Recensione di Andrea Carlo Cappi
Presentazione a Milano, Admiral Hotel, v. Domodossola 16 (ingresso libero) sabato 28 settembre 2024 a "Torre Crawford Milano 2024", h15.00-19.00, in collaborazione con Borderfiction Eventi e Vini Selezione Zona Brera
Non sono passati inosservati, da un annetto a questa parte, i romanzi di Cristina Aicardi & Ferdinando Pastori, alias "I Pastardi". La prima è caporedattore del ben noto web magazine Milano Nera, per il quale in oltre un decennio ha letto e recensito un numero imprecisato di gialli, noir e thriller; il secondo è autore di vari romanzi e racconti (e amo ricordare che il suo Nero imperfetto si guadagnò da Pinketts e me il titolo di miglior noir di quell'anno): insieme quindi fanno un bel po' di competenza nel settore.
Ma, più che sul noir in senso stretto, i due si sono lanciati sul sottogenere che oggi viene chiamato cozy (o cosy) crime, anche se nel loro caso mi verrebbe da rispolverare la vecchia definizione "giallo-rosa", tanto per i toni da commedia brillante delle storie, quanto per i rapporti tra i due protagonisti. A dire il vero un pizzico di noir qua e là si ritrova, dando un brivido in più a vicende peraltro solide sul piano della trama poliziesca.
Nel primo romanzo, Dolce da morire, la brianzola Olga Cazzaniga Peroni, bionda quarantottenne con una forte propensione ai carboidrati, assume il detective privato milanese quarantacinquenne Franco Reali perché chiarisca le intenzioni del fidanzato della di lei nipote, sospetto cacciatore di dote. Ma, per proteggere il proprio investimento, Olga vuole a tutti i costi seguire da vicino l'indagine e, abituata al continuo scambio di frecciate in famiglia con la madre "Frau" Irma (con cui coabita) e la sorella Ottavia, si fa largo a colpi di sarcasmo nella vita e nel lavoro del detective, mettendone a dura prova la pazienza.
Una strana coppia di detective, quindi, con Olga che non si nega qualche pensierino sull'avvenente investigatore ma, combinandone di tutti i colori, sembra sbriciolare ogni possibilità di uno sviluppo sentimentale. Eppure si guadagnerà la simpatia di Cassandra, segretaria dell'agenzia; di Giona, l'irrinunciabile giovane nerd informatico; e del "Nero", il duro dagli occhi azzurri che dà man forte a Franco negli aspetti più criminali delle indagini. Ma, soprattutto, costringe persino l'investigatore ad ammettere che proprio Olga, malgrado tutto, riesce a dare ogni tanto una svolta decisiva alla vicenda.
Tutta colpa di Chopin, edito anche questo da Laurana nella collana Calibro 9, comincia pochi giorni dopo la conclusione del primo romanzo, riprendendone le situazioni in sospeso: il Nero che, con incosapevole e non ammessa gelosia da parte di Franco, ha invitato Olga a cena; e la Badessa, misteriosa signora dei traffici illeciti, con cui il detective e il suo amico hanno contratto un debito per risolvere il caso precedente... ed è giunta l'ora di saldarlo.
Ma intanto un'amica della sorella di Olga è stata derubata da un topo di appartamento e, visto che i Carabinieri non le danno molte speranze di poter recuperare gioielli e ricordi di famiglia, si rivolge a Franco Reali perché faccia un tentativo... naturalmente sotto la supervisione incondizionata della bionda brianzola. Così, tra battute e battibecchi, riprende la collaborazione fra i due, a tratti disastrosa, a tratti sorprendentemente fruttifera, specie quando ciò che sembrava un semplice furto porta alla luce una storia ben più complessa.
Quei Pastardi gialli, per dirla alla Frank Miller, azzeccano tutti gli ingredienti per una gustosa serie narrativa - sia nella storia principale, sia in quella orizzontale tra un libro e l'altro - analgamandoli con personaggi che, più li si conosce, più diventano simpatici... e umani, quando lasciano trasparire qualche debolezza. Non a caso, la reazione più diffusa è la domanda: quando arriva il prossimo libro?
Un dettaglio tecnico: i fanatici del "punto di vista" di un unico personaggio per ogni scena (un po' lo sono anch'io) andranno in tilt, perché qui la scelta è proprio di saltare dall'uno all'altro, soprattutto tra Olga e Franco, quasi a sottolineare che, malgrado tutto, i due elementi opposti finiscono per creare una sola entità investigativa.
Cristina Aicardi & Ferdinando Pastori
Dolce da morire, 245 pagine, 17 €
Tutta colpa di Chopin, 232 pagine, 17 €
Laurana Editore