venerdì 14 febbraio 2025

Iperwriters - Horror e orrori

Immagine realizzata con AI

Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori

Letteratura italiacana - 64 - Horror e orrori

Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters ha molto spazio per l'horror nei suoi container. E per tutti gli altri generi letterari che sono debitori alla fiaba etnica, con i suoi draghi, orchi, streghe e cannibali.
Il genere fantasy può essere un cosplayer della fiaba etnica, ambientato in un tempo di re, regine, cavalleria e magia. Ovviamente con tutte le varianti e gli innesti possibili.
Il thriller e l'horror devono fare i conti con la contemporaneità. I risultati, negli ultimi decenni, mostrano lo sviluppo dell'immaginario e della creatività in Occidente. Almeno per quanto riguarda la mia concezione personale della creatività: affrontare la condizione umana e le Grandi Domande in forma di favola, o paradigma, o teorema. Quello che la letteratura “alta” non fa più: alcuni romanzi attuali potrebbero essere sostituiti da videocamere su persone ignare di essere riprese. Altri potrebbero essere satanicamente letti al contrario per far udire la parola divina.
Mentre il thriller cerca ancora di salvare la bontà della natura umana e fornire una risposta al Male che cammina sulla terra, l'horror ci dice: "Non c'è risposta, si salvi chi può".
Presto, prestissimo, da quando ero molto piccola, ho cominciato a vedere nel mondo intorno a me orrori su orrori (con intermezzi clowneschi), orrori che a nessuno parevano tali e che solo io vedevo.
Nell'85, in un passaggio de La donna senza testa, alcuni ragazzini entrano in casa della protagonista e le danno fuoco. Cito: Furono i miei vicini di casa a intentarmi causa, per aver arrestato lo sviluppo psichico dei loro figli... si mostrarono magnanimi e pretesero solo da parte mia il pagamento delle sedute di analisi per i bambini.
Era un esorcismo: Non sarà mai così, mi dicevo, non sarà mai così.
Invece è così.
Alzi la mano chi non si è mai sentito una vittima punita.
Cercate di capirmi: per chi, come me, è brutalizzato dagli orrori reali, la visione di un film slasher in cui una persona viene tagliata in tre pezzi (ma non si fa male nessuno) è rasserenante e consolatoria.
L'horror è un medicamento, un antidoto a veleni peggiori e oggi, per chi scrive, come ho detto in un recente articolo sulla rivista Molotov, il solo terreno di libertà.

Nessun commento:

Posta un commento

Iperwriters - Addio, Grande Blek

I perwriters - Editoriale di Claudia  Salvatori Letteratura italiacana - 65 - Addio, Grande Blek Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters naviga...