sabato 6 aprile 2024

Dawn of War


Recensione di Andrea Carlo Cappi

Un film di spionaggio di altissimo livello datato 2020, che credo inedito in Italia, ma ritengo imperdibile per gli appassionati della spy story realistica, alla John Le Carré per intenderci. Uscito sui circuiti internazionali nel 2021, visto e apprezzato in Spagna (dove l'ho trovato in blu-ray), nel Regno Unito e negli USA. è una co-produzione estone-lettone-lituano-finlandese diretta da Margus Paju. Il titolo originale è O2, che sta per Osakond 2, ovvero "Dipartimento 2", la sezione dei servizi segreti dell'Estonia che negli anni Trenta indagava sugli affari sovietici.
La storia si svolge prevalentemente a Tallin, Estonia, nell'estate del 1939, con alcuni flashback nel 1937. Il protagonista è Feliks Kangur, agente segreto che ha abbandonato una brillante carriera per diventare residente dello spionaggio estone a Helsinki. La vera causa è un drammatico episodio, chiarito gradualmente nel film, che lo ha colpito a livello personale. Ma, quando un suo amico e collega viene assassinato a Tallin, Feliks viene richiamato in patria per scoprire i retroscena dell'omicidio.
Siamo alle soglie della Seconda Guerra Mondiale e, mentre l'Europa occidentale comincia vagamente a preoccuparsi dell'Asse di Hitler e Mussolini, il piccolo paese baltico che ha come scomodo vicino l'Unione Sovietica deve fare i conti con le mire espansionistiche di Stalin, specie dopo la firma del patto Molotov-Ribbentropp per la spartizione dell'Europa dell'Est fra Terzo Reich e URSS.

L'O2 dispone di un informatore, un irrequieto agente sovietico di stanza a Tallin che ha parecchi pensieri per la testa, a partire dalla moglie troppo amante della bella vita. Dietro l'assassinio c'è la caccia a un infiltrato russo in Estonia, nome in codice "Souffleur". Con l'aiuto di un ex ladro di appartamenti reclutato dal suo servizio segreto, Feliks è costretto a indagare su tutti i membri del Dipartimento. Ma intanto trova una pista che potrebbe condurlo al Santo Graal di tutte le spie del suo Paese: i codici segreti dell'Armata Rossa.
Non tutti sono ciò che sembrano e il cammino è sempre più rischioso ogni minuto che passa. Anche perché il Patto Molotov-Ribbentropp ha già stabilito che l'Estonia venga occupata dai sovietici alla faccia del diritto internazionale, quindi la scelta per il governo di Tallin è lasciar entrare passivamente l'Armata Rossa aprendo le frontiere, oppure subire un'invasione sanguinosa. Feliks però è deciso a rischiare tutto, perché anche se il suo Paese è condannato, anche se non tutto andrà secondo i piani, potrebbe riuscire ugualmente a salvare vite umane.
Chi conosce la Storia, sa com'è andata dopo la fine del film: Stalin occupò l'Estonia, costretta a cedere all'ultimatum, rifiutato invece dalla Finlandia che riuscì a resistere all'invasione sovietica; Hitler tradì il Patto Molotov-Ribbentropp e, oltre ad attaccare l'URSS, occupò i Paesi Baltici; i quali, dopo la caduta del nazismo, finirono di nuovo nelle mani di Stalin, con il pretesto che già prima "volessero" far parte dell'Unione Sovietica. Avrebbero ritrovato la libertà solo nel 1991, con la caduta dell'URSS (fino a un'eventuale prossima invasione russa, beninteso).

Un film coinvolgente ben scritto, ben diretto e ben recitato, che - se si ha la fortuna di trovare sottotitoli in una lingua comprensibile - andrebbe visto con il sonoro originale, in cui i personaggi dialogano tra loro di volta in volta in estone, russo, francese e tedesco.
Notevole la ricostruzione degli ambienti e delle atmosfere, che portano il pubblico nella realtà della fine degli anni Trenta, tra serate eleganti e dittature incombenti, tra le pieghe di una vicenda che non andrebbe dimenticata ma che alle nostre latitudini è pressoché ignota.
Può sembrare curioso che questo film sia uscito in Estonia proprio nell'ottobre del 2020, ma forse non troppo, pensando all'occupazione russa della Crimea nel 2014. La Storia si ripete e non conoscerla può essere pericoloso.

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