giovedì 10 settembre 2020

Premio Torre Crawford - Andrea Carlo Cappi


Sabato 19 settembre dalle 19.00 al Belvedere (via Villa) di San Nicola Arcella (Cosenza) si celebra la serata del Premio Torre Crawford, in onore dello scrittore americano Francis Marion Crawford. Nato a Bagni di Lucca nel 1854, visse in India e negli Stati Uniti per poi tornare in Italia, dove abitò nella sua villa a Sant'Agnello (Napoli) e a San Nicola Arcella nella torre spagnola del XVI secolo che oggi porta il suo nome (sopra, in una foto di Amalia Grosso). Proprio nella località del cosentino ambientò il suo racconto più celebre, Perché il sangue è la vita, pietra miliare nella letteratura sui vampiri. Morì a Sant'Agnello nel 1909.


Lo scrittore, editor e traduttore Andrea Carlo Cappi, presidente della giuria del Premio Torre Crawford, è anche il curatore dell'antologia Perché il sangue è la vita edita da Oakmond Publishing. Il volume contiene i racconti selezionati al concorso insieme alla storia originale di F. M. Crawford e alla novelette dell'autrice-culto dell'horror italiano Cristiana Astori Ti piace il sangue?

Cosa può anticipare del libro?

L'idea era di mettere a confronto l'opera originale di Crawford - che ho ritradotto io stesso - con storie contemporanee di autori italiani, ispirate dalla stessa citazione della Bibbia che lo scrittore aveva scelto come titolo. Gli eventi che hanno segnato il mondo durante il concorso hanno influito su alcuni autori, trasformando il libro in un'originale testimonianza del nostro tempo.


Come sono stati scelti i racconti vincitori?

Sulla base della qualità, dell'originalità e del rispetto della citazione scelta come tema del concorso. Non dovevano per forza essere racconti di vampiri: uno di quelli selezionati è di fatto in puro stile Alfred Hitchcock presenta. La giuria ha letto testi presentati in forma anonima: solo alla fine ho saputo che tra gli autori premiati ce n'erano un paio già piuttosto noti. Ma intanto ho avuto il piacere di scoprirne di nuovi.

Cosa avverrà alla serata di sabato 19, di cui sarà il conduttore?

Sarà una serata di intrattenimento: da oltre venticinque anni amo proporre la cultura in modo divertente. Oltre alla premiazione, si assisterà allo spettacolo teatrale-musicale Sulla pelle del diavolo, di e con Giada Trebeschi e Giorgio Rizzo, a una brillante conversazione con gli ospiti e a un'esibizione di AlmaDance con il duo musicale Carmelina Colantonio-Luca Longo. Insomma, sarà tutto fuorché la noiosa presentazione di un libro.

Leggi anche gli altri post del Premio Torre Crawford:

-l'intervista a Giada Trebeschi

-l'intervista a Cristiana Astori

-l'intervista ad Andrea Carlo Cappi

-F.M. Crawford raccontato da Andrea Carlo Cappi

-il mito del vampiro raccontato da Andrea Carlo Cappi

-i vincitori dell'edizione 2020

lunedì 7 settembre 2020

Tenet: una spia nel tempo


Recensione di Alby Bottecchia

Kiev, Ucraina: la micidiale quanto misteriosa spia nota come il Protagonista, interpretato da John David Washington (Malcom X, Blackkklansman), partecipa all'azione di un gruppo estremista allo scopo di "estrarre" un contatto la cui copertura è saltata e recuperare un misterioso pacchetto: la missione riesce ma l'agente viene successivamente scoperto, catturato e torturato riuscendo però a mordere una capsula di cianuro piuttosto che rivelare informazioni. Al suo "inaspettato" risveglio la spia scopre che la capsula inserita nel suo molare era fasulla: un test dell'agenzia per mettere alla prova la sua lealtà nei confronti del team. Quindi al Protagonista viene assegnata una nuova missione: salvare il mondo da una sorte peggiore della terza guerra mondiale in una "missione che trascende gli interessi nazionali".
Con solo una parola chiave, Tenet, l'agente comincia la sua indagine partendo da una misteriosa tecnologia che consente a persone e oggetti di invertire la propria entropia, permettendo loro di spostarsi nel flusso temporale attraverso un meccanismo denominato "inversione".
Seguendo le tracce di una partita di munizioni "invertite" a Mumbai, il Protagonista e il collega Neil, interpretato da Robert Pattison (Twilight Saga, The Lost city of Z.), penetrano all'interno dell'attico di Priya Singh, misteriosa quanto influente trafficante d'armi che mette i due agenti segreti sulla pista di Andrei Sator, interpretato da Kenneth Branagh (Enrico V, Assassinio sull'Orient Express, Morte sul Nilo), un oscuro oligarca russo dai pericolosi intenti.
Per fermare i piani di Sator i protagonisti dovranno allearsi con Kat, interpretata da Elizabeth Debicki (The Night Manager, Operazione Uncle), moglie dell'oligarca desiderosa di sfuggire al suo oppressivo controllo.
Al suo undicesimo film Christopher Nolan confeziona la sua personale versione di Bond movie affidandosi a una sceneggiatura (da lui stesso ideata), complessa ma avvincente, condita da ritmo adrenalinico e azione mozzafiato affidandosi a due interpreti d'eccezione per condurre lo spettatore nel crepuscolare mondo dello spionaggio. Time is running out.

domenica 30 agosto 2020

Le terme con delitto di Albina Olivati



Recensione di Andrea Carlo Cappi

I gialli di Albina Olivati assomigliano molto alla loro autrice. La simpatia dei protagonisti si mescola a un'osservazione del mondo attenta e arguta, a volte quasi affettuosa nel descrivere vanità e debolezze di molti personaggi. Anche se in mezzo a difetti e difettucci si nasconde qualcosa di più grave: l'elemento che sfocia nel delitto, celato tra i dettagli che incontriamo lungo la narrazione. Forse c'è qualcosa di vero nell'astrologia, dato che Albina condivide lo stesso segno zodiacale di Agatha Christie: qui naturalmente non siamo negli scenari sontuosi delle crociere sul Nilo o dei vagoni dell'Orient Express, bensì in quelli di provincia tanto amati anche dalla maestra del mystery classicoin cui l'assassinio matura tra vicende in apparenza più modeste. E, come già ho notato nella recensione del romanzo precedente, Termine corsa, la trama dell'indagine è in simbiosi con la commedia umana, che quando si tratta di terme trova un ambiente perfetto, come già aveva scoperto Manuel Vázquez Montalbán..

Siamo in un'epoca imprecisata che potrebbe essere la fine degli anni Sessanta o il principio degli anni Settanta, alle Terme del Monte di Bormio, frequentate da turisti e gente del luogo. Ed è qui, che tra fanghi e saune, il cadavere del ragionier Menaroli viene trovato galleggiante nella vasca del Bagno di Apollo. No, non è stato un incidente. Viene convocato il maresciallo dei Carabinieri, ma il caso vuole che proprio quel giorno si presenti alle terme il professor Ersilio Salvi, già protagonista suo malgrado del romanzo precedente. Ed ecco dunque che si ricostituisce la coppia investigativa, con la più giovane e più brillante collega Clementina Olmi (il vero alter ego dell'autrice) e la collaborazione di un giovane giornalista locale. A proprio rischio e pericolo, il terzetto si mette a curiosare tra i segreti di Bormio, per scoprire cosa abbia indotto un assassino a togliere di mezzo un ragioniere dall'aria innocua e dagli improbabili calzoncini da bagno.

Di certo ad Albina Olivati è d'aiuto la lunga esperienza nel giornalismo, cominciata e proseguita molti anni proprio nella Valtellina che fa da sfondo ai suoi libri, prima che l'autrice trasferisse a Milano la sua attività di cronista. Ma il gusto di raccontare le tante storie dei personaggi che si incrociano nella vicenda, in tono lieve ma a volte pungente... quello è tipico di una vera scrittrice ed è ciò che contraddistingue questi libri: il ritratto di un Italia prima dei computer, dei telefonini e delle mascherine, ma sotto molti aspetti non sostanzialmente diversa da quella in cui viviamo.

Albina Olivati Il Bagno di Apollo, Edizioni DrawUp, 128 pagine, 12 euro (epub 3,99 euro)

domenica 23 agosto 2020

Dark Graffiti





Da Delos Digital in volume ebook: 10 graffiti, 10 racconti, 10 misteri. Un'antologia a cura di Kenji Albani.
Con racconti di Andrea Carlo Cappi, Scilla Bonfiglioli, Laura Scaramozzino, Andrea Franco, Luca Di Gialleonardo, Barbara Bottalico, Darko Bay, Elisa Bertini, Kenji Albani, Antonio Tenisci.

martedì 18 agosto 2020

Premio Torre Crawford 2020: i vincitori!

 



Dopo il rinvio e gli imprevisti dovuti all'emergenza sanitaria, la giuria del Premio Torre Crawford è lieta di annunciare finalmente le date degli eventi - 18 e 19 settembre 2020 - e la classifica finale dei racconti selezionati per la sua prima edizione, ovvero le storie che appaiono nell'antologia ufficiale del concorso: Perché il sangue è la vita edita in volume e ebook da Oakmond Publishing.

1-La notte di Samionos, di Giovanni Parentignoti

2-Bevimi (Andrà tutto bene), di Marco Marinoni 

3-L'occasione, di Claudio Bovino

4-Come il mare, di Andrea Sola

5-La trasfusione, di Francesco Papa

6-A-positivo, di Luca Notarianni

7-La scelta, di Svevo Codella

8-Nachzehrer, di Patrizia Birtolo

9-Rio Negro e Rio Solimoes, di Giusi Sabatini


L’antologia ufficiale del concorso contiene anche il racconto di F. M. Crawford che ha ispirato il concorso letterario, Perché il sangue è la vita (nella nuova traduzione di Andrea Carlo Cappi), e la novelette Ti piace il sangue? di Cristiana Astori, In appendice il racconto fuori concorso La tanica. L’antologia è già prenotabile su Amazon in edizione Kindle; l'edizione cartacea sarà disponibile dal momento della presentazione, in vendita nelle serate del Premio e sui principali bookshop online 

La cerimonia di premiazione avrà luogo la sera del 19 settembre 2020 al Belvedere, corso Umberto I, San Nicola Arcella (Cosenza), alla presenza delle autorità, degli organizzatori del concorso e degli ospiti d’onore. 
Le serate del premio Torre Crawford, con la partecipazione degli ospiti d’onore di questa edizione si terrà a San Nicola Arcella il 18 e 19 settembre e includeranno lo spettacolo L’amante del diavolo di e con Giada Trebeschi e Giorgio Rizzo, e la conversazione sul tema Paura: ieri, oggi e domani con gli scrittori Cristiana Astori, Andrea Carlo Cappi, Rosario De Sio, Giada Trebeschi. 


La rinascita di Bucky Barnes


Percorso di Alby Bottecchia

C'era una volta Bucky Barnes, il personaggio che Joe Simon e Jack Kirby idearono durante la Seconda guerra mondiale come giovane spalla del loro eroe protagonista, Capitan America - un po' sul modello di Robin per Batman - e che come il più celebre titolare di serie, venne recuperato un ventennio più tardi da Stan Lee e inserito nell'universo della Marvel Comics Group. Se nelle storie ambientate in tempo di guerra Bucky aveva il ruolo di braccio destro di Steve Rogers, in quelle datate anni Sessanta, risulta missing in action, alimentando il senso di colpa di Cap per non essere riuscito a salvarlo. Di Bucky conta soprattutto... l'assenza. Ma nel tempo il personaggio assumerà un ruolo molto importante nell'universo Marvel. Il nostro Alby Bottecchia ne ripercorre le tracce.

Bucky Barnes è un guerriero nato: figlio di un sergente dell'esercito rimasto ucciso in addestramento nel 1935, viene adottato dai commilitoni del padre e diventa la mascotte di Fort Leigh. A quindici anni rimane coinvolto in una rissa durante una licenza e, nonostante la giovane età e lo svantaggio numerico, riesce ad avere la meglio sulla maggior parte dei suoi assalitori prima di venire arrestato. Una volta rilasciato, il ragazzo viene avvicinato dal generale Philips. Colpito dalla sua abilità con le armi, dalla velocità di combattimento e dal coraggio del giovane, Philips lo arruola in un programma speciale. Bucky viene inviato a Hereford, Inghilterra, sede del neonato SAS, il reparto speciale creato dai britannici per incursioni dietro le linee nemiche; qui affina le sue doti di assassinio furtivo, sabotaggio e furto di informazioni, e la sua tecnica di combattimento raggiunge livelli eccezionali.

In coppia con Steve Rogers alias Capitan America, Bucky porta a termine numerose missioni ad alto rischio affrontando avversari micidiali del calibro di Red Skull, Master Man e Einrich Zemo. Proprio durante un confronto con Zemo avviene un drammatico incidente: cercando di disattivare un prototipo di bomba a bordo di un'aereo teleguidato, i due eroi rimangono coinvolti in un'esplosione e  le loro vite cambieranno radicalmente: scagliati entrambi in acqua, cadono in animazione sospesa, Steve, ritrovato cinquant'anni dopo dal gruppo di eroi noto come Avengers, ne diventa la guida e l'ispirazione.
A Bucky purtroppo  il destino riserva una sorte peggiore: affetto da amnesia, subisce la perdita del braccio sinistro a causa dell'immersione prolungata nelle gelide acque della Manica; l'arto verrà successivamente rimpiazzato da una protesi speciale, in grado di accrescere notevolmente forza e resistenza. Nonostante l'amnesia il ragazzo conserva intatte le proprie capacità e l'ufficiale del KGB che lo ha recuperato lo trasforma in un killer al servizio dell'Unione Sovietica e il principale responsabile di una catena di omicidi che si snoda lungo tutto l'arco della Guerra Fredda, con un nome in codice che diviene sinonimo di terrore: Winter Soldier.

Alla fine della Guerra Fredda il cilindro che contiene il corpo di Bucky (tenuto in stasi tra una missione e l'altra) viene acquisito da Red Skull, che usa Winter Soldier come arma contro il suo vecchio partner, Capitan America. Grazie al Cubo Cosmico - un artefatto alieno in grado di manipolare la realtà - Steve sblocca i ricordi del suo socio, il quale seppur perseguitato dai suoi trascorsi da assassino riprende ad operare come agente jolly agli ordini di Nick Fury, direttore dell'agenzia spionistica SHIELD.
In seguito alla Guerra Civile dei supereroi, che ha visto contrapporsi due fazioni - una guidata da Iron Man, favorevole alla supervisione governativa degli eroi mascherati - e l'altra contraria - proprio sotto l'egida di Steve Rogers - Cap viene sconfitto e arrestato. È a questo punto che il piano di Red Skull raggiunge il suo culmine: sui gradini del tribunale di New York, Steve viene abbattuto da tre colpi sotto gli occhi della fidanzata, l'agente SHIELD Sharon Carter, morendo durante il trasporto in ospedale.

Bucky cerca di vendicare il suo migliore amico: dopo essersi impadronito del mitico scudo di Steve, a seguito di un duello serrato con la bellissima e letale Natasha Romanov alias Black Widow. Affronta quindi Red Skull, ma purtroppo viene catturato. Liberato proprio da Natasha, Bucky accetta di assumere il ruolo di Capitan America, indossando un'uniforme nuova di zecca disegnata da Tony Stark. Insieme a Black Widow, con la quale instaura un profondo legame sentimentale, e al partner storico di Steve nei tempi moderno, Sam Wilson alias Falcon, riesce a fermare il piano di Red Skull per impadronirsi del governo degli Stati Uniti.
Il ritorno di Bucky e il suo assurgere al ruolo di Capitan America sono opera dello scrittore Ed Brubaker (autore di Incognito, Fade Out) e del disegnatore Steve Epting (The Marvel Project).
La magistrale abilità degli autori nel tratteggiare la psicologia del personaggio (in perfetto equilibrio tra un'eroe d'azione e un uomo tormentato dai demoni del proprio passato), il ritmo incalzante della narrazione e il sapore cinematografico  rendono questo avvincente... film a fumetti una lettura assolutamente consigliata.









Endless Night (1972)



Retrospettiva di Andrea Carlo Cappi

Vidi questo film al cinema circa quarantasette anni fa, in seconda visione come si usava allora, sotto il titolo Champagne per due dopo il funerale. Fino a ieri, quando l’ho estratto da un cofanetto spagnolo con ben undici film tratti da Agatha Christie, ne ricordavo quasi solo il manifesto italiano, che replicava la grafica de Il Giallo Mondadori, pubblicazione seguita da tutta la famiglia. All’epoca non avevo ancora cominciato a leggere né gialli né la Christie – il cui nome era bene in vista sul cartellone – ed è probabile che questo film abbia contribuito al mio interesse per l’argomento.
Il caso vuole che nel quasi mezzo secolo intercorso mi sia capitato di incontrare l’attrice più famosa del cast, ma il romanzo da cui è tratto il film rimanga uno dei pochi che non abbia mai letto di Dame Agatha. Tra parentesi, il titolo originale di libro e pellicola è Endless Night, da una poesia di William Blake; il titolo italiano del romanzo è invece Nella mia fine è il mio principio, frase attribuita a Mary Stuart, regina di Scozia, e ripresa da un altro poeta, T. S. Eliot, ne I quattro quartetti. Ma l’oblio mi ha permesso di rivedere il film nelle condizioni migliori, ossia con solo un vago sospetto di come si risolvesse.

Endless Night
è uscito nel 1972, solo cinque anni dopo la pubblicazione del romanzo, anche se la trama sviluppa quella di un precedente racconto di Miss Marple. Ma libro e film non hanno al centro un detective e sono imperniati sulla narrazione in prima persona del protagonista, un giovanotto della working class che ambisce a un passaggio di categoria, tema ricorrente nella cinematografia britannica dell’epoca. Viene da pensare con nostalgia al fatto che oggi questa spinta al miglioramento – anche attraverso la cultura – sembra essersi spenta nel Regno Unito come più o meno dappertutto.
Il giovane Mike Rogers (l'attore televisivo Hywel Bennett) ama i vestiti eleganti, i musei, le case d’aste, le proprietà immobiliari. Un mondo cui ha accesso solo come autista dei ricchi che accompagna per le strade di Londra e in giro per l’Europa. A Positano incontra però il geniale architetto Santonix (Per Oscarsson, attore svedese apparso di recente anche in Millennium), malato terminale, che si appassiona al sogno di Mike di costruire una casa sul terreno di Gipsy’s Acre, nella campagna inglese, e vuole farne il proprio ultimo capolavoro.
Un sogno impossibile, se il giovane non avesse appena conosciuto la graziosa americana Ellie Thomsen (Hayley Mills, figlia di sir John Mills ed ex-star della Disney). La storia d’amore tra i due si risolve in un matrimonio all’insaputa delle rispettive famiglie, con la complicità indiretta di Greta, insegnante di tedesco e amica di Ellie (Britt Ekland). Sogno realizzato: Santonix riesce a completare una magnifica residenza a Gipsy’s Acre, unendo architettura e tecnologia anni Settanta. Unici dettagli fuori posto: un’anziana signora del luogo – una sorta di Mary Poppins in negativo – che si aggira nei dintorni lanciando sassi e maledizioni; e la bella Greta, che si piazza a casa della coppia e sembra voler dettare legge.
Ma, come dice William Blake – nella poesia musicata dall’autore della colonna sonora, del quale parlo tra poco – c’è chi è nato per le gioie della vita e c’è chi è nato per la notte infinita...

Nel cast, oltre al leggendario George Sanders nel ruolo dell’avvocato di famiglia, appaiono molti volti di caratteristi britannici dell’epoca, come Lois Maxwell (la Moneypenny storica dei film di James Bond), Walter Gotell, Peter Bowles o David Bauer. Il film, diretto dal professionista Sidney Gilliat, è volutamente hitchcockiano, con qualche sperimentalismo appena accennato e un’atmosfera che nella rare scene meno glamour (Mike a casa della madre) richiama Frenzy, ma soprattutto con le musiche di Bernard Herrmann, già autore delle più celebri colonne sonore per il mago del brivido.
La Christie non fu entusiasta del risultato, turbata anche da una breve inquadratura delle natiche di Britt Ekland... o di una sua controfigura. Ma la pellicola è, credo, fedele al romanzo, alla sua struttura narrativa e alle sapienti ambiguità di Dame Agatha. Risulta efficace ancora oggi, con un elevato grado di suspense, oltre a essere un perfetto spaccato di società, design e lifestyle anni Settanta. Una curiosità e un altro titolo da scoprire anche per me: la coppia protagonista e Bernard Herrmann avevano partecipato nel 1968 al thriller di Roy Boulting I nervi a pezzi, il cui tema musicale è stato riportato alla fama da Quentin Tarantino in Kill Bill vol.1.

Iperwriters - Tiro al piccione su Superman

Photo: Johan Taljaard on Unsplash I perwriters - Editoriale di Claudia  Salvatori Letteratura italiacana - 59 - Tiro al piccione su Superman...