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Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori
Letteratura italiacana - 45 - Confessioni erotiche d'autrice
Venerdì, ore 13. il lavoro sul porno e sulle pubblicazioni destinate a conventi ed enti religiosi (più un po' di vite di calciatori, eh sì, poteva mancare il calcio?) mi dava una certa sicurezza e alleviava l'ansia per la sopravvivenza.
Inoltre, a un certo punto la Ediperiodici, unica nell'editoria a fumetti, mi offre la possibilità di scrivere una testata mia. Ecco i dati del prodotto:
I tempi stanno cambiando: vogliono un pornetto scritto da una donna, che proponga il punto di vista delle donne sul sesso e colga tutto quello che c'è nell'aria. Segreti di donne, confessioni erotiche d'autrice.
Devo essere andata avanti un anno con Segreti di donne. Non ricordo bene quando e perché mi sono fermata. Miei sono sicuramente i primi nove numeri: Test erotico, Figlio unico di madri lesbiche, La spazzina, Il fascino di padre Ralph, La nevrosi galoppante, Le massaggiatrici, Per amore o per carriera, Amore in pretura. Miei sono anche gli speciali La magnaccia, Uomini sull'orlo di una crisi di nervi, Coppia aperta anzi... sfondata.
Vi consiglio Figlio unico di madri lesbiche, che anticipa un dibattito di attualità (non di attualità allora).
Non credo che la collana sia stata un gran successo commerciale. Il mio stile più leggero non ha nulla a che fare con la commedia sexy italiana, con i Pierini e le liceali e le mutande della prof sotto la cattedra e i fori per spiare negli spogliatoi e le goliardate. È piuttosto una satiretta con venature british e, quando è il caso, un po' di humour noir. Il fascino di Padre Ralph, per esempio, è una specie di parodia di Uccelli di rovo.
Mi divertivo molto ad afferrare quello che c'era nell'aria, dalle coppie gay agli spogliarelli maschili, dall'ascesa dei trans alle donne che si cimentavano in mestieri prima inaccessibili.
Un lavoro che mi era facile e congeniale, anche se a posteriori devo dire che l'intensità inventiva era tutta per le trame e l'osservazione del costume. Tiravo via le scene erotiche, che in fondo sono di routine.
Andavo spesso a Milano, sempre per fare editing. Quando tornavo Max mi guardava arrivare dalla finestra, oltre il fiume e la ferrovia. E quando lui viaggiava ero io a guardarlo tornare. Era bello.
Eravamo felici.