Letteratura italiacana - 65 - Addio, Grande Blek
Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters naviga un po' all'indietro. Flashback poco prima di Superman non muore mai.
L'horror è un genere che ho sempre amato e inseguito, finora con risultati alterni e contradditori. La mia collaborazione con la Disney Italia procede molto bene (a questo link potete trovare una mia intervista con il Forum Papersera sulla mia attività complessiva del periodo): Intervista a Claudia Salvatori - Papersera
Ma la mia ambizione, ovviamente, sarebbe sviluppare una mia collana di storie a fumetti. Intendo una collana seriale per le edicole, non “fumetto d'arte”. Ho mancato questo appuntamento. Non so se e quale donna in Italia sia riuscita a diventare autore seriale per un grande editore. A meno di essere il grande editore, padrone del proprio lavoro, come le sorelle Giussani.
Mi avevano rimproverato di aver descritto in Superman non muore mai solo fumettisti tristi. Avevo conosciuto, lo ripeto, emarginati, gente di talento che cercava di emergere dalle periferie, poveri in fuga dalla schiavitù o anche veri e propri pazzi. Gli altri dicevano: "Oh, che lavoro fantastico!", scrivevano una o due sceneggiature, o nessuna, e poi andavano a fare un master di qualche altra cosa all'estero. Ovviamente, sapevo che c'erano anche isole di paradiso in cui un fumettista poteva guadagnare quanto un manager o un primario, ma io non vi ero mai stata ammessa. Tranne per il breve periodo Dardo.
La Dardo era un mito, e lavorarci è stato un sogno realizzato. Da bambina leggevo Il Grande Blek, e Max da piccolo leggeva Capitan Miki. Mi piaceva la scrittura del trio Essegesse, con quella sua cifra di umile leggerezza e vero divertimento.
C'era questa nuova testata Dardo, Gordon Link, una commedia horror scritta da Gianfranco Manfredi. Ne sono rimasta subito conquistata: l'umorismo che disinnesca il falso orrore della fiction è la cosa più simile alla risata degli dei che riesco a immaginare.
Mando alcuni soggetti a Manfredi, e lui mi telefona dopo solo un giorno e mezzo. Con Gordon Link sono stata una fumettista veramente felice. Ho scritto alcune sceneggiature, di cui una sola pubblicata, Muri che piangono.
Poi Gordon Link ha chiuso per sempre.
(Immagine realizzata con AI e fotomontaggio)