domenica 23 agosto 2020
Dark Graffiti
martedì 18 agosto 2020
Premio Torre Crawford 2020: i vincitori!
1-La notte di Samionos, di Giovanni Parentignoti
2-Bevimi (Andrà tutto bene), di Marco Marinoni
3-L'occasione, di Claudio Bovino
4-Come il mare, di Andrea Sola
5-La trasfusione, di Francesco Papa
6-A-positivo, di Luca Notarianni
7-La scelta, di Svevo Codella
8-Nachzehrer, di Patrizia Birtolo
9-Rio Negro e Rio Solimoes, di Giusi Sabatini
La rinascita di Bucky Barnes
Percorso di Alby Bottecchia
C'era una volta Bucky Barnes, il personaggio che Joe Simon e Jack Kirby idearono durante la Seconda guerra mondiale come giovane spalla del loro eroe protagonista, Capitan America - un po' sul modello di Robin per Batman - e che come il più celebre titolare di serie, venne recuperato un ventennio più tardi da Stan Lee e inserito nell'universo della Marvel Comics Group. Se nelle storie ambientate in tempo di guerra Bucky aveva il ruolo di braccio destro di Steve Rogers, in quelle datate anni Sessanta, risulta missing in action, alimentando il senso di colpa di Cap per non essere riuscito a salvarlo. Di Bucky conta soprattutto... l'assenza. Ma nel tempo il personaggio assumerà un ruolo molto importante nell'universo Marvel. Il nostro Alby Bottecchia ne ripercorre le tracce.
Bucky Barnes è un guerriero nato: figlio di un sergente dell'esercito rimasto ucciso in addestramento nel 1935, viene adottato dai commilitoni del padre e diventa la mascotte di Fort Leigh. A quindici anni rimane coinvolto in una rissa durante una licenza e, nonostante la giovane età e lo svantaggio numerico, riesce ad avere la meglio sulla maggior parte dei suoi assalitori prima di venire arrestato. Una volta rilasciato, il ragazzo viene avvicinato dal generale Philips. Colpito dalla sua abilità con le armi, dalla velocità di combattimento e dal coraggio del giovane, Philips lo arruola in un programma speciale. Bucky viene inviato a Hereford, Inghilterra, sede del neonato SAS, il reparto speciale creato dai britannici per incursioni dietro le linee nemiche; qui affina le sue doti di assassinio furtivo, sabotaggio e furto di informazioni, e la sua tecnica di combattimento raggiunge livelli eccezionali.
Endless Night (1972)
martedì 4 agosto 2020
Una pietra impossibile per Martin Mystère
Intervista di Gigi Montero ad A. C. Cappi
Un estratto dal numero della rivista "Cronaca vera" di fine luglio, con un'intervista sul nuovo romanzo con protagonista Martin Mystère - il detective dell'impossibile creato da Alfredo Castelli nel 1982 per Sergio Bonelli Editore - scritto da Andrea Carlo Cappi. Il volume è in edicola nell'estate 2020 da Sergio Bonelli Editore, nella collana "SBE presenta".
Quali misteri troviamo ne La Pietra di Wolfram?
Come sempre nelle avventure di Martin Mystère, la finzione si intreccia con la realtà. L’indagine parte dal Santo Graal, che nelle storie su re Artù e la Tavola Rotonda (VI secolo d.C.) è identificato con la coppa dell’Ultima Cena. Ma intorno al 1200, nel suo poema Parzival, il cavaliere tedesco Wolfram von Eschenbach raccontò una versione diversa: a suo dire, il Graal era una pietra magica custodita dai Templari. Solo che i Templari non esistevano ai tempi di re Artù: erano i monaci-guerrieri cristiani delle Crociate, poi mandati al rogo dal papa con false accuse di eresia. Forse Wolfram voleva svelare qualche segreto tra le righe.
Il cavaliere Wolfram von Eschenbach in un codice del Medioevo |
Come si arriva ai giorni nostri?
Attraverso vari personaggi storici. Nel 1937 il nazista Adolf Eichmann fece uno strano viaggio in Palestina, al ritorno dal quale cominciò la sua carriera all’ombra di Hitler, diventando uno dei massimi colpevoli dell’Olocausto. Dopo la guerra fuggì in Argentina, dove i gerarchi del Terzo Reich godevano della protezione di Juan Perón e di sua moglie, la celebre Evita. E intorno a lei si aprono altri misteri: forse Evita custodiva tesori scomparsi dalla Germania nazista. Quel che è certo è che dopo la morte nel 1953, a soli trentatré anni, la sua salma fu imbalsamata e non venne seppellita. Qui comincia la parte più misteriosa della vicenda, su cui ho indagato anch'io.
Ritratto ufficiale di Evita Perón |
Cosa avvenne?
Nel 1955 Perón fu deposto e la salma di Evita venne sequestrata e nascosta dai servizi segreti argentini. Nel 1957 fu spedita via mare a Genova, in una cassa che pesava ben più del necessario: forse serviva a trasportare clandestinamente anche altro. Infine Evita venne sepolta sotto un nome falso, Maria Maggi, al Cimitero Maggiore di Milano. Ci rimase fino al 1971, quando fu riconsegnata a Juan Perón il quale, risposatosi, viveva in esilio a Madrid. Qui il suo consigliere José López Rega, detto Lo Stregone, cercò di trasferire lo spirito di Evita nel corpo della nuova moglie, Isabelita, mediante un rito magico. I Perón tornarono trionfalmente in Argentina e, alla morte del marito, Isabelita divenne presidente. Ma non restò a lungo al potere. La presunta magia non aveva funzionato.
La "Locarno" naufragata a Rapallo, 1961 (foto: Alessandro Cappi) |
Una storia degna del detective dell’impossibile.
Ed è tutto vero! Come la clamorosa cattura di Eichmann da parte di agenti israeliani nel 1960 e lo spettacolare naufragio nel 1961 della nave "Locarno" che, partita da Genova, fu spinta da una tempesta sul lungomare della vicina Rapallo. Nel mio romanzo tutti questi eventi realmente accaduti ruotano intorno alla ricerca della Pietra di Wolfram, in cui viene coinvolto anche Martin Mystère. Il nostro eroe deve ricostruire la vicenda, per impedire che la Pietra cada in mani sbagliate.
Ascolta l'intervista ad A. C. Cappi di Walter De Stradis per "I viaggi di Gulliver"
lunedì 27 luglio 2020
L'uomo dalle due ombre (1970)
venerdì 24 luglio 2020
Leslie White, un detective dal vero
Iperwriters - Tiro al piccione su Superman
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