venerdì 2 agosto 2024

Iperwriters - People are strange

Foto: Nareeta Martin on Unsplash

Iperwriters - Editoriale di Claudia Salvatori

Letteratura italiacana - 52 - People are strange

Venerdì, ore 13. Non sono soddisfatta di Columbus Day. Per quanto, rileggendolo, mi stupisca il mestiere acquisito per magia verde (naturale) fuori da tutti i corsi di scrittura che peraltro erano ancora di là da venire. Nel '92 non ne sono per niente soddisfatta: è una torta ben cucinata, ma infine non aggiunge nulla a quanto già scriutto da altri e non se ne sentiva la mancanza.
I giornali di destra mi attaccano per il mio politically correct sceneggiato, facendo quasi una parodia della trama. Ci resto male. Perché, a quanto sembra, se non piaccio a destra non piaccio neppure a sinistra.
Faccio fatica a comprenderne la ragione, ma non piaccio a sinistra, ed è un fatto. Non dipende da quello che scrivo, ma da quello che sono. Potrei sfornare cinque volumi da mille pagine in politicocorrettese, e sarebbe inutile.
Dopo le prime amicizie infantili e adolescenziali, molto intense, con persone nate come me nelle capanne negli schiavi, non ho più avuto amici. Dai primi ambienti postsessantottini ai collettivi femministi, dai politicizzati ai poeti, la mia vita con i radicalchic somiglia alla canzone dei Doors People are strange:

People are strange/When you're a stranger/Faces look ugly/When you're alone (….) No one remembers your name

Occhi vuoti, facce disgustate, smorfie, ondate di freddezza. E (anche dieci anni più tardi, dopo aver vinto il Premio Scerbanenco, il massimo riconoscimento per gli autori di thriller) nessuno mi nomina mai.
Degli artisti locali, ho già parlato a lungo: tutta una gelatina di genialoideria. Subisco anche filosofi da bar e docenti universitari che parlano come le mie zie con la terza media. Intellettuali carichi di una spocchia tetra che mi valutano il culo e mi chiedono: "Perché porti quei reggiseni a coppa?" (non li portavo affatto) oppure leggeri come nuvole, che mi valutano il culo e mi chiedono ridacchiando: "Ma tu non ti diverti mai?"
E il nuovo movimento giallonoir in cui i radicalchic si stanno arruolando in massa? Non godo di gran stima neppure come scrittrice di genere.
Sarei di serie B anche in una bocciofila.


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