venerdì 23 luglio 2021

Iperwriters - History & Lies IV

Foto: Vidlar Nordly Mathesen - Unsplash


Editoriale di Claudia Salvatori

Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters passa..
E a questo punto permettetemi di togliermi qualche rospo dallo stomaco (ho un Jurassic Park, nello stomaco, ma non voglio spaventarvi vomitando dinosauri).
I miei libri storici sono stati attaccati in quanto “psicologici”. Ora, il fatto che non li abbia impostati come un videogame De bello gallico – Giulio Cesare contro Vercingetorige, con scelta delle armi per ogni personaggio (forse anche un bazooka, tanto per sembrare più brillanti e geniali), non significa che faccia della psicologia. Personalmente, anzi, non amo l'Impero della Psichiatria, a meno che non diventi divertente trattato in un thriller o in un horror.
La mia formazione va dai grandi libri dei vittoriani e dei loro coevi francesi, fino alla fiction di intrattenimento popolare degli anni '90. Dai primi ho avuto l'imprinting, dalla seconda le tecniche. Quegli scrittori che tutti amiamo non facevano della psicologia: erano in possesso di capacità non più richieste e che forse stanno andando perdute: curiosità, analisi, studio, esperienza, intuizione e scoperte da comunicare al mondo. I loro personaggi non erano degli standard psicologici, ma personalità.
In quanto alle altre critiche che mi sono state rivolte (troppo sesso, troppi personaggi, pesante, mi arrendo a pag. 30 ecc) potrei dire ai miei detrattori di leggersi un bestseller tradotto dall'inglese degli anni '80, ma è inutile: non ne hanno mai visto passare uno.
Ma basta con i rospi. Scrivere romanzi è mentire - e scrivere romanzi storici - è mentire all'ennesima potenza, non avendo a disposizione le moderne tecnologie (un video della predicazione di Gesù è esistito solo in un fantathriller tedesco, a quanto mi risulta).
Per questo a Iperwriters abbiamo deciso di chiamare History & Lies la nostra collana di romanzi storici. Rileggere la Storia alla luce (di una ben piccola torcetta) della cultura in cui siamo cresciuti è più forte di noi, perciò distorceremo sempre fatti e personalità, consapevolmente o meno. Ma cerchiamo di alleggerire il carico di menzogne rifiutando la presentificazione coatta, che è la bugia più grande di tutte.
Diamo una possibilità alle civiltà antiche, invece di denigrarle, o fra cinque generazioni i ruderi del Foro Romano sembreranno solo pietre.
Au revoir nei prossimi container.

venerdì 9 luglio 2021

Iperwriters - History & Lies III

Foto: John Simmons su Unsplash

Editoriale di Claudia Salvatori

Venerdì, ore 13. La nave Iperwriters vi parla ancora delle bugie del presente. Di quello che scrittori e recensori chiamano “attualizzazione” della Storia. Che poi è la sua distruzione, e un vero e proprio sconvolgimento su tutti i livelli della vita e dell'arte.
Da un punto di vista esistenziale, una persona nata prima della rivoluzione industriale, o anche poco dopo, aveva la garanzia di vivere in un mondo sufficientemente stabile e di avere a disposizione fino alla morte gli stessi modelli, strumenti e linguaggi. Gli stessi valori da sostenere o lo stesso nemico da combattere.
Oggi la stabilità è esplosa in una molteplicità di fumi effimeri. Negli ultimi decenni abbiamo cambiato ancoraggi e punti di riferimento troppe volte, e la terra troppe volte è scomparsa sotto i nostri piedi mentre ancora camminavamo. Le persone si trovano in coincidenza fra l'essere ancora in vita e l'essere parte di un passato storico.
Può essere sconcertante, addirittura devastante. Vi siete armati, ma la guerra è da un'altra parte. Avete preparato un discorso, ma non è più in uso la vostra lingua. Avevate progettato di costruire una casa su una spiaggia sicura, ma si sta alzando il livello dei mari.
Ancora Gianfranco Manfredi, dalla stessa intervista:

“Il problema è stato vissuto credo con particolare drammaticità dagli attori e dai cantanti del nostro tempo. La replica continuata di ciò che si è fatto da giovani conduce il soggetto alla dissociazione. Come poteva esprimersi un Sordi anziano a confronto con il Sordi giovane continuamente riproposto? Come fa Mick Jagger a reggere il confronto con il proprio fantasma giovanile? O è il Jagger anziano (e vivente) che diventa il fantasma del Jagger giovane e non più esistente?”

E in letteratura, che cosa è accaduto? Si è adottata la soluzione più semplice: far dire “sei fuori di testa” ai Faraoni d'Egitto. Fare fiction su persone vive e vegete come se fossero già morte, cosa impensabile fino a un secolo fa. Abolire ogni specifico storico e soprattutto ogni successione dei cicli storici e il loro significato.
Non si può essere diversi da un granello di sabbia presentificato, né in passato né in futuro.
Il seguito nei nostri container.