venerdì 1 novembre 2024

Iperwriters - Superman non muore mai

Photo: Rinson Chory on Unsplash

Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori

Letteratura italiacana - 58 - Superman non muore mai

Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters si augura di poter salvare dall'annegamento quanta più letteratura possibile, e che la fiction, come Superman, non muoia mai. Intendo la fiction creata secondo natura, da un umano/umana o al più da una coppia di umani. Non la fiction da mille e nessun autore (preparatoria all'intelligenza artificiale) da cui siamo alluvionati.
A questo punto occorre aprire un discorso sui generi. All'epoca in cui scrivevo Superman non muore mai il giallo/thriller/noir era in transizione. Ancora ghetto letterario, ma in fase di rivalutazione. In caduta libera nelle collane da edicola, ma appetibile per la distribuzione in libreria.
In quanto a me, mi trovavo nel mezzo di questo movimento ed ero uno degli scrittori di genere (allora pochi) consapevoli che “rompendolo” (così si diceva allora) era possibile ottenere risultati innovativi e alla pari con la scrittura “alta”.
Se io non avevo, secondo certe critiche “costruttive”, esiti stilistici personali, non ne vedevo neppure nella letteratura non-di-genere. Esauriti gli sperimentalismi linguistici, restava un narrare a volte barocco e cacofonico, a volte di una secchezza costruita ad arte, gettata lì con falsa noncuranza e sottilmente arrogante.
Inoltre, nella mia ancestrale ingenuità, ero convinta che solo i poveri praticassero i generi letterari. Poveri erano stati gli scrittori che amo di più: Edgar Allan Poe, Robert Erwin Howard, Jack London, Igino Tarchetti. C'è sicuramente una simpatia naturale fra la povertà e l'horror.
(Va bene, anche i ricchi possono avere la Vocazione, ma allora sono tenuti ad essere come Henry James. E i borghesi? Abbastanza puri di cuore da rinunciare al “lavoro di supporto” ben pagato per vivere di sola editoria.)
Infine, perché scriviamo? Per vendicare i torti subiti, per farci comprendere e amare, per raggiungere con i nostri messaggi chi avremmo voluto vicino al posto di quelli che si sono stati.
I ricchi, protetti dalle offese, supportati e avvantaggiati, buoni comunicatori, che possono raggiungere fisicamente chi vogliono, che bisogno hanno di scrivere? E poi, perché i generi, avendo a disposizione tutto il resto?
Perdonatemi: malgrado il mondo mi costringa ad agire in modi complicati, sono un'anima semplice.

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