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giovedì 30 novembre 2017
Albina Olivati: giallo nella provincia estrema
Recensione di Andrea Carlo Cappi
Un
ritratto di provincia in giallo dipinto da una veterana del
giornalismo, che si rivela scrittrice lieve e acuta osservatrice.
Albina Olivati ci porta a Sondrio in un'epoca imprecisata del
passato, tra gli anni Sessanta e Settanta, quando il tempo libero si
divideva tra radio e biblioteca, vecchi film al cinema e in tv, un
quotidiano e chiacchiere al bar; quando un giovane poliziotto sognava
di essere Lemmy Caution – l'agente FBI creato dal romanziere Peter
Cheyney e interpretato da Eddie Constantine in una celebre serie di
film francesi; quando giornalisti veri o mancati volevano essere
Humphrey Bogart ne L'ultima minaccia.
Ma questo forse succedeva nelle grandi città, perché
qui il tempo scorre più lentamente. Siamo al termine della
corsa dei treni, ovvero nella provincia più estrema, dove c'è
chi vi è nato e non si è mai mosso e c'è chi
invece ci è arrivato da fuori e vi si è sedimentato.
Come il professor Ersilio Salvi,
che dal treno è sceso vent'anni prima ed è entrato a
far parte dell'unico fermento culturale in questa città: il
circolo letterario Il Poggio, covo di poetesse e scrittori più
o meno velleitari. Ma un giorno Ersilio, in visita alla segretaria
del circolo, la trova assassinata. L'arma del delitto: un solido
busto di Arturo Toscanini sul cranio. Il movente: ignoto, anche se la
non più giovane signora, autrice di stucchevoli poesie, non
aveva certo un buon carattere. Sondrio è più grande del
villaggio dell'agathachristiana miss Marple e tutti conoscono tutti,
ma il colpevole non si trova e il professore viene ripetutamente
interrogato dal giudice inquirente e dal commissario, provando un
disagio sempre maggiore. Mentre la polizia cerca qualche dettaglio
sul passato della vittima che possa avere innescato il delitto,
Ersilio trova aiuto da una collega dal brillante spirito di
osservazione e da una pittrice, cartomante per diletto. Ma per
liberarsi dei sospetti comincia a lasciar intendere di sapere di più
di quello che sa, a rischio di diventare lui la prossima vittima...
Una commedia umana che prende un
po' alla volta velocità fino alla suspense del finale, in cui
l'autrice mette in scena uno stuolo pittoresco di personaggi di
provincia, dal barista ai poliziotti, dai cronisti all'avvocato che
presiede il circolo, dalla pasticcera al playboy fallito, ognuno con
il suo bagaglio di aneddoti. Gente normale, che si incontra tutti i
giorni. Eppure uno di loro è un assassino.
Albina Olivati Termine corsa (Edizioni DrawUp), 216 pagine, in volume 14€, in ebook: 3,99€
Presentazione a Milano per Borderfiction Clubino: giovedì 30 novembre 2017, ore 18.30, Cafè Clubino. via Cosseria 1 angolo viale Gian Galeazzo, ingresso libero.
sabato 25 novembre 2017
La spia del Risorgimento: reading
Lettura a una serata Borderfiction di un brano dal bestseller di Paolo Brera & Andrea Carlo Cappi pubblicato per la prima volta nel 2011 da Sperling & Kupfer con il titolo Il Visconte, riproposto nell'estate 2017 in edicola nella sua versione integrale con il titolo La spia del Risorgimento nella collana "Romanzi storici" e, con lo stesso titolo, in ebook da Algama Editore. La storia del Risorgimento vissuta da un uomo dalle forti passioni e dai molti segreti.
Da Algama Editore in ebook a 6,99€, offerta speciale 3,99€ fino a lunedì 27 novembre 2017IBS https://www.ibs.it/
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giovedì 23 novembre 2017
La vampire nue (1970)
Retrospettiva di Andrea Carlo Cappi
La vampira nuda è una pellicola che unisce il basso budget alla
creatività psichedelica e onirico-erotico-surrealista degli
anni Settanta, assai presente nelle produzioni francesi dell'epoca. L'effetto
complessivo per lo spettatore, a cominciare dalla prima sequenza in cui un gruppo di persone vaga minaccioso per le strade indossando maschere singolari, non è dissimile da un'esperienza
allucinogena. È evidente che l'andamento della pellicola
dipende più dal casting, dai costumi e dalle scenografie che
dalla sceneggiatura approssimativa, in cui sono visibili
cambiamenti... e relative incoerenze in corso d'opera.
Nondimeno il
poco di storia che si evince dalla pellicola ha spunti interessanti:
una compagnia farmaceutica cerca di scoprire i segreti del gruppo
sanguigno di una presunta vampira e pertanto allestisce un vero e
proprio club dei suicidi al solo scopo di alimentarla; nel frattempo indaga
su altri possibili soggetti, selezionandoli tra guardiani notturni e
altre persone che vivono esclusivamente di notte. L'obiettivo è
quello di scoprire il segreto dell'immortalità dei vampiri. La
svista dei top manager dipende dal fatto che i presunti vampiri non sono
esattamente vampiri, bensì... mutanti che provengono da un'altra
dimensione.
Si direbbe che il regista Jean Rollin abbia letto gli appunti del dottor John Keel – autore di Creature dell'ignoto e di The Mothman Prohecies – che giusto in quello stesso periodo ipotizzava altre dimensioni per giustificare tutti i fenomeni di presenze sconosciute tra noi. Ma si intuisce che, dal punto di vista di Rollin, ciò che conta siano la graziosa (e silente in tutto il film) Caroline Cartier con il suo abitino di veli trasparenti, le deliziose gemelle Tricot («Le gemelle del diavolo», recita il trailer) e un certo numero di altre fanciulle a seno più o meno scoperto.
Si direbbe che il regista Jean Rollin abbia letto gli appunti del dottor John Keel – autore di Creature dell'ignoto e di The Mothman Prohecies – che giusto in quello stesso periodo ipotizzava altre dimensioni per giustificare tutti i fenomeni di presenze sconosciute tra noi. Ma si intuisce che, dal punto di vista di Rollin, ciò che conta siano la graziosa (e silente in tutto il film) Caroline Cartier con il suo abitino di veli trasparenti, le deliziose gemelle Tricot («Le gemelle del diavolo», recita il trailer) e un certo numero di altre fanciulle a seno più o meno scoperto.
Un "film antifemminista
che sfrutta l'immagine del corpo della donna", come si direbbe oggi?
Be', non va dimenticato che quello era un periodo in cui togliersi il
reggiseno era considerato un gesto di liberazione da parte delle
donne e un rifiuto della morale borghese, qualcosa che nei nostri tempi si definirebbe "femminismo pro-sex".
Se i fumetti
horror-erotici di fine anni Sessanta, pullulanti di vampire nude e
ninfomani, avevano l'obiettivo primario di stimolare le fantasie di maschi adolescenti etero in tempesta ormonale, questo tipo di cinema che innestava
l'erotismo su tematiche thriller e horror – e sarebbe stato in ogni
caso vietato ai minori anche senza nudità – rappresentava
non solo un meccanismo per fabbricare successi low budget, ma anche
una sorta di provocazione sociale post-68. Ne sapeva qualcosa il
prolifico regista Jess Franco, che oltre alle vampire trattò
in chiave erotica assassine seriali, monache e detenute (nude anche loro).
A ben
vedere, in ogni caso, i personaggi femminili di questo primo film
vampiresco di Rollin per la maggior parte non sono donne-oggetto o
damigelle in pericolo vecchia maniera – tranne beninteso la
protagonista-eponima-anonima che dev'essere salvata – bensì
donne forti, dalla perfida killer Solange al servizio dei cattivi
(Ursula Puly) alla lesbica buona orientale Ly, la cui interprete, non
a caso, appare nei credits sotto il nome di Ly Lestrong.
martedì 21 novembre 2017
DC Comics al cinema
Panoramica di Andrea Carlo Cappi
Dopo
l'articolo sul film di Justice League, un breve riassunto a
beneficio di coloro che non hanno seguito con troppa attenzione gli
ultimi sviluppi della saga del cosiddetto DC Extended
Universe, che
– va precisato – segue una continuity del tutto indipendente
dalle serie Arrow,
Flash e le altre
dell'universo DC televisivo, così come dai precedenti film
dedicati a Superman e Batman (e quello, rimasto isolato, su Lanterna Verde).
Nel
2013 Zack Snyder inaugura il nuovo ciclo con L'uomo
d'acciaio, in cui vengono
ri-raccontate le origini di Kal-El alias Clark Kent. A impersonare
Superman è Henry Cavill, mentre suo padre Jor-El è
interpretato da Russell Crowe. I genitori adottivi Martha e Jonathan
sono Diane Lane e Kevin Costner, laddove il ruolo della fidanzata
giornalista Lois Lane tocca a Amy Adams, e Laurence Fishburne è
il direttore del Daily Planet,
Perry White: tutti personaggi che riappaiono in episodi
successivi. La storia si basa sull'invasione dei malvagi kryptoniani
superstiti guidati dal generale Zod (già oggetto del film
Superman II, il più
riuscito del ciclo con Christopher Reeve) ed è il
primo, traumatico incontro dell'umanità con una razza aliena.
Nel
2016 Snyder completa il seguito, Batman vs. Superman –
Dawn of Justice, in cui
manifesta l'intento di preparare un team-up di personaggi storici
della DC Comics. Bruce Wayne alias Batman è incarnato da Ben
Affleck, spalleggiato dal maggiordomo-assistente Alfred (Jeremy
Irons, una delle presenze più ironiche ed eleganti della
serie). Il Cavaliere Oscuro è ritratto un po' ingrigito dopo
vent'anni di carriera, durante la quale si presume abbia combattuto,
tra gli altri, contro The Joker... ancora vivo come si apprenderà
dal film successivo. Questo è il film più lungo, che
raggiunge quasi tre ore nella versione integrale per il mercato
video, e anche quello che presenta più problemi, pur
raggiungendo una notevole dimensione epica. Il primo difetto è proprio nella lunghezza, che impone tagli a scapito della trama nella versione distribuita nelle sale.
Tra
i problemi c'è poi l'eccesso di sequenze oniriche, che pesano
alquanto sul montaggio. In quella iniziale sono riassunte le origini
di Batman, già viste ampiamente nelle versioni di Tim Burton e
Chris Nolan, ma qui necessarie ai fini della trama. Poi ce n'è
un'altra, a mio vedere del tutto superflua, in cui Bruce Wayne fa
visita alla tomba di famiglia, con un capovolgimento horror. La
più discutibile è una sequenza complessa e molto
sofisticata, ma poco comprensibile: una sorta di sogno premonitore in
cui in una Terra invasa dai Parademoni (che faranno la loro
apparizione in Justice League)
si manifesta un Superman cattivo e vendicativo... Visione interrotta
dall'apparizione di Flash, il quale viaggiando nel
tempo mette in guardia Wayne, chiedendosi però se non sia arrivato troppo presto. A questo punto Batman
riprende coscienza e a tutt'oggi né lui né gli
spettatori hanno ben chiaro il senso di tutto ciò.
Sorvolando
su questi aspetti, il film è molto interessante, con una trama
particolare per una pellicola di supereroi. Si apre durante il finale
de L'uomo di acciaio:
mentre Superman lotta all'ultimo sangue contro Zod, Bruce Wayne cerca
di salvare i suoi dipendenti negli uffici di Metropolis (che
scopriamo essere a un tiro di schioppo da Gotham City, dettaglio
geografico di cui non ero a conoscenza). Debellata l'invasione, la
Terra deve fare i conti con i postumi, compresa un bel po' di
tecnologia aliena recuperata dalle navi kryptoniane (in questo c'è
una notevole somiglianza con spunti nel ciclo del Marvel Cinematic Universe, in cui i
residui delle navi aliene della Battaglia di New York in The
Avengers hanno conseguenze sia
negli episodi tv della serie Agents of SHIELD
sia nel recente Spiderman: Homecoming).
Da
una parte Superman è visto come un salvatore, dall'altra come
il responsabile dell'arrivo di Zod sulla Terra. Dal canto suo Batman
è considerato un elemento incontrollabile nella sua sempre più
cupa e solitaria lotta contro i mali di Gotham City. Su tutto ciò agisce il folle imprenditore Lex Luthor (un inquietante e bravissimo
Jesse Eisenberg, molto diverso da come lo si è visto in Cafè
Society di Woody Allen) i cui
piani criminali prevedono non solo il controllo dei manufatti
extraterrestri, ma anche l'eliminazione reciproca dei due eroi,
provocata attraverso una sapiente strategia della tensione e qualche
ricatto ad hoc. E, attenzione, il prossimo paragrafo brulica di
spoiler!
Nella partita si inserisce una donna affascinante, che si rivela
essere Diana Prince alias Wonder Woman (Gal Gadot), mentre Batman
scopre l'esistenza di altre persone dotate di superpoteri: Aquaman,
Cyborg e Flash, che saranno chiamati a far parte della JusticeLeague. Quando il suo piano fallisce, Luthor ricorre alla tecnologia
della nave kryptoniana per fabbricare Doomsday, orrida creatura ad
alto potere distruttivo. Mentre Batman e Wonder Woman tengono a bada
il mostro, Superman sacrifica la propria vita per ucciderlo.
Il terzo film del ciclo, Suicide Squad (2016), diretto da
David Ayer, è in assoluto il più brillante e
irriverente. La squadra che viene messa in scena è infatti
composta esclusivamente da cattivi costretti alla redenzione per mano della
subdola funzionaria statale Amanda Waller (Viola Davis):
l'infallibile tiratore Floyd Lawton alias Deadshot (Will Smith); la
folle fidanzatina di The Joker, Harleen Quinzel alias Harley Quinn
(Margot Robbie, in una straordinaria interpretazione sopra le righe);
l'australiano George Harkness alias Capitan Boomerang (Jai Courtney);
la maestra della spada giapponese Tatsu Yamashiro alias Katana (Karen
Fukuhara); Chato Santana detto El Diablo per la sua capacità
di generare e controllare il fuoco (Jay Fernandez); l'abile
arrampicatore Christopher Weiss in arte Slipknot (Adam Beach); Waylon
Jones alias Killer Croc (un irriconoscibile Adewale
Akinnuoye-Agbaje); e l'archeologa June Moone (Cara Delevingne),
vittima della possessione da parte di un essere ancestrale detto
l'Incantatrice.
Ed è proprio quando l'Incantatrice sfugge al controllo di
Amanda Walller che si scatena l'inferno: la creatura evoca il suo
malefico fratello Incubus e la coppia dà inizio alla
devastazione di Midway City, trasformando i passeggeri della
metropolitana in una legione di zombie. L'inaffidabile e
sacrificabile Suicide Squad viene mandata ad affrontare la minaccia,
in quella che è, ovviamente, una potenziale missione suicida.
Nella vicenda fanno la loro apparizione anche Batman (Ben Affleck),
impegnato nella preparazione della Justice League, e The Joker (Jared
Leto) il cui principale obiettivo è liberare Harley Quinn.
Il quarto film, diretto da Patty Jenkins e uscito alle soglie
dell'estate 2017, è un assolo di Wonder Woman, in cui Gal
Gadot si conferma un'ottima scelta per il personaggio. Dopo gli
eventi di Batman vs. Superman, Diana Prince lavora a Parigi
come curatrice museale quando riceve per posta da Bruce Wayne
l'originale di una fotografia presente negli archivi di Luthor: è
uno scatto (già intravisto in Batman vs. Suoerman) che risale alla Prima guerra mondiale, in cui la donna
figura assieme a quattro uomini. Il resto della pellicola è
narrato in flashback, partendo dall'infanzia di Diana sull'isola di
Themyscira – perennemente nascosta da una provvidenziale nebbia –
popolata dalle Amazzoni.
Ormai adulta e desiderosa di diventare a sua volta un'Amazzone come
sua madre Hyppolita (Connie Nielsen), Diana salva l'agente segreto
americano Steve Trevor (Chris Pine) precipitato in mare a bordo di un
aereo; l'esercito tedesco gli dà la caccia e, scoperta
l'isola, dà battaglia alle Amazzoni. Saputo che il mondo è
in preda alla Grande Guerra, sfidando la volontà della madre, l'eroina decide di partire con Trevor per fronteggiare il vero
responsabile, il dio Ares. La coppia, insieme a un gruppo di
avventurieri, raggiunge il fronte in Belgio, dove deve fare i conti
con un generale intenzionato a rifiutare la resa della Germania e una
creatrice di gas letali, prima che Diana si scontri con Ares
nell'inevitabile scazzottata finale.
Il successo delle varie pellicole consolida il progetto, che prevede
al momento Aquaman (2018), Shazam! (2019), Wonder
Woman 2 (2019), Cyborg
(2020), Green Lantern Corps (2020) e un nuovo film dedicato a
Batman. Sappiamo che Luthor non si è ancora arreso e che presto entrerà in gioco Deathstroke...
venerdì 17 novembre 2017
Justice League: dopo l'alba
Recensione di Andrea Carlo Cappi
Il
cinefumetto colpisce ancora. E il quinto episodio del ciclo del
cosiddetto DC Extended Universe si mette in diretta
concorrenza con i rivali del Marvel Cinematic Universe,
chiamando in causa Joss Whedon (oltre che creatore della serie Buffy,
già regista dei due film Marvel di The Avengers)
subentrato in corso d'opera a Zack Snyder, che ha diretto il primo e
secondo episodio, e parte di questo. Il sospetto è che ciò
sia avvenuto per evitare che il nuovo film prendesse la piega troppo
complessa – e la lunghezza – di Batman vs. Superman –
Dawn of Justice.
Rinviando a un prossimo articolo un riassunto delle puntate precedenti, posso dire che Justice League è un
piacevole film di supereroi che, su una trama non originalissima,
gioca soprattutto sul piacere di vedere tanti personaggi per la prima
volta riuniti insieme sul grande schermo, con un pizzico di ironia.
Non è al livello dei migliori film Marvel o DC di questi
ultimi anni, ma un prodotto di piacevole intrattenimento che comincia
a soddisfare le curiosità sollevate, appunto, dal secondo
episodio.
Mentre il mondo è ancora in lutto per la morte di Clark Kent
alias Superman (Henry Cavill), Bruce Wayne nei panni di Batman (Ben
Affleck) affronta la minaccia di quelli che in seguito scoprirà
chiamarsi Parademoni, strane creature umanoidi con ali di insetto che
cominciano a infestare l'area di Gotham City, manifestando un
particolare interesse per la StarLab, laboratorio ultratecnologico,
al punto di sequestrarne elementi del personale.
Wayne intuisce che una minaccia aliena sia in arrivo e cerca di contattare gli altri metaumani sulla sua lista. Ma Arthur Curry alias Aquaman (Jason Momoa) sembra riluttante a lasciare i suoi territori preferiti sotto e sopra le acque, Atlantide e l'Islanda. Victor Stone (Ray Fisher) alias Cyborg ha troppi problemi ad accettare di essersi salvato da un incidente solo perché il padre, ingegnere alla StarLab, è riuscito ad applicare al suo corpo la tecnologia extraterrestre, producendo un ibrido uomo-macchina che stenta a comprendere la propria natura. Quanto a Barry Allen alias Flash (Ezra Miller), si sposta... velocemente qua e là per Coast City e non è facile da rintracciare.
Wayne intuisce che una minaccia aliena sia in arrivo e cerca di contattare gli altri metaumani sulla sua lista. Ma Arthur Curry alias Aquaman (Jason Momoa) sembra riluttante a lasciare i suoi territori preferiti sotto e sopra le acque, Atlantide e l'Islanda. Victor Stone (Ray Fisher) alias Cyborg ha troppi problemi ad accettare di essersi salvato da un incidente solo perché il padre, ingegnere alla StarLab, è riuscito ad applicare al suo corpo la tecnologia extraterrestre, producendo un ibrido uomo-macchina che stenta a comprendere la propria natura. Quanto a Barry Allen alias Flash (Ezra Miller), si sposta... velocemente qua e là per Coast City e non è facile da rintracciare.
La minaccia è costituita dal temibile Steppenwolf (no, non il
romanzo di Herman Hesse, né la band di Born to Be Wild,
bensì il malvagio condottiero dal pianeta Apokolips, creato
dal grande Jack Kirby nella sua tappa fumettistica presso la DC
Comics) che millenni prima ha tentato di sottomettere la Terra, ma è
stato debellato e scacciato da una coalizione di umani, atilantidei,
amazzoni, antichi dei e persino membri del Green Lantern Corps.
Ora però Steppenwolf attacca l'isola delle Amazzoni e recupera una delle tre illimitate fonti di energia che, riunite, lo rendono invincibile. Se si impadronirà di tutte e tre, sarà in grado di rendere la Terra un luogo orrido, come il suo pianeta di origine. Wonder Woman mette in guardia Batman e insieme a lui cerca di riunire la squadra in grado di difendere il pianeta. Certo, ci vorrebbe Superman alla loro testa, ma la sua salma riposa in una cassa in un cimitero del Kansas...
Ora però Steppenwolf attacca l'isola delle Amazzoni e recupera una delle tre illimitate fonti di energia che, riunite, lo rendono invincibile. Se si impadronirà di tutte e tre, sarà in grado di rendere la Terra un luogo orrido, come il suo pianeta di origine. Wonder Woman mette in guardia Batman e insieme a lui cerca di riunire la squadra in grado di difendere il pianeta. Certo, ci vorrebbe Superman alla loro testa, ma la sua salma riposa in una cassa in un cimitero del Kansas...
In questo supergruppo tutti sembrano avere i loro problemi, tranne
Wonder Woman, che sta imparando a emergere dall'isolamento in cui si
è rifugiata dopo la Grande Guerra. Ma Cyborg disapprova la
scelta del padre di salvarlo; Aquaman non ha risolto i suoi rapporti
con la madre e ha una propensione per i superalcolici che forse
giustifica il suo abituale sarcasmo; il giovane ed entusiasta Flash
ha il padre in galera, condannato (forse innocente) per l'omicidio
della madre... quanto a Batman, si sa che colleziona sensi di colpa.
Ma a differenza di Dawn of Justice, dove prevalevano le atmosfere cupe, qui il tocco è più leggero, pur non raggiungendo l'umorismo graffiante del più brillante Suicide Squad. Nondimeno, il film raggiunge una notevole spettacolarità nelle scene belliche, in particolare nelle coreografie delle Amazzoni, e stuzzica con le promesse di sviluppi successivi, che come ormai abitudine si manifestano dopo i titoli di coda. La sfida con la Marvel è destinata a proseguire.
Ma a differenza di Dawn of Justice, dove prevalevano le atmosfere cupe, qui il tocco è più leggero, pur non raggiungendo l'umorismo graffiante del più brillante Suicide Squad. Nondimeno, il film raggiunge una notevole spettacolarità nelle scene belliche, in particolare nelle coreografie delle Amazzoni, e stuzzica con le promesse di sviluppi successivi, che come ormai abitudine si manifestano dopo i titoli di coda. La sfida con la Marvel è destinata a proseguire.
giovedì 16 novembre 2017
Gli incubi di Cristina Cabelli Bonetti
Recensione di Andrea Carlo Cappi
Torna l'autrice-rivelazione di Civico 22, un gioiello di thriller autopubblicato su Amazon nel 2016. Stavolta si tratta di una raccolta di racconti brevi che oscillano tra l'orrore e l'inquietudine psicologica. L'autrice si muove tra le sue consuete ambientazioni italiane (soprattutto milanesi) ma si concede anche un paio di trasferte oltreoceano: una a New York, per un racconto che ci porta nella mente di un celebrity killer realmente esistito... e per chi conosce la passione di Cristina per un certo gruppo musicale scioltosi nel 1970 non sarà difficile indovinare chi sia la vittima; e l'altra in un laboratorio universitario in cui si conducono esperimenti letali sugli animali, il cui direttore prova un senso di onnipotenza quando semina la morte.
Più soffuse e a tratti quasi delicate le storie di ambientazione italiana, anche se l'ultimo racconto, in cui un professore di filosofia alleva un particolare animale domestico cui servono prede sempre più grosse, ripropone un horror di stampo più classico. Da notare la presenza ricorrente di animali, cui toccano a volte ruoli rassicuranti, altre quelli di vendicatori. Ma, nella sua vita quotidiana di veterinaria, l'autrice non risulta ancora avere mietuto vittime umane. Oppure ne ha nascosto bene i corpi.
Cristina Cabelli Bonetti Incubi, in volume e in ebook da Amazon; 100 pagine; cartaceo 8,32€; ebook 1,99€ (0,00€ kindle unlimited)
Presentazione a Milano: mercoledì 23 novembre ore 18.30 per Borderfiction Clubino, Cafè Clubino, via Cosseria 1 (angolo viale Gian Galeazzo)
lunedì 6 novembre 2017
Borderfiction Clubino, Milano, 23-30 novembre 2017
A Milano giovedì 23 e giovedì 30 novembre 2017, dalle 18.30 alle 20.30, Borderfiction presenta due aperitivi letterari sotterranei in giallo e nero, condotti dagli scrittori Andrea Carlo Cappi e Paolo Sciortino. Al Cafè Clubino, via Cosseria 1, angolo viale Gian Galeazzo.
Ingresso libero.
Disponibile parcheggio convenzionato: Garage Gian Galeazzo (via Aurispa 7), 3€ l'ora.
Ingresso libero.
Disponibile parcheggio convenzionato: Garage Gian Galeazzo (via Aurispa 7), 3€ l'ora.
Giovedì 23 dalle 18.30 presentazione di
Paolo Sciortino
MISTERI, CRIMINI E STORIE INSOLITE DI MILANO (Newton Compton)
MISTERI, CRIMINI E STORIE INSOLITE DI MILANO (Newton Compton)
Andrea Carlo Cappi
DANSE MACABRE-LE VAMPIRE DI PRAGA/SANGUE FREDDO (Excalibur)
DANSE MACABRE-LE VAMPIRE DI PRAGA/SANGUE FREDDO (Excalibur)
Giovedì 30 dalle 18.30 presentazione di
Marina Crescenti
LUC MERENDA: LA MIA VITA A BRIGLIE SCIOLTE (Bloodbuster)
COSA LE TIENE SVEGLIE (Novecento)
LUC MERENDA: LA MIA VITA A BRIGLIE SCIOLTE (Bloodbuster)
COSA LE TIENE SVEGLIE (Novecento)
Enrico Luceri
DIETRO QUESTO SIPARIO (Damster)
e in anteprima
L'ORA PIU' BUIA DELLA NOTTE (Il Giallo Mondadori in edicola e book dal 7 dicembre 2017)
DIETRO QUESTO SIPARIO (Damster)
e in anteprima
L'ORA PIU' BUIA DELLA NOTTE (Il Giallo Mondadori in edicola e book dal 7 dicembre 2017)