lunedì 14 marzo 2022

Ian Fleming, agente segreto

 

Ian Fleming, il creatore di James Bond 007

La Boutique del Mistero, di Andrea Carlo Cappi

Come ho scritto altrove, molti pensano che gli agenti segreti, un po' come i supereroi, esistano solo nella fantasia. In realtà ci sono davvero ma, quando fanno il proprio dovere, non ci si accorge nemmeno di loro. Occorre distinguere tra lo spionaggio del mondo reale e quello che troviamo nei romanzi e, soprattutto, nei film. L'equivoco nasce in parte da un film di cui proprio in questi giorni sessant'anni fa - marzo 1962 - dopo le riprese in esterni in Giamaica si giravano le scene di interni negli studi cinematografici di Pinewood, Inghilterra.
Tra queste, la sequenza in cui un giovane attore scozzese si presenta per la prima volta come "Bond, James Bond", Sto parlando di Agente 007 - Licenza di uccidere, il primo film di James Bond, interpretato da Sean Connery e Ursula Andress, che avrebbe dato origine alla serie cinematografica che dura tuttora: l'ultimo è uscito nel 2021 (con un finale decisamente inaspettato) e il prossimo vedrà un nuovo interprete, si dice nel 2025.
La versione cinematografica di 007 ha abituato il pubblico a immaginare avventure spettacolari, spesso al limite della fantascienza, in qualche caso oltre. Ma in realtà James Bond nasce come personaggio letterario dello scrittore Ian Fleming, che di spionaggio vero se ne intendeva, perché ci aveva lavorato.

"Bond, James Bond": la prima scena di 007 sullo schermo

Torniamo indietro nel tempo. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Ian Fleming, giornalista e amante della bella vita, si arruola nella Royal Navy e diviene il braccio destro del contrammiraglio John Godfrey presso la Naval Intelligence Division, il servizio segreto della marina britannica. Il suo compito sarà organizzare missioni per agenti segreti e commandos, e inventare piani per ingannare i nazisti. In pratica, prima ancora di scrivere romanzi, deve creare storie di spionaggio "dal vero".
Nel 1940, tra le sue tante idee, propone l'Operazione Ruthless, un piano per mettere le mani su Enigma, l'apparecchio usato dai tedeschi per inviare messaggi cifrati, travestendo agenti da piloti della Luftwaffe. Ma non ce ne sarà bisogno, perché la Marina ne recupera un esemplare su una nave tedesca arenata su un'isola della Norvegia. Il suo più grande successo è però l'Operazione Mincemeat del 1943, che realizza insieme a un collega della Naval Intelligence, lo scrittore Dennis Wheatley, che trovate raccontata nel dettaglio in un mio minidocumentario a questo link.
Il servizio segreto britannico recupera un cadavere da un obitorio di Londra. Gli mette addosso un'uniforme, documenti falsi a nome "maggiore William Martin", persino la foto di una fidanzata inesistente e, con una catena al polso, una valigetta contenente i piani falsissimi di uno sbarco alleato in Grecia. Il corpo viene abbandonato da un sottomarino al largo di Huelva, in Spagna, dove la corrente lo porta verso riva. Come previsto, il cadavere viene recuperato e i documenti finiscono nelle mani di una spia tedesca sul posto, che li spedisce a Berlino. Così Hitler sposta tutte le sue truppe in Grecia... e gli anglo-americani sbarcano invece in Sicilia. Il resto è Storia. (si veda anche l'articolo pubblicato in vista dell'uscita del film L'arma dell'inganno ispirato alla vicenda).


Fleming lavora in ufficio all’Ammiragliato di Londra e un po’ invidia le avventure dei suoi agenti sul campo, cui però non può partecipare: conosce troppi segreti e, se fosse catturato, interrogato e costretto a parlare sotto tortura, potrebbe rivelare informazioni scottanti.
Si consola con una graziosissima collega di nome Muriel Wright, una delle poche vere storie d'amore della sua vita. Quando lei resta uccisa in un bombardamento, Fleming ne rimane sconvolto. Dieci anni dopo, quando nei primi mesi del 1952 scrive "Casinò Royale", il primo romanzo dell'agente 007, trasferisce tutte le sue esperienze nel suo alter ego: un uomo che ama la vita, ma la rischia di continuo; che ama le donne, ma spesso le perde in modo tragico.
Dopo altri dieci anni, nel 1962, James Bond arriva al cinema. Grazie a Sean Connery, il suo personaggio diventa un eroe mitico degli anni ‘60, ma perde il lato noir e tormentato dei romanzi. Questo aspetto ritorna solo negli ultimi cinque film con Daniel Craig, dove alla dimensione spettacolare cui si è abituato il pubblico dello 007 del cinema si aggiunge un senso di sconfitta e sofferenza personale che lo rende più umano e molto simile all'uomo che lo ha creato.

(Dalla puntata de "La Boutique del Mistero" del 13 marzo 2022 su Radio Number One).




Andrea Carlo Cappi (Milano, 1964) ha esordito sulle pagine de Il Giallo Mondadori nel 1993. Da allora ha pubblicato una sessantina di titoli tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, presso alcune delle maggiori case editrici italiane e qualcuna delle peggiori. Editor, traduttore, consulente editoriale, all'occorrenza è anche sceneggiatore, fotografo, illustratore, copywriter (di se stesso) e videomaker.

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