Albina Olivati: giallo nella provincia estrema



Recensione di Andrea Carlo Cappi


Un ritratto di provincia in giallo dipinto da una veterana del giornalismo, che si rivela scrittrice lieve e acuta osservatrice. Albina Olivati ci porta a Sondrio in un'epoca imprecisata del passato, tra gli anni Sessanta e Settanta, quando il tempo libero si divideva tra radio e biblioteca, vecchi film al cinema e in tv, un quotidiano e chiacchiere al bar; quando un giovane poliziotto sognava di essere Lemmy Caution – l'agente FBI creato dal romanziere Peter Cheyney e interpretato da Eddie Constantine in una celebre serie di film francesi; quando giornalisti veri o mancati volevano essere Humphrey Bogart ne L'ultima minaccia. Ma questo forse succedeva nelle grandi città, perché qui il tempo scorre più lentamente. Siamo al termine della corsa dei treni, ovvero nella provincia più estrema, dove c'è chi vi è nato e non si è mai mosso e c'è chi invece ci è arrivato da fuori e vi si è sedimentato.
Come il professor Ersilio Salvi, che dal treno è sceso vent'anni prima ed è entrato a far parte dell'unico fermento culturale in questa città: il circolo letterario Il Poggio, covo di poetesse e scrittori più o meno velleitari. Ma un giorno Ersilio, in visita alla segretaria del circolo, la trova assassinata. L'arma del delitto: un solido busto di Arturo Toscanini sul cranio. Il movente: ignoto, anche se la non più giovane signora, autrice di stucchevoli poesie, non aveva certo un buon carattere. Sondrio è più grande del villaggio dell'agathachristiana miss Marple e tutti conoscono tutti, ma il colpevole non si trova e il professore viene ripetutamente interrogato dal giudice inquirente e dal commissario, provando un disagio sempre maggiore. Mentre la polizia cerca qualche dettaglio sul passato della vittima che possa avere innescato il delitto, Ersilio trova aiuto da una collega dal brillante spirito di osservazione e da una pittrice, cartomante per diletto. Ma per liberarsi dei sospetti comincia a lasciar intendere di sapere di più di quello che sa, a rischio di diventare lui la prossima vittima...
Una commedia umana che prende un po' alla volta velocità fino alla suspense del finale, in cui l'autrice mette in scena uno stuolo pittoresco di personaggi di provincia, dal barista ai poliziotti, dai cronisti all'avvocato che presiede il circolo, dalla pasticcera al playboy fallito, ognuno con il suo bagaglio di aneddoti. Gente normale, che si incontra tutti i giorni. Eppure uno di loro è un assassino.

Albina Olivati Termine corsa (Edizioni DrawUp), 216 pagine, in volume 14€, in ebook: 3,99€

Presentazione a Milano per Borderfiction Clubino: giovedì 30 novembre 2017, ore 18.30, Cafè Clubino. via Cosseria 1 angolo viale Gian Galeazzo, ingresso libero.  





La spia del Risorgimento: reading




Lettura a una serata Borderfiction di un brano dal bestseller di Paolo Brera & Andrea Carlo Cappi pubblicato per la prima volta nel 2011 da Sperling & Kupfer con il titolo Il Visconte, riproposto nell'estate 2017 in edicola nella sua versione integrale con il titolo La spia del Risorgimento nella collana "Romanzi storici" e, con lo stesso titolo, in ebook da Algama Editore. La storia del Risorgimento vissuta da un uomo dalle forti passioni e dai molti segreti.
Da Algama Editore in ebook a 6,99€, offerta speciale 3,99€ fino a lunedì 27 novembre 2017
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La vampire nue (1970)


Retrospettiva di Andrea Carlo Cappi

La vampira nuda è una pellicola che unisce il basso budget alla creatività psichedelica e onirico-erotico-surrealista degli anni Settanta, assai presente nelle produzioni francesi dell'epoca. L'effetto complessivo per lo spettatore, a cominciare dalla prima sequenza in cui un gruppo di persone vaga minaccioso per le strade indossando maschere singolari, non è dissimile da un'esperienza allucinogena. È evidente che l'andamento della pellicola dipende più dal casting, dai costumi e dalle scenografie che dalla sceneggiatura approssimativa, in cui sono visibili cambiamenti... e relative incoerenze in corso d'opera.
Nondimeno il poco di storia che si evince dalla pellicola ha spunti interessanti: una compagnia farmaceutica cerca di scoprire i segreti del gruppo sanguigno di una presunta vampira e pertanto allestisce un vero e proprio club dei suicidi al solo scopo di alimentarla; nel frattempo indaga su altri possibili soggetti, selezionandoli tra guardiani notturni e altre persone che vivono esclusivamente di notte. L'obiettivo è quello di scoprire il segreto dell'immortalità dei vampiri. La svista dei top manager dipende dal fatto che i presunti vampiri non sono esattamente vampiri, bensì... mutanti che provengono da un'altra dimensione.
Si direbbe che il regista Jean Rollin abbia letto gli appunti del dottor John Keel – autore di Creature dell'ignoto e di The Mothman Prohecies – che giusto in quello stesso periodo ipotizzava altre dimensioni per giustificare tutti i fenomeni di presenze sconosciute tra noi. Ma si intuisce che, dal punto di vista di Rollin, ciò che conta siano la graziosa (e silente in tutto il film) Caroline Cartier con il suo abitino di veli trasparenti, le deliziose gemelle Tricot («Le gemelle del diavolo», recita il trailer) e un certo numero di altre fanciulle a seno più o meno scoperto.
Un "film antifemminista che sfrutta l'immagine del corpo della donna", come si direbbe oggi? Be', non va dimenticato che quello era un periodo in cui togliersi il reggiseno era considerato un gesto di liberazione da parte delle donne e un rifiuto della morale borghese, qualcosa che nei nostri tempi si definirebbe "femminismo pro-sex".
Se i fumetti horror-erotici di fine anni Sessanta, pullulanti di vampire nude e ninfomani, avevano l'obiettivo primario di stimolare le fantasie di maschi adolescenti etero in tempesta ormonale, questo tipo di cinema che innestava l'erotismo su tematiche thriller e horror – e sarebbe stato in ogni caso vietato ai minori anche senza nudità – rappresentava non solo un meccanismo per fabbricare successi low budget, ma anche una sorta di provocazione sociale post-68. Ne sapeva qualcosa il prolifico regista Jess Franco, che oltre alle vampire trattò in chiave erotica assassine seriali, monache e detenute (nude anche loro).
A ben vedere, in ogni caso, i personaggi femminili di questo primo film vampiresco di Rollin per la maggior parte non sono donne-oggetto o damigelle in pericolo vecchia maniera – tranne beninteso la protagonista-eponima-anonima che dev'essere salvata – bensì donne forti, dalla perfida killer Solange al servizio dei cattivi (Ursula Puly) alla lesbica buona orientale Ly, la cui interprete, non a caso, appare nei credits sotto il nome di Ly Lestrong.



DC Comics al cinema




Panoramica di Andrea Carlo Cappi

Dopo l'articolo sul film di Justice League, un breve riassunto a beneficio di coloro che non hanno seguito con troppa attenzione gli ultimi sviluppi della saga del cosiddetto DC Extended Universe, che – va precisato – segue una continuity del tutto indipendente dalle serie Arrow, Flash e le altre dell'universo DC televisivo, così come dai precedenti film dedicati a Superman e Batman (e quello, rimasto isolato, su Lanterna Verde).


Nel 2013 Zack Snyder inaugura il nuovo ciclo con L'uomo d'acciaio, in cui vengono ri-raccontate le origini di Kal-El alias Clark Kent. A impersonare Superman è Henry Cavill, mentre suo padre Jor-El è interpretato da Russell Crowe. I genitori adottivi Martha e Jonathan sono Diane Lane e Kevin Costner, laddove il ruolo della fidanzata giornalista Lois Lane tocca a Amy Adams, e Laurence Fishburne è il direttore del Daily Planet, Perry White: tutti personaggi che riappaiono in episodi successivi. La storia si basa sull'invasione dei malvagi kryptoniani superstiti guidati dal generale Zod (già oggetto del film Superman II, il più riuscito del ciclo con Christopher Reeve) ed è il primo, traumatico incontro dell'umanità con una razza aliena.


Nel 2016 Snyder completa il seguito, Batman vs. Superman – Dawn of Justice, in cui manifesta l'intento di preparare un team-up di personaggi storici della DC Comics. Bruce Wayne alias Batman è incarnato da Ben Affleck, spalleggiato dal maggiordomo-assistente Alfred (Jeremy Irons, una delle presenze più ironiche ed eleganti della serie). Il Cavaliere Oscuro è ritratto un po' ingrigito dopo vent'anni di carriera, durante la quale si presume abbia combattuto, tra gli altri, contro The Joker... ancora vivo come si apprenderà dal film successivo. Questo è il film più lungo, che raggiunge quasi tre ore nella versione integrale per il mercato video, e anche quello che presenta più problemi, pur raggiungendo una notevole dimensione epica. Il primo difetto è proprio nella lunghezza, che impone tagli a scapito della trama nella versione distribuita nelle sale.
Tra i problemi c'è poi l'eccesso di sequenze oniriche, che pesano alquanto sul montaggio. In quella iniziale sono riassunte le origini di Batman, già viste ampiamente nelle versioni di Tim Burton e Chris Nolan, ma qui necessarie ai fini della trama. Poi ce n'è un'altra, a mio vedere del tutto superflua, in cui Bruce Wayne fa visita alla tomba di famiglia, con un capovolgimento horror. La più discutibile è una sequenza complessa e molto sofisticata, ma poco comprensibile: una sorta di sogno premonitore in cui in una Terra invasa dai Parademoni (che faranno la loro apparizione in Justice League) si manifesta un Superman cattivo e vendicativo... Visione interrotta dall'apparizione di Flash, il quale viaggiando nel tempo mette in guardia Wayne, chiedendosi però se non sia arrivato troppo presto. A questo punto Batman riprende coscienza e a tutt'oggi né lui né gli spettatori hanno ben chiaro il senso di tutto ciò.
Sorvolando su questi aspetti, il film è molto interessante, con una trama particolare per una pellicola di supereroi. Si apre durante il finale de L'uomo di acciaio: mentre Superman lotta all'ultimo sangue contro Zod, Bruce Wayne cerca di salvare i suoi dipendenti negli uffici di Metropolis (che scopriamo essere a un tiro di schioppo da Gotham City, dettaglio geografico di cui non ero a conoscenza). Debellata l'invasione, la Terra deve fare i conti con i postumi, compresa un bel po' di tecnologia aliena recuperata dalle navi kryptoniane (in questo c'è una notevole somiglianza con spunti nel ciclo del Marvel Cinematic Universe, in cui i residui delle navi aliene della Battaglia di New York in The Avengers hanno conseguenze sia negli episodi tv della serie Agents of SHIELD sia nel recente Spiderman: Homecoming).
Da una parte Superman è visto come un salvatore, dall'altra come il responsabile dell'arrivo di Zod sulla Terra. Dal canto suo Batman è considerato un elemento incontrollabile nella sua sempre più cupa e solitaria lotta contro i mali di Gotham City. Su tutto ciò agisce il folle imprenditore Lex Luthor (un inquietante e bravissimo Jesse Eisenberg, molto diverso da come lo si è visto in Cafè Society di Woody Allen) i cui piani criminali prevedono non solo il controllo dei manufatti extraterrestri, ma anche l'eliminazione reciproca dei due eroi, provocata attraverso una sapiente strategia della tensione e qualche ricatto ad hoc. E, attenzione, il prossimo paragrafo brulica di spoiler!
Nella partita si inserisce una donna affascinante, che si rivela essere Diana Prince alias Wonder Woman (Gal Gadot), mentre Batman scopre l'esistenza di altre persone dotate di superpoteri: Aquaman, Cyborg e Flash, che saranno chiamati a far parte della JusticeLeague. Quando il suo piano fallisce, Luthor ricorre alla tecnologia della nave kryptoniana per fabbricare Doomsday, orrida creatura ad alto potere distruttivo. Mentre Batman e Wonder Woman tengono a bada il mostro, Superman sacrifica la propria vita per ucciderlo.



Il terzo film del ciclo, Suicide Squad (2016), diretto da David Ayer, è in assoluto il più brillante e irriverente. La squadra che viene messa in scena è infatti composta esclusivamente da cattivi costretti alla redenzione per mano della subdola funzionaria statale Amanda Waller (Viola Davis): l'infallibile tiratore Floyd Lawton alias Deadshot (Will Smith); la folle fidanzatina di The Joker, Harleen Quinzel alias Harley Quinn (Margot Robbie, in una straordinaria interpretazione sopra le righe); l'australiano George Harkness alias Capitan Boomerang (Jai Courtney); la maestra della spada giapponese Tatsu Yamashiro alias Katana (Karen Fukuhara); Chato Santana detto El Diablo per la sua capacità di generare e controllare il fuoco (Jay Fernandez); l'abile arrampicatore Christopher Weiss in arte Slipknot (Adam Beach); Waylon Jones alias Killer Croc (un irriconoscibile Adewale Akinnuoye-Agbaje); e l'archeologa June Moone (Cara Delevingne), vittima della possessione da parte di un essere ancestrale detto l'Incantatrice.
Ed è proprio quando l'Incantatrice sfugge al controllo di Amanda Walller che si scatena l'inferno: la creatura evoca il suo malefico fratello Incubus e la coppia dà inizio alla devastazione di Midway City, trasformando i passeggeri della metropolitana in una legione di zombie. L'inaffidabile e sacrificabile Suicide Squad viene mandata ad affrontare la minaccia, in quella che è, ovviamente, una potenziale missione suicida. Nella vicenda fanno la loro apparizione anche Batman (Ben Affleck), impegnato nella preparazione della Justice League, e The Joker (Jared Leto) il cui principale obiettivo è liberare Harley Quinn.



Il quarto film, diretto da Patty Jenkins e uscito alle soglie dell'estate 2017, è un assolo di Wonder Woman, in cui Gal Gadot si conferma un'ottima scelta per il personaggio. Dopo gli eventi di Batman vs. Superman, Diana Prince lavora a Parigi come curatrice museale quando riceve per posta da Bruce Wayne l'originale di una fotografia presente negli archivi di Luthor: è uno scatto (già intravisto in Batman vs. Suoerman) che risale alla Prima guerra mondiale, in cui la donna figura assieme a quattro uomini. Il resto della pellicola è narrato in flashback, partendo dall'infanzia di Diana sull'isola di Themyscira – perennemente nascosta da una provvidenziale nebbia – popolata dalle Amazzoni.
Ormai adulta e desiderosa di diventare a sua volta un'Amazzone come sua madre Hyppolita (Connie Nielsen), Diana salva l'agente segreto americano Steve Trevor (Chris Pine) precipitato in mare a bordo di un aereo; l'esercito tedesco gli dà la caccia e, scoperta l'isola, dà battaglia alle Amazzoni. Saputo che il mondo è in preda alla Grande Guerra, sfidando la volontà della madre, l'eroina decide di partire con Trevor per fronteggiare il vero responsabile, il dio Ares. La coppia, insieme a un gruppo di avventurieri, raggiunge il fronte in Belgio, dove deve fare i conti con un generale intenzionato a rifiutare la resa della Germania e una creatrice di gas letali, prima che Diana si scontri con Ares nell'inevitabile scazzottata finale.
Il successo delle varie pellicole consolida il progetto, che prevede al momento Aquaman (2018), Shazam! (2019), Wonder Woman 2 (2019), Cyborg (2020), Green Lantern Corps (2020) e un nuovo film dedicato a Batman. Sappiamo che Luthor non si è ancora arreso e che presto entrerà in gioco Deathstroke...

Justice League: dopo l'alba



Recensione di Andrea Carlo Cappi

Il cinefumetto colpisce ancora. E il quinto episodio del ciclo del cosiddetto DC Extended Universe si mette in diretta concorrenza con i rivali del Marvel Cinematic Universe, chiamando in causa Joss Whedon (oltre che creatore della serie Buffy, già regista dei due film Marvel di The Avengers) subentrato in corso d'opera a Zack Snyder, che ha diretto il primo e secondo episodio, e parte di questo. Il sospetto è che ciò sia avvenuto per evitare che il nuovo film prendesse la piega troppo complessa – e la lunghezza – di Batman vs. Superman – Dawn of Justice.
Rinviando a un prossimo articolo un riassunto delle puntate precedenti, posso dire che Justice League è un piacevole film di supereroi che, su una trama non originalissima, gioca soprattutto sul piacere di vedere tanti personaggi per la prima volta riuniti insieme sul grande schermo, con un pizzico di ironia. Non è al livello dei migliori film Marvel o DC di questi ultimi anni, ma un prodotto di piacevole intrattenimento che comincia a soddisfare le curiosità sollevate, appunto, dal secondo episodio.
Mentre il mondo è ancora in lutto per la morte di Clark Kent alias Superman (Henry Cavill), Bruce Wayne nei panni di Batman (Ben Affleck) affronta la minaccia di quelli che in seguito scoprirà chiamarsi Parademoni, strane creature umanoidi con ali di insetto che cominciano a infestare l'area di Gotham City, manifestando un particolare interesse per la StarLab, laboratorio ultratecnologico, al punto di sequestrarne elementi del personale.
Wayne intuisce che una minaccia aliena sia in arrivo e cerca di contattare gli altri metaumani sulla sua lista. Ma Arthur Curry alias Aquaman (Jason Momoa) sembra riluttante a lasciare i suoi territori preferiti sotto e sopra le acque, Atlantide e l'Islanda. Victor Stone (Ray Fisher) alias Cyborg ha troppi problemi ad accettare di essersi salvato da un incidente solo perché il padre, ingegnere alla StarLab, è riuscito ad applicare al suo corpo la tecnologia extraterrestre, producendo un ibrido uomo-macchina che stenta a comprendere la propria natura. Quanto a Barry Allen alias Flash (Ezra Miller), si sposta... velocemente qua e là per Coast City e non è facile da rintracciare.
La minaccia è costituita dal temibile Steppenwolf (no, non il romanzo di Herman Hesse, né la band di Born to Be Wild, bensì il malvagio condottiero dal pianeta Apokolips, creato dal grande Jack Kirby nella sua tappa fumettistica presso la DC Comics) che millenni prima ha tentato di sottomettere la Terra, ma è stato debellato e scacciato da una coalizione di umani, atilantidei, amazzoni, antichi dei e persino membri del Green Lantern Corps.
Ora però Steppenwolf attacca l'isola delle Amazzoni e recupera una delle tre illimitate fonti di energia che, riunite, lo rendono invincibile. Se si impadronirà di tutte e tre, sarà in grado di rendere la Terra un luogo orrido, come il suo pianeta di origine. Wonder Woman mette in guardia Batman e insieme a lui cerca di riunire la squadra in grado di difendere il pianeta. Certo, ci vorrebbe Superman alla loro testa, ma la sua salma riposa in una cassa in un cimitero del Kansas...
In questo supergruppo tutti sembrano avere i loro problemi, tranne Wonder Woman, che sta imparando a emergere dall'isolamento in cui si è rifugiata dopo la Grande Guerra. Ma Cyborg disapprova la scelta del padre di salvarlo; Aquaman non ha risolto i suoi rapporti con la madre e ha una propensione per i superalcolici che forse giustifica il suo abituale sarcasmo; il giovane ed entusiasta Flash ha il padre in galera, condannato (forse innocente) per l'omicidio della madre... quanto a Batman, si sa che colleziona sensi di colpa.
Ma a differenza di Dawn of Justice, dove prevalevano le atmosfere cupe, qui il tocco è più leggero, pur non raggiungendo l'umorismo graffiante del più brillante Suicide Squad. Nondimeno, il film raggiunge una notevole spettacolarità nelle scene belliche, in particolare nelle coreografie delle Amazzoni, e stuzzica con le promesse di sviluppi successivi, che come ormai abitudine si manifestano dopo i titoli di coda. La sfida con la Marvel è destinata a proseguire.


Gli incubi di Cristina Cabelli Bonetti


Recensione di Andrea Carlo Cappi

Torna l'autrice-rivelazione di Civico 22, un gioiello di thriller autopubblicato su Amazon nel 2016. Stavolta si tratta di una raccolta di racconti brevi che oscillano tra l'orrore e l'inquietudine psicologica. L'autrice si muove tra le sue consuete ambientazioni italiane (soprattutto milanesi) ma si concede anche un paio di trasferte oltreoceano: una a New York, per un racconto che ci porta nella mente di un celebrity killer realmente esistito... e per chi conosce la passione di Cristina per un certo gruppo musicale scioltosi nel 1970 non sarà difficile indovinare chi sia la vittima; e l'altra in un laboratorio universitario in cui si conducono esperimenti letali sugli animali, il cui direttore prova un senso di onnipotenza quando semina la morte.

Più soffuse e a tratti quasi delicate le storie di ambientazione italiana, anche se l'ultimo racconto, in cui un professore di filosofia alleva un particolare animale domestico cui servono prede sempre più grosse, ripropone un horror di stampo più classico. Da notare la presenza ricorrente di animali, cui toccano a volte ruoli rassicuranti, altre quelli di vendicatori. Ma, nella sua vita quotidiana di veterinaria, l'autrice non risulta ancora avere mietuto vittime umane. Oppure ne ha nascosto bene i corpi.

Cristina Cabelli Bonetti Incubi, in volume e in ebook da Amazon; 100 pagine; cartaceo 8,32€; ebook 1,99€ (0,00€ kindle unlimited)


Presentazione a Milano: mercoledì 23 novembre ore 18.30 per Borderfiction Clubino, Cafè Clubino, via Cosseria 1 (angolo viale Gian Galeazzo)



lunedì 6 novembre 2017

Borderfiction Clubino, Milano, 23-30 novembre 2017



A Milano giovedì 23 e giovedì 30 novembre 2017, dalle 18.30 alle 20.30, Borderfiction presenta due aperitivi letterari sotterranei in giallo e nero, condotti dagli scrittori Andrea Carlo Cappi e Paolo Sciortino. Al Cafè Clubino, via Cosseria 1, angolo viale Gian Galeazzo.
Ingresso libero.
Disponibile parcheggio convenzionato: Garage Gian Galeazzo (via Aurispa 7), 3€ l'ora.

Giovedì 23 dalle 18.30 presentazione di
Cristina Cabelli Bonetti
INCUBI (Amazon)
Paolo Sciortino
MISTERI, CRIMINI E STORIE INSOLITE DI MILANO (Newton Compton)
Andrea Carlo Cappi
DANSE MACABRE-LE VAMPIRE DI PRAGA/SANGUE FREDDO (Excalibur)

Giovedì 30 dalle 18.30 presentazione di
Albina Olivati
TERMINE CORSA (DrawUp)
Marina Crescenti
LUC MERENDA: LA MIA VITA A BRIGLIE SCIOLTE (Bloodbuster)
COSA LE TIENE SVEGLIE (Novecento)
Enrico Luceri
DIETRO QUESTO SIPARIO (Damster)
e in anteprima
L'ORA PIU' BUIA DELLA NOTTE (Il Giallo Mondadori in edicola e book dal 7 dicembre 2017)