeto della seconda moglie Isabelita. Così nella villa di Madrid viene effettuato un presunto rito magico... che sembra persino funzionare: nel 1973 Peron infatti torna a Buenos Aires, acclamato come nuovo presidente. Tuttavia l'anno dopo muore e al governo rimangono, guarda caso, la vedova Isabelita e il suo consigliere Lopez Rega, finché non vengono scacciati dall'ennesimo copo di stato nel 1975.
In ogni caso, il corpo imbalsamato di Evita Peron riposa da allora al cimitero de La Recoleta di Buenos Aires, dopo un'odissea durata quasi vent'anni.


Ho condotto un'inchiesta su questa vicenda circa venticinque anni fa: il risultato fu una lunga ricostruzione che ora potete trovare riproposta sul webmagazine Fronte del Blog. Ho inoltre raccontato la vicenda in chiave di fiction in una delle mie storie di Martin Mystère, il romanzo La Pietra di Wolfram.
Il prossimo appuntamento con La Boutique del Mistero è domenica 8 maggio, sempre alle 16.20 su Radio Number One nel programma pomeridiano di Lukino, con il relativo dossier l'indomani in Borderfiction Zone.

Stefano Di Marino, il Prof della narrativa

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