Recensione di Andrea Carlo Cappi
Dopo le due versioni (con il marchio PostHuman e disponibili su Amazon) di Buio in scena - romanzo e versione teatrale illustrata - e dopo il romanzo illustratissimo Hyde in Time (pubblicato da Edikit) esiste finalmente l'atteso Situation Tragedy, terzo frutto della collaborazione tra due visionari: lo scrittore di fantascienza Mario Gazzola e l'illustratrice Roberta Guardascione.
Qui è difficile stabilire se si tratti di un romanzo illustrato o di un'opera d'arte visiva che contiene una narrazione, perché i due elementi - testo e immagini - sono fusi in un'unica entità. Come mi pare d'aver scritto nella prefazione, il risultato è un'esperienza immersiva nel mondo creato dai due autori.
La trama si sviluppa da un racconto di Gazzola apparso diversi anni fa nell'antologia Crepe nella realtà, ma in questa versione estesa si avvertono le esperienze vissute nel frattempo da tutti noi durante la pandemia. Tutto si svolge in un colossale condominio del prossimo futuro, i cui abitanti non escono più di casa. Ma ogni singolo appartamento è un canale televisivo e tutti sono al tempo stesso protagonisti di un reality show oltre che spettatori di quello dei loro vicini.
In questo microuniverso-megacondominio le regole sono ferree: occorre mantenere elevata l'audience, altrimenti si rischia di diventare solo comparse nei canali altrui. O, peggio ancora, di perdere l'appartamento.
La resa visiva del libro - un'altra bellissima e curatissima pubblicazione di Edikit - trascina il pubblico all'interno di un perenne spettacolo nello stile della televisione più spietata, in cui tutte le esistenze dei protagonisti sono fagocitate dallo show e dalla pubblicità, tra suggestioni di Ballard, Pohl, Cronenberg e della fantascienza più pungente, critica e satirica degli ultimi settant'anni. Ma dove finisce la reality e dove comincia l'allucinazione?
Qualcuno - un ex conduttore di programmi tv generalisti e nazional-popolari ai tempi delle reti "tradizionali" - comincia ad avvertire qualche crepa nella realtà preconfezionata in cui lui e tutti i vicini sono costretti a vivere, e sente il bisogno di indagare nei luoghi proibiti, per scoprire cosa ci sia dietro lo schermo.
Più che un semplice libro, dunque, un'esperienza artistica assoluta e disturbante, psichedelica e affascinante, che ci riporta alle funzioni primarie della science fiction: proiettarci davanti agli occhi frammenti di un futuro possibile, costruito sulla base delle tendenze del mondo in cui viviamo; intrattenere, ma anche indurre alla riflessione.
Quando ho cominciato a occuparmi di questo tipo di letteratura, non esisteva ancora il termine "distopico", ma si leggevano 1984 di Orwell, Il mondo nuovo di Huxley e Un'arancia a orologeria di Anthony Burgess (poi più noto come Arancia meccanica dalla traduzione del film di Kubrick). Situation Tragedy ne raccoglie il testimone, creando nel contempo un'opera innovativa che merita di essere letta e vissuta, prima che diventi la nostra quotidianità.
Se ne parla il 6-7 settembre al Festival Torre Crawford (San Nicola Arcella, Cosenza) in compagnia di Mario Gazzola, già finalista e poi vincitore del Premio Torre Crawford e, quest'anno, ospite d'onore anche dell'antologia della V edizione.
Mario Gazzola - Roberta Guardascione Situation Tragedy (Edikit), 100 pagine interamente illustrate di grande formato, 22,00 euro
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